Cinque sviluppatori, dieci milioni di copie vendute. Come il Mjöllnir lanciato contro la faccia di un gigante del ghiaccio, c'è da dire che Valheim fece una discreta quantità di rumore, quando venne pubblicato su Steam nel 2021. Il titolo di Iron Gate AB, un particolare survival ad ambientazione norrena, aveva tutte le carte in regola per farsi apprezzare dalla platea degli appassionati del genere, ma nessuno poteva ragionevolmente prevedere che avrebbe monopolizzato l'attenzione sulla piattaforma di Valve per settimane, raggiungendo la bellezza di 500 mila giocatori contemporaneamente attivi nello stesso momento.
Da allora è passata un bel po' d'acqua sotto al ponte del Bifrost, ma il piccolo capolavoro di Iron Gate fa ancora parlare di sé poiché nel frattempo è piombato sul PC Game Pass e si appresta, adesso, a fare il grande salto verso l'universo console. Abbiamo quindi provato Valheim sfruttando il lancio su Xbox One e Xbox Series S|X per fare il punto sullo stato attuale del gioco, passando in rassegna tutti i progressi che il survival norreno di Iron Gate AB ha saputo capitalizzare in questi due anni trascorsi dall'uscita su Steam in accesso anticipato. Può essere proprio questo il momento giusto per tornare ad esplorare il decimo regno, o per affrontare per la prima volta la grande avventura vichinga di Valheim? Scopriamolo insieme.
Il supporto post-lancio, dall’ambizione al duro confronto con la realtà
Pubblicato su Steam il 2 febbraio del 2021, Valheim riuscì da subito a catalizzare la curiosità del pubblico anche perché, a differenza di tanti altri survival in accesso anticipato, arrivò sulla piattaforma di Valve in una versione tutto sommato completa, supportata da un comparto tecnico ben ottimizzato e da un'ampissima offerta di contenuti. Si trattava di un'esperienza indipendente realizzata da soli cinque sviluppatori, ma all'interno aveva tutto il carburante ludico necessario a tenere impegnata la community per centinaia e centinaia di ore, grazie alla presenza di ben cinque biomi e altrettanti boss che per essere sconfitti richiedevano una mole di ore di gioco apparentemente incalcolabile.
Se la prassi è che i videogiochi in accesso anticipato si trasformino nel tempo, Valheim ha seguito un percorso esattamente contrario alle nostre abitudini, poiché a fronte di una versione iniziale inaspettatamente completa, dopo due anni il titolo di Iron Gate è sostanzialmente lo stesso che avevamo giocato in occasione del lancio. Lo studio si è dovuto confrontare con tutti i limiti dello sviluppo indipendente e, sebbene almeno inizialmente avesse promesso ben quattro aggiornamenti principali entro la fine del 2021, a due anni dall'uscita ne ha pubblicati solamente due, lasciando a bocca asciutta una community di appassionati che dopo 10 milioni di copie è diventata ormai grandissima.
La prima di queste espansioni, Hearth and Home, arrivata nel settembre del 2021, ha comunque avuto il merito di accontentare le principali richieste dei giocatori nell'ambito dell'housing, implementando tante nuove opzioni per la costruzione degli edifici, ma anche alcuni elementi di arredamento e stazioni per la fabbricazione di oggetti totalmente inediti. L'aggiornamento è anche ricordato per aver reso molto più profondo il sistema del cibo, che in Valheim ha un ruolo da vero protagonista dato che influisce direttamente sulla quantità di salute e stamina del personaggio. A conti fatti, Hearth and Home non sarà stata l'espansione che i fan del gioco si sarebbero meritati dopo sei mesi di vuoto, ma è indubbiamente quella di cui avevano più bisogno: grazie a tutte le novità introdotte, il già ottimo sistema di costruzione e quello del cibo ne uscivano decisamente amplificati, ed entrambi oggi rappresentano dei buonissimi motivi per recuperare il survival di Iron Gate.
