Uno dei popoli più amati della Terra di Mezzo sarà protagonista di un videogioco che ruota attorno alla sua storia e tradizioni: parliamo dei mitici nani che in The Lord of the Rings: Return to Moria proveranno a riconquistare le miniere perdute dopo l'arrivo di Sauron e di un'antica forza malvagia.
Sviluppato da North Beach Games ed edito da Free Range Games, The Lord of the Rings: Return to Moria si è mostrato in un trailer di gameplay alla Summer Games Fest 2023, dando un primo assaggio di molti dei suoi elementi di gioco. L'impianto sembra quello di un survival con combattimenti, costruzioni, esplorazione e una narrativa che riparte proprio dove si era interrotta la Trilogia del Signore degli Anelli. L'obiettivo dei nani, infatti, è liberare le miniere di Moria dai resti dell'esercito di orchi e goblin rimasti dopo la caduta di Sauron per riportare quello che una volta era un potentissimo regno dei nani al suo antico splendore.
L’analisi del trailer
Narrato dall'attore inglese John Rhys-Davies, che ha interpretato Gimli nella trilogia di film di Peter Jackson, il nuovo trailer di The Lord of the Rings: Return to Moria ha mostrato diversi spezzoni di gameplay legati alla costruzione di edifici e armamenti, all'esplorazione "piccone alla mano" e al combattimento contro i goblin che ancora popolano le profondità di Moria. Il gioco è pensato per essere giocato in cooperativa fino a quattro giocatori, anche se è possibile avventurarsi nelle profondità in solitaria, e sappiamo che vestirete i panni di un nano completamente personalizzabile. "Gran parte del gioco consiste nell'esplorare le rovine di Khazad-dûm", ha detto lo scorso autunno Jon-Paul Dumont, il game director. "Questo comprende aree urbane, caverne, miniere, le profondità più oscure e le sale allagate. Alcune sono illuminate naturalmente, altre grazie agli antichi cristalli e altre ancora sono completamente buie. Moria è un'area letale, misteriosa e oscura. È anche il luogo dove è avvenuta una delle catastrofi maggiori per i nani. Come ogni buona ambientazione post-apocalittica, anche questa è stata invasa dal ritorno di diversi tipi di flora e fauna che permetteranno ai giocatori di cacciare e raccogliere cibo. Ci sono anche tanti predatori e mostri da evitare". Ogni avventura vi vedrà esplorare degli ambienti generati in modo procedurale tenendo d'occhio una serie di elementi tipici del genere survival come il cibo, l'acqua, la temperatura, il sonno e il rumore perché, come ci ha insegnato l'imprudenza di Peregrino Tuc, è fondamentale non risvegliare le creature rimaste nelle profondità.
Quando affronterete le caverne di Moria potrete costruire ponti, torri difensive e basi dove accamparvi con tanto di candelabri, letti e altre comodità naniche. Non abbiamo visto tanti modelli nel trailer ma, visto il focus sul lato survival e lo spirito costruttore del popolo dei nani, possiamo aspettarci diverse opzioni di crafting per esplorare, difendere gli avamposti e attaccare i nemici. Affronterete troll (proprio come la Compagnia dell'Anello), goblin, strani insetti giganti e l'Osservatore nell'acqua, la creatura tentacolare che nei libri e nei film popola lo stagno vicino alla porta di ingresso di Moria. Questo temibile mostro ha 21 tentacoli e sembra proprio che farà da boss finale a una delle missioni disponibili in The Lord of the Rings: Return to Moria.
