Quando i creatori della trilogia di Banner Saga ti invitano alla presentazione della loro nuova creatura, la cui saletta di prova è tra l'altro custodita e protetta all'interno dello stand di Microsoft, non puoi non rispondere alla chiamata con una certa curiosità ed eccitazione.
Del resto, per i ragazzi di Stoic Studio questo Towerborne rappresenta in qualche modo un bel salto nel buio, il primo progetto che si distacca dall'IP di debutto sia in termini narrativi, che di gameplay. Una prova del nove, una sfida creativa non da poco che in qualche modo segnerà il futuro del team, nonché la sua credibilità non solo verso il suo pubblico, ma anche verso i publisher di tutto il mondo.
Il rischio di risultare inconsistenti, lontani dalla propria zona di confort c'è sempre. Eppure, grazie alla demo che abbiamo provato alla Gamescom 2023, possiamo concederci un certo grado di ottimismo. Towerborne sembra un picchiaduro a scorrimento con elementi RPG dotato di carattere, con un concept ludico ben tratteggiato, sfaccettato quanto basta.
I venti minuti passati con il pad in mano in sua compagnia, pur non estasiandoci come avremmo sperato, ci hanno divertito, lasciandoci ben sperare su quella che potrà essere la qualità del prodotto finale.
Belfry, l’ultimo baluardo
Towerborne è un picchiaduro a scorrimento sulla falsariga di Street of Rage, o del più recente Teenage Mutant Ninja Turtles: Shredder's Revenge. Come i giochi appena citati, fa della cooperazione con altri giocatori il suo punto di forza, aggiungendo alla formula varietà e profondità garantiti dalla personalizzazione e potenziamento del personaggio controllato dal videogiocatore.
Tutto ruota intorno al Belfry, ultimo baluardo dell'umanità che si erge imperioso su di un mondo riconquistato dalla natura e paesaggisticamente parlando meraviglioso, ma zeppo di pericoli e mostri famelici. In questa torre, ciò che resta della nostra specie conduce una vita grossomodo tranquilla e piacevole solo grazie all'operato degli Assi, un manipolo di temerari strappati alla morte che si occupano della difesa del bastione, nonché dell'esplorazione degli immediati dintorni, pratica imprescindibile sia per sventare le minacce in avvicinamento, sia per reperire le risorse necessarie per il sostentamento della popolazione.
Non certo le premesse narrative di una trama che ha il potenziale per sconvolgere ed appassionare a suon di colpi di scena. Ciononostante, tutto è sufficientemente funzionale per fornire le coordinate di un'avventura che dovrà costantemente tenere in considerazione l'intromissione di altri utenti, nonché giustificare la presenza di un hub interattivo, liberamente esplorabile tra una missione e l'altra.
Il Belfry, difatti, rappresenta il centro dell'anima ruolistica di Towerborne, nonché la lobby dove il gruppo può (ri)organizzarsi, accettare nuove missioni, scambiare quattro chiacchiere con gli abitanti del posto per scoprire qualcosa in più della lore di questo mondo immaginifico.
Purtroppo non ci è stato concesso molto tempo all'interno di questa ambientazione. I dialoghi avvengono tramite artwork piacevolmente animati. I luoghi d'interesse sembrano un numero sufficiente. Per ottenere nuove missioni ci sarà la classica bacheca o basterà parlare con alcuni personaggi.
Per quanto riguarda la gestione del personaggio, invece, attualmente sappiamo che i principali fattori da tenere in considerazione saranno tre. L'armatura caratterizzerà in gran parte l'aspetto estetico dell'avatar e consentirà naturalmente di garantire una maggior difesa al personaggio, eventualmente proteggendolo in modo più o meno efficace ai cambiamenti di stato. L'altro elemento, ben più influente sul gameplay e sul proprio approccio alle missioni, riguarda invece l'arma di cui si potrà dotare l'Asso in nostro controllo.
In totale le tipologie di armi saranno quattro, ma nella demo messa a nostra disposizione abbiamo solo potuto apprezzare l'asta e l'accoppiata formata da spada e scudo. Utilizzando una tipologia specifica, ci si garantirà una progressiva affinità con quel determinato tipo di armamentario, con tanto di aumento di livello e perk attivabili. Il sistema da una parte spinge a specializzarsi, dall'altra incentiva comunque una certa varietà di approccio.
Sì, perché in battaglia sarà sempre consigliabile scegliere la propria arma anche in base a quella sfoderata dal resto del proprio party. Come facilmente intuibile, difatti, ci saranno nemici particolarmente sensibili alla spada, per esempio, ma meglio attrezzati per contrastare chi maneggia un'asta e viceversa.
Da questo punto di vista, tuttavia, Towerborne non vuole essere intransigente, né restrittivo. Chiunque sarà perfettamente in grado di utilizzare esclusivamente l'arma che preferisce, tanto più che si potrà giocare anche in solitaria, con il software pronto a scalare o aumentare il numero di nemici presenti in ogni livello, in base a quanti giocatori ci sono in partita.
