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Tunic, il provato della demo

Una piccola volpe alle prese con un'avventura in un'enorme mondo selvaggio: queste le premesse di Tunic, piccolo ma accattivante Zelda-like sviluppato da Andrew Shouldice.

PROVATO di Alessandra Borgonovo   —   30/04/2021
Tunic
Tunic
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Tunic è un gioco che cattura al primo sguardo, impossibile negarlo. Questo piccolo Zelda-like creato da una sola persona, lo sviluppatore indipendente Andrew Shouldice, richiama così tanto l'opera di Shigeru Miyamoto e Takashi Tezuka che è difficile non innamorarsene: vuoi per il protagonista, una piccola volpe di cui non sappiamo nulla ma ispira simpatia fin da subito, oppure per l'atmosfera fiabesca che ammanta il gioco, o ancora per il suo stile delizioso, questa produzione passata quasi in sordina è rimasta silente a lungo dall'ultima volta. Parliamo dell'E3 2018, se non si considera una più recente intervista di IGN US datata dicembre 2020, circa tre anni in cui stando all'autore il gioco si è evoluto molto.

Siamo riusciti a provare la demo gratuita su Steam, messa a disposizione per un tempo molto limitato e che, come ci viene notificato prima di iniziare, mostra il gioco nella sua fase iniziale di sviluppo - trattandosi della stessa portata alle fiere. Non siamo quindi in grado di dirvi quanto e come si sia evoluto Tunic dal 2018 a oggi ma cogliamo comunque l'occasione per raccontarvi di questa piccola perla, che potrebbe ambire a essere "il nuovo Cuphead" (non in termini di difficoltà ma di risonanza e accoglienza): proprio per questo, gli eventuali dubbi che leggerete alla conclusione dell'articolo vanno circoscritti a una build molto vecchia e non conforme al prodotto attuale. Vedete dunque questo pezzo come uno spiraglio sul gioco, un modo per farvelo conoscere qualora dovesse esservi sfuggito.

Piccola volpe coraggiosa

La demo di Tunic non è solo acerba ma anche piuttosto breve. Quanto basta per farci familiarizzare con le sue meccaniche tra combattimenti, puzzle ed esplorazione, per concludersi con una boss fight. Le prime impressioni sono comunque molto positive, a dispetto di qualche spigolo grezzo che con buona probabilità sarà stato limato: lo stile, molto fiabesco e minimale, ha personalità da vendere e pur non riuscendo a convincere appieno in ogni suo aspetto - i nemici oscillano dall'originale all'anonimo, tanto nell'aspetto quanto negli attacchi - abbiamo trovato le animazioni soddisfacenti nel complesso. Gli stessi effetti, come quello dell'erba tagliata non appena troverete la famosa spada dell'eroe da sostituire a un valido ma limitato bastone, sono ben realizzati.

Per i primi minuti ci troveremo a vagare su quest'isola sconosciuta dove persino l'orientamento viene ostacolato dalla mancata comprensione della lingua, nonostante i confini ristretti della demo permettano di capire al volo dove procedere. In verità ci ha incuriosito questo impedimento linguistico e vogliamo scoprire se si tratta di un artificio unico per la demo o se davvero la nostra coraggiosa volpe, nel corso del proprio viaggio, dovrà familiarizzare con la lingua locale per muoversi con più sicurezza: può sembrare un accorgimento banale, tuttavia nei giochi siamo molto spesso "supportati" dalla mancanza, appunto, di barriere linguistiche e dunque non dobbiamo preoccuparci di capire come muoverci all'interno di una terra sconosciuta. Se in Tunic verrà invece introdotta questa meccanica, le cose potrebbero farsi molto interessanti sia in termini di esplorazione (ad esempio capire se il luogo dove stiamo andando indica morte istantanea oppure c'è margine per sopravvivere) sia di interazione con eventuali altri personaggi, posto ci siano.

Tunic, i nostri primi passi sull'isola sconosciuta
Tunic, i nostri primi passi sull'isola sconosciuta

L'interfaccia è piacevolmente pulita: presenta solo l'indicatore delle vite e della stamina in basso a sinistra e gli oggetti in uso in alto a sinistra, in modo da utilizzarli con la semplice pressione del comando assegnato. Non ci serve di fatto altro per muoverci nel mondo di Tunic e l'intuitività stessa del menu ha reso le operazioni iniziali molto semplici; bisognerà vedere se sarà altrettanto facilmente navigabile quando si riempirà di oggetti, per ora funziona bene. Quando si entra in contatto con uno o più nemici è possibile prenderli di mira così da spostare il mirino su quello che ci interessa aggredire nello specifico, e in quel caso la telecamera si sposterà in un'inquadratura più a volo d'uccello, oppure si può comunque ingaggiare uno scontro "aperto".

