Sono tantissimi i giochi che negli ultimi due decenni si sono ispirati alle opere dello scrittore britannico, ma per quanto continuino a spuntarne di nuovi, riteniamo che l'universo narrativo nato dal genio di J.R.R. Tolkien sia stato ancora sfruttato pochissimo dai videogiochi. L'indizio più evidente a sostegno di questa teoria è relativo all'enorme attenzione che i prodotti tratti da Il Signore degli Anelli riescono ancora a ritagliarsi al giorno d'oggi, anche quando alle spalle hanno un piccolo team indipendente invece che una grande azienda che macina tripla A.
Non è un caso, quindi, che The Lord of the Rings: Return to Moria sia emerso dall'Epic Games Summer Showcase come una delle produzioni più interessanti dell'intero evento, e siccome sappiamo benissimo che anelli, hobbit, maghi e orchi riescono a solleticare la vostra curiosità come poco altro, abbiamo pensato di ricapitolare tutte le informazioni di The Lord of the Rings: Return to Moria in nostro possesso su questo peculiare survival in arrivo su PC durante la primavera del 2023, che ci porterà a esplorare le rovine della perduta capitale dei nani sulle Montagne Nebbiose. Questa volta, però, cercando di non svegliare nessun Balrog.
Dite amici ed entrate
The Lord of the Rings: Return to Moria è un classico survival in terza persona ambientato durante la quarta era della Terra di Mezzo, l'epoca immediatamente successiva a quella in cui Frodo e Samvise Gamgee raggiungono la caldera del Monte Fato per distruggere l'Unico Anello e sconfiggere Sauron. Nei panni di una temeraria compagnia di nani convocata da Gimli in persona, il nostro obiettivo sarà quello di avventurarci nelle profondità delle miniere di Moria per reclamare l'antica madrepatria dei nani, facendo inoltre nostre le ricchezze e i tesori che le miniere custodiscono da eoni.
Il gioco è sviluppato da Free Range Games, un team indipendente che non può contare su di un pedigree di rilievo, ma che sembra avere le idee molto chiare su come si confezioni un'avvincente esperienza survival.
Lo studio ha scelto di rendere del tutto procedurale la costruzione del mondo di gioco e per questo ogni avventura nelle viscere della montagna sarà significativamente diversa dalle precedenti. Recitata la parola d'ordine e varcato il cancello delle miniere, l'unico punto di riferimento sarà la compagnia dei nostri gregari, dal momento che The Lord of the Rings: Return to Moria è pensato per essere vissuto insieme in un gruppo che può arrivare a includere la bellezza di otto giocatori.
Sopravvivere a Moria
Il primo film della trilogia cinematografica de Il Signore degli Anelli metteva in scena in modo abbastanza efficace l'inospitalità delle miniere di Moria, e anche se nella quarta era potrebbe non esserci più un Balrog a custodirne i segreti, il ventre della montagna è tuttora un luogo ostile all'uomo e denso di pericoli. Da questo punto di vista, Return to Moria si configura come il più classico dei videogiochi survival, nel quale dovremo gestire accuratamente la salute, la fame, la sete, la stanchezza e la temperatura del nostro personale nano, che potrà inoltre essere personalizzato attraverso un editor di cui però sappiamo ancora pochissimo.
Esplorare e trovare tesori sarà importante, ma per sopravvivere sarà inoltre necessario cacciare e accumulare un gran numero di risorse, che potranno poi essere utilizzate per rimodellare la città sotterranea a nostro piacimento, come si vede brevemente nel trailer d'annuncio. Erigere basi e fortificazioni sarà cruciale per trovare riparo dall'oscurità e dalle creature che la popolano, ma avrà soprattutto un significato simbolico nella riconquista nanica del regno perduto di Khazad-dûm.
Tamburi negli abissi
Scavando sempre più in profondità nel cuore della montagna, i giocatori potranno ottenere accesso a metalli e a gemme preziose da utilizzare nella forgiatura di armi ed equipaggiamenti via via più potenti. Come sa benissimo Peregrino Tuc, ogni rumore tende ad attirare le attenzioni di coloro che abitano le miniere e la compagnia sarà sempre chiamata a scegliere accuratamente cosa forgiare e quanto scavare, per evitare di guadagnarsi l'interesse degli orchi e delle altre terribili creature nascoste nel sottosuolo delle Montagne Nebbiose.
Sopravvivere contro queste minacce non sarà affatto scontato e, dal momento che gli scontri armati saranno particolarmente frequenti, sarà decisivo conquistare i potenti artefatti nanici nascosti nelle profondità di Moria, come spade in grado d'illuminarsi alla presenza degli orchi, amuleti con effetti speciali, fino a mappe che indicano dove trovare il Mithril, il preziosissimo metallo nanico che potrà ovviamente essere forgiato in armi e armature leggendarie.
Non c'è che dire, l'idea di tornare a Moria per esplorarla e ricostruirne l'antico splendore in compagnia dei propri amici è francamente esaltante e dobbiamo ammettere che la formula elaborata da Free Range Games non sembra esporsi a particolari fragilità, risultando solida e accattivante. Tuttavia, lo studio è del tutto nuovo a esperienze survival e a progetti di questa magnitudo, e soltanto il tempo potrà dirci se le nostre aspettative su The Lord of the Rings: Return to Moria troveranno conferma. Quel che è certo è che gli orchi potranno scoprire a loro spese che a Moria, dopo tutto, c'è ancora un nano che respira.