Quando si parla di videogiochi sportivi, sappiamo che nel contesto del mercato moderno una delle caratteristiche chiave per il successo è la quantità di licenze ufficiali presenti, una variabile che, più del gameplay o della grafica, sembra oggi avere il potere esclusivo di spostare le preferenze del pubblico. Dal basket al calcio, dalla Formula 1 al golf, a prevalere è sempre l'esperienza che ha strisciato la carta per assicurarsi i volti e i nomi dei grandi campioni, che campeggiano sulle copertine e sui poster promozionali come veri e propri testimonial pubblicitari.
In un segmento come quello dei giochi di tennis, che sono sempre più rari e meno ambiziosi, Nacon ha pensato di poter dire la sua con Tiebreak, un prodotto che vuole avere come grande punto di forza proprio quello delle licenze, dato che è l'unico ad avere i diritti completi dei circuiti mondiali ATP e WTA. Il titolo, sviluppato da Big Ant Studios, arriverà su PC e console il 22 agosto, ma è attualmente in accesso anticipato su Steam, per questo abbiamo pensato di provarlo per scoprire quanti e quali progressi sono stati raggiunti negli ultimi sei mesi di sviluppo. Sarà la volta buona, per un grande gioco sul tennis?
Tornei e tennisti ufficiali, ma che fine hanno fatto i Grandi Slam?
Poteva sembrare un'idea scontata dato che nessuno aveva mai proposto un gioco di tennis ufficiale, eppure dobbiamo ammettere che fa un certo effetto trovarsi finalmente di fronte a un prodotto supportato dalle licenze ufficiali delle federazioni maschili e femminili dell'Association of Tennis Professionals. A un primo sguardo il colpo d'occhio è notevole, dato che sono inclusi i migliori 50 atleti provenienti da entrambi i circuiti, comprese star del calibro di Jannik Sinner, Carlos Alcaraz, Alexander Zverev e Daniil Medvedev per il circuito ATP, e Iga Świątek, Coco Gauff e Aryna Sabalenka per quello WTA.
Anche sul fronte dei tornei Tiebreak fa un ottimo lavoro, offrendo ai giocatori i campi ufficiali degli ATP Masters 1000, del corrispettivo femminile WTA Masters 1000, oltre che le ATP Finals e le WTA Finals. Questo significa che, tanto nella carriera quanto nella modalità torneo, Tiebreak garantisce di giocare sulla terra rossa degli BNL Internazionali d'Italia, oppure sul cemento dell'Indian Wells, ma anche a Miami, a Monte Carlo e a Madrid, i cui scenari sono riprodotti in Tiebreak con assoluta fedeltà. Al contrario, è quasi però preoccupante la totale assenza delle licenze di tutti e quattro i Grandi Slam, che sono presenti nella modalità carriera, ma senza nomi e simboli ufficiali. La speranza è che si tratti di un limite di questa fase di accesso anticipato, e che potremo invece trovare l'Australian Open, il Roland Garros, Wimbledon e l'US Open ad attenderci nella versione completa di Tiebreak.
La filosofia del realismo
Fin dal tutorial, che si snoda attraverso alcuni scenari che spiegano passo per passo gli elementi fondamentali del gameplay di Tiebreak, è facile notare quanto tutta la formula dello sportivo di Nacon sia orientata al restituire una sensazione di forte realismo, quando si gioca la pallina.
Certo, tutto il sistema ruota ancora attorno alla collaudata suddivisione dei tipi di colpo, affidati ciascuno a uno dei tasti principali del controller - che, vi avvisiamo, è obbligatorio su PC - eppure Big Ant ha avuto un'intuizione capace di rendere il gameplay di Tiebreak finalmente innovativo, nel mare dei giochi di tennis arrivati sul mercato fino a questo momento.
Addio al flusso di gioco incentrato sul tempismo, in Tiebreak la vera differenza all'interno di uno scambio la farà la corretta preparazione della risposta, che può essere approntata assumendo la postura da dritto o da rovescio, ancor prima che l'avversario abbia colpito la palla nel suo campo. Solo preparando una risposta in anticipo e assumendo la giusta posizione mentre si carica la potenza del colpo, si riesce ad eseguire la migliore risposta possibile, che quasi sempre porta l'intero scambio dalla nostra parte e, di conseguenza, l'avversario sulla difensiva. Al contrario, colpire la pallina senza aver utilizzato uno dei grilletti per preparare la postura da dritto o da rovescio produrrà un colpo debole, scoordinato e significativamente più lento, facile da gestire per l'avversario, che avrà tutto il tempo necessario per colpire bene la palla a sua volta.