I controlli si sono mostrati tutti reattivi e precisi, inoltre una volta ottenuto lo scudo sarà possibile menare fendenti mentre ci si protegge dietro di esso: certo, il contrappasso è una maggiore lentezza e un solo colpo alla volta, contrariamente alla combo che possiamo mettere a segno se scegliamo di non proteggerci, ma ci sono occasioni in cui un approccio cauto è la soluzione migliore. Pur non essendo infatti punitivo per quanto riguarda l'utilizzo della stamina, Tunic non è nemmeno un gioco da affrontare a cervello spento e ci sono state un paio di situazioni (piazzate sicuramente apposta) in cui abbiamo dovuto impegnarci a rotolare via e parare per non essere sconfitti prima ancora di avvicinarci ai nemici - sì, loro usavano proiettili di una certe potenza mentre noi con le nostre zampine corte dovevamo raggiungerli correndo come disperati e schivando a destra e manca.

Tunic, pistola contro spada è uno scontro un po' impari
Tunic, pistola contro spada è uno scontro un po' impari

Nel mondo di Tunic non mancano ovviamente forzieri da aprire, alcuni anche piuttosto nascosti, e puzzle da risolvere per aprirsi la strada o crearsi un'utile scorciatoia. Nella demo abbiamo giusto sfiorato la questione, trovando qualche semplice leva da tirare qua e là, ma siamo sicuri che il gioco non mancherà di complicarsi strada facendo. Considerata la presenza di una porta chiusa, è molto probabile anche la presenza di chiavi da recuperare per usarle altrove.

La demo si è conclusa con una boss fight che ha richiesto una discreta gestione di attacco schivata e difesa, essendo la creature notevolmente più grande di noi e portata a infliggere non pochi danni. Curiosamente, se doveste essere sconfitti il gioco si concluderà e non vi farà ripartire dalla statua che funge da punto di cura, checkpoint e "regola" anche lo scorrere del tempo: ovvero, interagendo con essa la nostra volpe si fermerà a riposare e portarvi rispetto lasciando scorrere le invisibili lancette dell'orologio e portando avanti la giornata. Nulla che all'apparenza porti a cambiamenti sensibili nel gioco, chissà se in futuro diventerà una caratteristica importante o non avrà alcuna influenza. Se invece doveste sconfiggere voi il boss, la demo si concluderà in ogni caso.

Nel complesso, abbiamo trovato l'esperienza gradevole nella sua brevità, ricca di spunti che chissà, forse in questi tre anni circa sono stati coltivati o magari cambiati del tutto. Non possiamo saperlo, così come non abbiamo idea dello stato dei lavori, tuttavia nonostante sia una porzione di gioco ormai datata le sensazioni positive ci sono tutte: non vediamo l'ora di scoprire i passi avanti mossi da Tunic e se davvero potrà rivelarsi la piacevole sorpresa che promette di essere.

Tunic 03

Tunic è un gioco dal grande potenziale, uno Zelda-like con una propria personalità da vendere. La demo provata è troppo vecchia per consentirci di esprimere un parare che sia al passo con l'attuale stato dei lavori, qualunque esso sia, tuttavia al di là di qualche spigolo grezzo già a suo tempo riusciva a mostrare le qualità di questa produzione indipendente e ispirata. Fiabesco, accattivante, semplice nell'approccio ma da giocare con una certa attenzione, Tunic dovrebbe uscire nel corso del 2021 e si prospetta essere una gradevolissima sorpresa: speriamo che questi tre anni spesi a rifinire il progetto possano confermare le impressioni positive nate dalla demo.

CERTEZZE

  • Personalità da vendere
  • I controlli sono reattivi e precisi
  • Stile fiabesco e molto accattivante
  • Semplice ma da non prendere troppo alla leggera

DUBBI

  • Alcuni nemici risultano poco ispirati
  • Non abbiamo idea di come si sia evoluto negli ultimi tre anni