Dopo dieci anni di assenza, torna The Settlers in versione reboot per risvegliare i fan della prima ora e conquistare una nuova generazione di appassionati. Come forse avrete già letto nel nostro provato di The Settlers, questo nuovo gioco sembra rispettare la tradizione senza però rinunciare a direzioni di gameplay totalmente nuove. L'ottima presentazione alla quale abbiamo partecipato la scorsa settimana ci ha mostrato diverse cose interessanti, ma non ha risposto a tutte le nostre domande.
Grazie a Ubisoft siamo riusciti a intervistare Nadim Affani, il game director di The Settlers, prontissimo a soddisfare ogni nostra curiosità!
Tra ricordi e novità
Insomma, questo The Settlers è un reboot o un sequel?
Nadim Affani: Questo gioco è stato sviluppato come reboot e non come sequel.
Ma qual è a tuo parere la differenza?
Brevemente, la nostra intenzione era di far ripartire il brand con nuovi elementi di gioco. Nei The Settlers passati c'erano degli elementi storici, i romani per esempio, ma con il nuovo gioco siamo tornati alle origini, e questo significa rivedere il gameplay, che comunque sarà per forza di cose ispirato ai giochi precedenti, e anche l'ambientazione: per esempio, abbiamo regalato ai settler un mondo totalmente nuovo.
Un modo per rendere più appetibile il gioco agli occhi di una nuova fanbase?
Anche. The Settlers ha avuto diversi seguiti quindi vogliamo certamente soddisfare i fan di lunga data ma l'obiettivo principale è creare un gioco che sappia conquistare anche se non soprattutto nuovi giocatori. Quindi soddisfacente per i veterani, ma comprensibile e piacevole per gli ultimi arrivati. Anche per questo l'idea di un reboot ha perfettamente senso per noi.
Economia per tutti
The Settler è più delizioso che mai. Quali sono gli aspetti grafici di cui andate più fieri?
Grazie davvero per il complimento. Nel gioco abbiamo tre diversi biomi dall'aspetto unico, ogni edificio è diverso dall'altro, anche il fatto che le unità sono così varie aiuta a dare a the Settlers questo look così convincente.
Dalla presentazione, The Settlers ci è sembrato più hardcore dei precedenti giochi, è una nostra impressione?
Non penso che sia più hardcore dei precedenti, quello che abbiamo cercato di avere tra le mani è un vero RTS, agganciato a una simulazione economica. La sensazione che avete avuto forse è dettata dal fatto che nel nuovo gioco si ha più controllo su quel che accade; il giocatore ha un ruolo più attivo che in passato anche grazie a tante diverse scelte che dovrà operare nel corso della partita, scelte strategiche legate alle risorse, alla guerra. Quindi no, non è più hardcore anzi potrebbe essere un RTS perfetto anche per iniziare.
Per il sistema economico vi siete ispirati pesantemente a The Settlers 3 e 4, come mai avete deciso di "dimenticarvi" dei capitoli più recenti?
Sì, ci siamo ispirati a quei The Settler, ma non ne abbiamo preso tutti gli elementi di gameplay dedicati all'economia. Li abbiamo scelti come riferimento perché sono quelli con le community più attiva. Questi due giochi per noi sono al centro del brand, e quelli sui quali abbiamo lavorato di più per rimanere fedeli all'esperienza.
Console ed NFT...
Negli ultimi anni sempre più giochi tipicamente PC sono arrivati anche su console, questa volta ci proverete anche voi?
Al momento il team è al lavoro per rendere The Settlers un grande gioco PC, è il nostro unico obiettivo e questo è tutto ciò che posso dirti al momento.
Ma a te piacerebbe portare The Settlers su console?
Ah, questa è una domanda personale!
Esattamente, è una domanda personale!
Uh, è difficile rispondere, ma davvero al momento l'unica cosa che voglio è creare il The Settlers migliore possibile, un buon RTS. Se uscirà su console o no, non è una mia decisione.
Io ho persino giocato alle versioni Nintendo DS di The Settlers e di Anno...
Una cosa che puoi fare è collegare il pad al PC e giocare The Settlers con il pad, questo sarà possibile!
Sempre durante la presentazione avete parlato di DLC e microtransazioni, state lavorando anche con Quartz ed eventuali NFT?
Attualmente non abbiamo piani per muoverci in quella direzione. Ma non sono la persona giusta per parlare di queste cose. A oggi tendo a escluderlo.