Il ritmo del gameplay è quindi più compassato del solito, più ragionato e, sebbene sia comunque presente l'esplosività tipica del gioco del tennis, qui ogni scambio riceve una profondità strategica, dato che sarà sempre fondamentale intuire da quale parte del campo l'avversario spedirà la pallina per preparare la giusta risposta. Inoltre, avremo dalla nostra tutto il classico ventaglio di colpi tipici dei giochi di tennis, come l'affidabile top spin da fondo campo, il più veloce piatto, il tagliente slice e l'immancabile pallonetto con cui sorprendere gli avversari che si avvicinano alla rete.
C'è ancora molto lavoro da fare
Tiebreak offre quindi un gameplay ricco di opzioni e supportato da una filosofia, quella della ricerca del realismo, che ha notevolissime potenzialità. Tuttavia, l'accesso anticipato ha visto Big Ant introdurre e poi rimuovere interi sistemi, e mancano diverse cose all'appello, come ad esempio la gestione dell'energia del tennista durante la partita. La sensazione è quella di trovarsi di fronte a un cantiere aperto anche considerato che il gioco, a un mese dal lancio, soffre di svariati problemi legati all'intelligenza artificiale, straordinariamente debole in molti frangenti della partita, anche a difficoltà più elevate.
L'esempio lampante è quello del servizio, che nel tennis reale rappresenta una considerevole situazione di vantaggio, dato che rispondere in maniera incisiva dopo una sferzata di Nole a 140 miglia orarie può risultare complesso anche per un campione del calibro di Federer. In Tiebreak rispondere a una battuta non è poi così difficile per i tennisti virtuali, mentre chi è al servizio è vittima di un'animazione lunghissima che rende quasi impossibile prepararsi efficacemente per rispondere in tempo alla pallina di ritorno. Se nel nostro caso abbiamo imparato a gestire la cosa e a riequilibrare i game di servizio, l'IA è invece completamente incapace di reagire, al punto che nella nostra esperienza, ogni game in cui è alla battuta finisce con un sonorissimo "40-love" per noi.
L'impressione che i lavori su Tiebreak siano ancora parecchio lontani dalla loro naturale conclusione emerge anche quando si osservano le modalità di gioco, che in questa versione in accesso anticipato sono poche e affatto strutturate. Il titolo include un ottimo editor del personaggio, eppure questo non è al momento disponibile per la modalità Carriera, che può essere avviata solo nei panni dei tennisti reali. A proposito della Carriera, questa gode indubbiamente di qualche funzionalità interessante - come la possibilità di migliorare la resistenza fisica e ridurre l'affaticamento da trasferta del nostro tennista investendo il denaro vinto nei tornei - tuttavia anche qui l'impressione è di trovarsi di fronte a una playlist ancora acerba, sprovvista di tanti elementi di contorno che presumibilmente saranno aggiunti da qui al lancio.
In ultimo, non possiamo che dedicare una breve parentesi al comparto tecnico di Tiebreak, di ottima fattura per certi aspetti, e di desolante superficialità per altri. Il gioco propone un ottimo impatto visivo e la realizzazione degli atleti, seppur lontana dal fotorealismo tipico di altri sportivi, è anni luce avanti rispetto ad altri giochi di tennis sul mercato. D'altro canto, non possiamo non segnalare grandi lacune sul fronte delle animazioni, che al contrario ci sono sembrate alquanto arretrate, se messe a confronto con quelle dei concorrenti di Tiebreak.
Non vogliamo sbilanciarci ulteriormente in questa fase, e rimandiamo tutti i giudizi definitivi alla recensione di agosto, con la speranza di assistere a un grappolo di progressi in tutti i campi del nuovo sportivo di Nacon.
Manca esattamente un mese al lancio di Tiebreak e, sebbene il gioco pubblicato da Nacon abbia indubbiamente parecchie frecce al suo arco - la più importante i diritti ufficiali dei migliori tennisti del pianeta, ma anche un gameplay con delle idee interessanti - è inevitabile immaginare che sarà tantissimo il lavoro da fare per Big Ant Studios, prima del lancio di agosto. Le potenzialità del gioco sono evidenti, ma come spesso accade con i giochi di tennis, sono altrettante le lacune che emergono ora come ora da questo accesso anticipato. Aspettiamo con ansia il 22 agosto, con la speranza che lo studio riesca a colmarne la maggior parte, per proporre un gioco di tennis finalmente all'altezza delle nostre aspettative.
CERTEZZE
- Gameplay solido e innovativo
- Poter giocare con tutti i migliori tennisti del mondo è davvero prezioso
- Editor del personaggio insolitamente profondo
DUBBI
- L'IA è alquanto debole in molteplici frangenti
- La carriera dovrà essere approfondita, per risultare avvincente
- Le animazioni sono indietro per gli standard dei giochi di tennis
- Dove sono i Grandi Slam?