The Universim riparte da Black and White con innestato lo lo spirito di Spore, tentando di ridare vita al genere dei god game, recentemente poco frequentato dagli sviluppatori e dai videogiocatori. Dopo anni di ritardo sull'uscita prevista (nella campagna Kickstarter si parlava di fine 2015) e dopo un lungo periodo passato in Closed Alpha, finalmente è stato pubblicato in Accesso Anticipato su Steam (anche su GOG, in verità), con un certo disappunto da parte di chi ha seguito il progetto sin dai suoi primi vagiti; non perché sia brutto, ma perché è ancora molto acerbo. Ma andiamo con ordine.
Meccaniche
A The Universim dedicammo un Provato ormai due anni fa. Allora ci trovammo tra le mani più un prototipo che un gioco vero e proprio, visto che i contenuti erano davvero risicati e si esaurivano in pochi minuti. La nuova versione, quella arrivata al pubblico, migliora decisamente la ricchezza dell'offerta, ma ha comunque qualche limite di troppo di cui parleremo presto. L'obiettivo è sempre quello di far sviluppare la civiltà dei nugget, la razza antropomorfa che popola il gioco, diventando il loro dio, ossia aiutandoli a crescere e a prosperare costruendo edifici, aiutandoli nella raccolta delle risorse, favorendone la moltiplicazione, ma anche terrorizzandoli con dei poteri divini così da far aumentare la loro fede. All'inizio del gioco il pianeta sul quale ci troviamo, generato proceduralmente, è completamente vergine e ci sono solo due nugget. Per dare il là al nostro impero la prima cosa da fare è farli innamorare, così da costringerli a costruire una capanna dove generare dei figli.
Il sistema di crescita di The Universim procede su due binari paralleli: da una parte ci sono i nugget che innalzano in autonomia le loro case e svolgono le attività cui vengono assegnati (cucinare, pescare, costruire, cacciare e così via), dall'altra ci siamo noi che dobbiamo scegliere dove posizionare tutti gli altri edifici legati alle altre funzioni sociali (alimentazione, servizi, difesa e così via). I nugget sono completamente indipendenti anche nella raccolta delle materie prime (rocce e legname), di cui vanno alla ricerca per tutto il pianeta, puntando ovviamente prima quelle più vicine alle loro abitazioni. In questo modo il sistema di gioco garantisce da una parte che il giocatore non si debba occupare di molte delle attività di base e dall'altra che l'urbanizzazione non segua uno sviluppo arbitrario, ma sia direzionata dai nugget stessi in base alle loro esigenze vitali. Il ruolo del giocatore è, per così dire, paterno, visto che deve nutrire i nugget costruendo fattorie, capanne per i cacciatori e i pescatori, ristoranti, pozzi, magazzini e cisterne per accumulare risorse alimentari per l'inverno; deve proteggerli, con centrali per le previsioni atmosferiche, ingegneri che riparano gli edifici in rovina, torri d'avvistamento, bunker e quant'altro; deve favorirne l'educazione e la crescita culturale, costruendo archivi, scuole e cimiteri (i nugget hanno un nome, un cognome, un'età e possono morire); di tanto in tanto deve anche ricordargli chi comanda scagliando loro addosso qualche calamità naturale, come ad esempio un violento tifone o una simpatica tempesta.
Oltre a tutto ciò, il giocatore deve anche scegliere come far evolvere la civiltà, ricercando le varie tecnologie dal classico schema ad albero, tecnologie che sbloccano nuovi edifici, consentono di migliorare i vecchi o aumentano l'efficienza dei nugget stessi, rendendoli più longevi e produttivi. Purtroppo molte tecnologie non sono state ancora implementate, soprattutto quelle avanzate, e attualmente lo sviluppo dei nugget risulta monco.
Gameplay
Sostanzialmente il gameplay di The Universim scorre placido e assorto... fin troppo. Dispiace dirlo, ma il problema principale del gioco rimane quello già registrato nella versione closed alpha, pur con diverse proporzioni: la mancanza di contenuti. Diciamo che in circa dieci ore di gioco si è visto tutto ciò che c'è da vedere, il che non è proprio il massimo per un god game. Complessivamente ci sono pochi edifici da costruire e lo sviluppo della civiltà dei nugget non offre grossi risvolti. Iniziare una seconda partita non regala molto in termini di nuova sfida, a parte la possibilità di comprendere meglio alcune meccaniche che potrebbero rimanere oscure al primo giro, mentre la mancanza di contenuti supplementari, come ad esempio una campagna divisa in missioni, porta presto all'abbandono in attesa di novità.
Certo, rispetto alla versione che provammo nel 2016 ci sono molti edifici in più ed è possibile sfruttare in modo più diffuso le risorse del pianeta, ma la crescita è troppo lenta (si passa la maggior parte del tempo nell'età della pietra) e, in generale, il livello di sfida è davvero molto basso, tanto da rendere quasi inutile perdere tempo a fare scelte ragionate per decidere una linea di sviluppo personale nell'albero delle tecnologie. Certo, la mancanza di un tutorial approfondito che spieghi alcuni concetti non proprio immediati, come la distribuzione delle risorse, il funzionamento di alcuni edifici e altri ancora, regala alla facilità una connotazione parzialmente positiva, visto che in questo modo il giocatore non viene penalizzato troppo in caso di errori. Ovviamente a pagare è l'esperienza di gioco nel suo complesso, che risulta eccessivamente ammorbidita rispetto ad alcune potenzialità che rimangono sostanzialmente inespresse.
Insomma, con il proseguo dello sviluppo vorremmo avere non solo più edifici da costruire e più poteri divini da utilizzare, ma anche più pericoli per i nugget, oltre a un'economia meno permissiva. Lì dove The Universim spicca rispetto ai concorrenti è nello stile visivo, molto curato, nonostante i singoli oggetti non siano poi così ricchi di dettagli. Guardare la nostra civiltà crescere battendo il pianeta da palmo a palmo è un piacere, così come curiosare nelle vite dei nugget, le cui azioni sono tutte animate con semplicità e gusto. Belli anche i cambi stagionali, le diverse condizioni atmosferiche e l'alternanza del giorno con la notte, che modificano il mondo di gioco non solo visivamente, ma vanno a influire anche sulla vita dei nugget. Ad esempio d'inverno l'acqua si gela e i nugget devono consumare le risorse idriche accumulate se si vogliono dissetare, mentre a seconda delle stagioni le fattorie devono coltivare prodotti differenti, pena la carenza di cibo. Insomma, da questo punto di vista è stato fatto un lavoro ottimo, che speriamo sia accompagnato presto da nuovi contenuti così che non vada sprecato.
The Universim è un progetto affascinante e dalle grandi potenzialità, ma sinceramente mancano ancora troppi contenuti per consigliarlo senza riserve. Dategli fiducia se vi piace il genere, ma valutate accuratamente il fatto che deve ancora crescere parecchio. Per il resto ciò che già c'è funziona abbastanza bene, anche se alcuni concetti richiedono più di una partita per essere assimilati. Fortunatamente per ora la difficoltà è tarata verso il basso, quindi anche in caso di errori non si subiscono grosse penalità... che se vogliamo è anche un difetto, per quelli che sono alla ricerca di un erede di Black & White.
CERTEZZE
- Una bella rinfrescata al genere dei god game
- Interfaccia funzionale, con un po' di pratica
- Variazioni atmosferiche
DUBBI
- Ancora troppe caratteristiche mancanti
- Senza un tutorial alcune meccaniche rimangono misteriose
- Evoluzione della civiltà limitata