A livello di armamenti vediamo il nano protagonista imbracciare una balestra, asce e lance con diversi set di armatura migliorabili. In più è presente un sistema di schivata che sarà fondamentale per evitare gli attacchi nemici. Un parte importante del flusso di gioco, poi, sarà la ricostruzione e il mantenimento delle antiche fucine dei nani per rinforzare, aggiustare e infondere di magia tutto ciò che è in dotazioni. Sappiamo anche che ci saranno tecnologie naniche e macchinari per l'attacco e la difesa da ripristinare, in modo da proteggere il territorio bonificato da orchi e orchetti. Ci sarà un sistema di amuleti e oggetti magici (come la spada di Frodo che si illumina di blu quando gli orchi si avvicinano), vene di Mithril da picconare e altri oggetti che migliorano la forza o la saggezza dei membri del gruppo. "Per la creazione si useranno vari generi di forge e lavorazioni dei metalli, fornaci per fondere i minerali in lingotti, banchi da lavoro e tanto altro", continua Dumont. "Alcune di queste postazioni sono rare e, senza voler svelare troppo, sono punti di interesse nel gioco".
La storia di The Lord of the Rings: Return to Moria
A livello narrativo ci sono tante storie che questo gioco può raccontare. Forse non tutti sanno che Moria non è il nome originale della città dei nani, ma l'appellativo dispregiativo con cui l'antica città di Khazad-dûm è stata ribattezzata dopo la sua caduta in rovina. Quando Sauron occupò Dol Guldur, la sua fortezza maledetta, le sue ombre iniziarono a inghiottire i territori circostanti, comprese le Montagne Nebbiose dove migliaia di orchi iniziarono a insediarsi. Questo tagliò i nani di Khazad-dûm dalle rotte commerciali del loro popolo iniziando un lento processo di isolamento che accentuò sempre di più la loro avidità e li portò a scavare mithril così in profondità da risvegliare il Balrog. Questa creatura, fino a quando Gandalf non la uccide, sarà un ostacolo insormontabile alle molte campagne di riconquista che i nani degli altri regni tenteranno di fare negli anni seguenti. La più famosa di queste spedizioni fu quella guidata da Balin, amico di Bilbo Baggins e protagonista dello Hobbit, che riuscì nell'impresa di riprendere la città, ma non riuscì a distruggere il Balrog.
Le vicende di Return to Moria sono ambientate in un periodo successivo a quelle del Signore degli Anelli, che il game director inquadra così: "Aragorn è re, i portatori dell'anello sono partiti per Valinor e Gimli ha fondato Aglarond. Non sappiamo molto altro, quindi questo ci dà un ampio margine di manovra per creare. Possiamo raccontare una nuova storia che nessuno si aspetterebbe e che potrebbe migliorare la nostra comprensione della Terra di Mezzo".
Uno degli elementi narrativi che potrebbero essere al centro del nuovo gioco lo incontriamo nel libro di resoconti dell'impresa di Balin, quello che la Compagnia dell'Anello trova negli istanti prima di essere attaccata, dove si legge che era riuscito a ritrovare la leggendaria Ascia di Durin, un cimelio appartenuto al re e padre dei nani Durin I, che potrebbe avere un ruolo importante all'interno del gioco. Nelle opere di Tolkien, infatti, si legge che molte generazioni dopo gli eventi del Signore degli Anelli e la sconfitta del Balrog, re Durin VII avvia un'importante spedizione per riprendere Khazad-dûm, il cui obiettivo è proprio ritrovare l'arma perduta e legittimare la riconquista della mitica città.
Forse gli sviluppatori hanno deciso di anticipare le vicende di questa storia ai secoli immediatamente successivi alla caduta di Sauron per unire una trama emozionante a personaggi e vicende familiari. "Quello di Return to Moria è un mondo dove a governare è la realtà mondana della vita quotidiana sulla Terra", conclude Dumont. "Vogliamo che i giocatori usino le loro conoscenze del mondo reale per risolvere i problemi legati alla sopravvivenza. Per questi motivi è importante che il mondo di Moria sotto la montagna sia credibile. È un luogo pericoloso per un nano impreparato. Più realismo c'è, più quel pericolo sarà convincente".
Sperando che il fato di questo titolo sia nettamente opposto a quello del videogioco dedicato a Gollum non ci resta che aspettare l'autunno per provarlo in prima persona.