Moltissimi autori, soprattutto in ambito indie, continuano a ragionare sul concetto di scelta nei videogiochi, ossia sul come dare al giocatore la sensazione che il suo apporto personale sia essenziale per il dispiegarsi dell'avventura che sta vivendo, compiendo delle scelte che ne alterano il corso, spesso in modo significativo. Si tratta per la gran parte di un'illusione, ma nondimeno è un'illusione piacevole, come quella che abbiamo sperimentato nel provato di The Pale Beyond.
Avventura narrativa
Bellular Studios ha realizzato un'avventura narrativa, che racconta anche lì dove propone dei sistemi di gioco classici, legati alla gestione dell'equipaggio. Ma andiamo con ordine. The Pale Beyond parla di una spedizione organizzata per cercare di recuperare la Viscount, il suo equipaggio e, soprattutto, le sue scoperte. La nave è scomparsa cinque anni prima dei fatti narrati nel gioco, andando alla ricerca del Polo Sud magnetico oltre lo stretto di Pale Passage. Ora, a bordo della Temperance, nave gemella della Viscount, il capitano Hunt vuole scoprire cos'è successo ripercorrendo la stessa strada. Sa già che sarà una missione difficilissima, ma vuole tentarla comunque, portandosi dietro un equipaggio di marinai abili e un po' borderline.
La prima parte del gioco, quella della demo, presenta sostanzialmente l'inizio del viaggio. Attraverso una serie di dialoghi a scelta multipla il giocatore, che interpreta il ruolo del nostromo, dovrà prima fornire un retroterra al suo personaggio, definendone così alcuni tratti che torneranno spesso nei dialoghi, quindi dovrà supportare il capitano nella scelta di alcuni membri dell'equipaggio, ad esempio accettando o rifiutando la presenza di un'addestratrice cinofila, oppure tenendo o cacciando un ragazzo clandestino, figlio di un altro membro dell'equipaggio. Ogni scelta fatta andrà in qualche modo a influire sui valori della nave. Ad esempio, ammettere nuovi membri nell'equipaggio significa dover utilizzare più razioni settimanalmente per sfamare tutti, al netto però di avere qualche vantaggio nelle operazioni come ad esempio una migliore gestione dei cani da slitta nel caso si decida di tenere l'addestratrice a bordo.
In generale i personaggi si incontrano nei vari luoghi della nave prima, e nei luoghi della spedizione poi e, quando hanno qualcosa da dire, mostrano un'icona di dialogo su cui si può cliccare. Alcuni sono passaggi obbligati, nel senso che servono per mandare avanti la storia, mentre altri sono facoltativi e hanno lo scopo di far conoscere meglio persone e contesto in cui stiamo operando. In ogni caso il sistema di gioco consente di fare delle scelte che influiscono sui rapporti con i personaggi, in modi a volte imprevisti (per dire, essere troppo autoritari irriterà alcuni, ma tornerà utile poi) come ad esempio essere più o meno bruschi con una fotografa di bordo che incontriamo mentre sta facendo qualcosa di rischioso, o pressare maggiormente un certo marinaio per scoprire i veri motivi della spedizione.
Sì, perché uno dei nodi aperti sin dall'inizio è un grosso mistero che fa da sfondo all'intero viaggio: cosa andava cercando davvero la Viscount, da valere una seconda spedizione? Chi paga per una simile, costosissima impresa? Perché il capitano Hunt ne sembra ossessionato?
Persi tra i ghiacci
Naturalmente la demo non risponde a queste domande, visto che si ferma all'inizio del gioco, praticamente alle prime fasi della spedizione vera e propria, quando si arriva sui ghiacci e siamo costretti a prendere il comando per la scomparsa del capitano Hunt, facendoci votare dalla ciurma. A quel punto i problemi sembrano moltiplicarsi e le scelte a farsi più dure e significative, ma è anche il momento in cui la demo arriva alla sua fine naturale, rimandandoci alla versione definitiva. In linea generale The Pale Beyond ci è sembrato un titolo ben costruito, dalla storia affascinante e ben raccontata, anche grazie ai bei disegni che formano la grafica di gioco. Alcune meccaniche vanno sicuramente approfondite, visto che ci è sembrato di scalfire appena la superficie del tutto, ma ciò che conta è che la versione dimostrativa ci ha lasciato proprio il desiderio di farlo, che a dirla tutta è un po' il suo ruolo.
Le premesse di The Pale Beyond sono ottime e, all'interno del suo genere, può rappresentare qualcosa di significativo se riuscirà a mantenere il suo focus fino alla fine, senza perdersi per strada o finire per incanalarsi in forme troppo prevedibili. Vedere le scelte compiute produrre effetti dà un grosso senso di appagamento, anche se non sappiamo quanto il tutto influirà sul finale della storia. Comunque sia, gli appassionati di videogiochi incentrati sulla narrazione dovrebbe quantomeno provare la demo, perché ne vale la pena, in attesa della versione definitiva, prevista per il 2022.
CERTEZZE
- Le scelte del giocatore sembrano influire davvero sul gioco
- La storia pare interessante
DUBBI
- Chi non conosce l'inglese può evitarlo già dalla demo