Il terzo elemento di stampo ruolistico a cui abbiamo potuto dare una rapida sbirciatina consiste negli Spiriti, silenziosi compagni d'avventura che doneranno al personaggio non solo bonus specifici, ma anche tutta una serie di abilità utilizzabili una volta in battaglia.
Immediato e profondo
Non c'è solo il Belfry, infatti. Abbandonata la torre, Towerborne si dischiude in un vero e proprio tabellone composto da caselle esagonali. Muovendo l'avatar come una pedina, potrete in un colpo solo eliminare la nebbia che avvolge i luoghi non ancora visitati e scoprire quali opportunità e minacce celino.
Selezionata la casella, difatti, potreste ottenere una ricompensa, imbattervi in un NPC, scoprire che è la tana di un potente boss, oppure essere proiettati in un livello vero e proprio. Ancora non ci è dato conoscere quante tipologie di eventi si potranno attivare, ma è già palpabile la tensione divertita che si prova quando la nebbia si dirada e si scopre cosa abbia in serbo per noi la ambientazioni di turno.
Sul campo di battaglia, Towerborne si configura come un hack'n'slash classico nell'impostazione, ma che non perde occasione per far valere la sua sovrastruttura ruolistica. Attacco pesante, leggero, schivata, parata se l'arma in pugno lo prevede, e ovviamente tutte le abilità speciali garantite dagli Spiriti, queste sono a grandi linee le mosse a disposizione dei giocatori.
Pad alla mano, il feeling non è per nulla dissimile da quello dei grandi classici del genere. Dal ritmo, al feedback dei colpi, passando per la varietà dei nemici, pur in questa breve prova sul campo nulla ci è parso fuori posto.
Se con gli avversari comuni ci è bastato menare fendenti più o meno a caso per avere la meglio, negli scontri più impegnativi, boss finale compreso, due fattori hanno fatto la differenza. Il primo riguarda le già citate tecniche speciali elargite dallo Spirito a cui siamo legati, che può essere opportunamente sostituito nel Belfry. Ognuna con un tempo di ricarica ben specifico, possono rallentare i nemici, attaccarne più di uno alla volta, concentrare il potere offensivo in un unico fendente. Utilizzarle con rigore è fondamentale per togliersi dai guai e sbilanciare l'avversario, soprattutto coordinandosi con i propri alleati.
L'altro fattore determinante per la riuscita della missione, è stata infatti l'armonia creatasi con il resto della squadra. Alcune mosse, infatti, raggiungono il pieno potenziale se eseguite in combinazione con altre, dando così vita a sequenze di attacchi particolarmente efficaci. Resta da capire quanto sarà complesso creare party di giocatori ben amalgamati e sufficientemente pronti per fare fronte a qualsiasi situazione, dal momento che spesso e volentieri capiterà di giocare con utenti casuali pescati dalla rete.
Un ultimo appunto lo merita il comparto grafico. Gli scenari mostratici sono senza alcun dubbio splendidi. Ricchi di dettagli, coloratissimi, vibranti di vita, il mondo disegnato dagli artisti di Stoic Studio è già promettente e ammaliante. Siamo rimasti più freddi per quanto riguarda i modelli degli Assi. Se le loro espressioni facciali convincono durante i dialoghi con gli altri personaggi, nei combattimenti sembrano vuoti involucri quasi privi di vita. Nulla fortunatamente che non si possa risolvere in tempo per il lancio, che attualmente non ha una data precisa.
Towerborne promette bene, anche se ha ancora molto da dimostrare. Questa prova alla Gamescom ci ha confermato l'abilità e caparbietà degli artisti di Stoic Studio nel creare scenari visivamente splendidi. Anche sul fronte ludico le basi sembrano solide, nonostante la profondità del sistema di combattimento, nonché quella legata alla gestione del personaggio, vada comprovata sul lungo periodo. Menare fendenti in compagnia di altri tre alleati ci ha divertiti, ma non ci ha lasciato sensazioni indimenticabili, né l'esperienza ci è parsa particolarmente originale rispetto a tanti altri hack 'n' slash giocati in questi anni. Towerborne, se potrà farlo, farà bene sul lungo periodo. Quando e se le sue ambizioni ruolistiche verranno fuori, consegnando nelle mani del videogiocatore un titolo immediato da padroneggiare, ma sfaccettato grazie alla possibilità di cooperare con gli altri amalgamabile. Manca ancora molto al lancio, ma noi siamo già piuttosto curiosi di vedere come se la caverà Stoic Studio con questa prova del nove.
CERTEZZE
- Artisticamente delizioso
- Sistema di controllo immediato
- Azione ben ritmata
DUBBI
- Divertimento in singolo tutto da comprovare
- Profondità nella gestione del personaggio da valutare