Mistlands, il primo vero aggiornamento di Valheim
Hearth and Home includeva anche alcune armi e potenziava le dinamiche di parata con dei meccanismi alternativi, ma quasi tutte le innovazioni si concentravano all'interno del recinto che circonda gli accampamenti creati dai giocatori, non offrendo alla community nessun nuovo, reale motivo per abbandonare la sicurezza del proprio rifugio. Dopo un'inspiegabile attesa durata oltre un anno, durante la quale sono state pochissime le novità di rilievo che hanno fatto capolino sui server del gioco (la più interessante riguarda l'introduzione di caverne nel bioma montano), Iron Gate ha pubblicato nel dicembre dello scorso anno il primo, vero aggiornamento della storia di Valheim, che ha finalmente avuto come unico obiettivo quello di ampliare gli orizzonti dell'avventura per la prima volta dopo il lancio del gioco.
L'espansione ha introdotto le Mistlands, un bioma nuovo di zecca che ha naturalmente portato con sé un'ampia lista di creature, mostri, set d'equipaggiamento e meccaniche completamente inedite che hanno saputo rinnovare l'endgame, rimasto fatalmente congelato al febbraio dell'anno precedente. Dopo centinaia di ore trascorse a rimodellare il 10° mondo e ad abbattere ognuno dei cinque boss degli altrettanti biomi di Valheim, la community aveva finalmente una nuova sfida da inseguire, rappresentata non solo da tutti i pericoli che affollano le Mistlands, ma anche dal suo relativo boss, la Regina, il nemico in assoluto più impegnativo affrontato finora.
Lo studio sembra aver abbracciato una filosofia che li condurrà a pubblicare un aggiornamento principale all'anno, e dopo il buon esito di Mistlands è già al lavoro su due espansioni, una più piccola ma che segnerà l'introduzione di un NPC inedito, Hildir's Quest, e un'altra nettamente più importante, Ashlands, dedicata a un bioma vulcanico del tutto nuovo. La speranza di tutta la community, neanche a dirlo, è quella di vederle entrambe disponibili entro la fine del 2023.
Versioni per Xbox One e Xbox Series S|X, cosa cambia?
Purtroppo, l'approdo di Valheim sulle console della famiglia Xbox non è coinciso con l'esordio di un nuovo aggiornamento, lasciando spazio a una situazione paradossale e atipica, dovuta alla natura orientata all'endgame della principale espansione ricevuta dal gioco. Avviando oggi Valheim su Xbox, ci siamo trovati ad esplorare un software apparentemente indistinguibile da quello che avevamo provato nel 2021, poiché le novità di Hearth and Home e Mistlands, di certo non esorbitanti, si manifestano tutte nelle fasi avanzate dell'avventura.
A conti fatti, la versione in cui ci siamo imbattuti su Xbox Series X è un ottima conversione in cui tutto è al proprio posto, anche se l'hardware dell'ammiraglia Microsoft deve scendere a qualche compromesso per offrire un'esperienza stabilmente ancorata ai 60 frame al secondo. Il gioco su console ha infatti due diverse modalità grafiche, sintomo di come nemmeno una macchina come Series X riesca a gestire un titolo che su PC si dimostrava esigentissimo, nonostante il suo insolito stile grafico.
Se da un lato era più che prevedibile che Valheim mettesse in difficoltà l'hardware console, ci aspettavamo qualcosa in più in merito alla configurazione dei tasti, forse un po' troppo complessa su controller. Per richiamare alcune funzionalità è necessario premere più pulsanti all'unisono, e la cosa non è sempre semplice, soprattutto nelle fasi più concitate di gameplay. Inoltre, è doveroso sottolineare che la versione Xbox conserva quasi tutti i difetti tecnici dell'originale, che riguardavano soprattutto le animazioni dei modelli, legnose e imprecise. Qualcosa è migliorato, ma non aspettatevi miracoli a riguardo.
Oggi come allora, Valheim rimane al netto di pochissimi aggiornamenti un'esperienza totalizzante, un buco nero in grado di monopolizzare un bel pezzo della vostra esistenza, succhiandovi centinaia di ore d'intrattenimento senza che possiate a malapena accorgervene. Il survival di Iron Gate ha mantenuto alcuni dei suoi difetti, è vero, e arriva da una campagna di supporto post-lancio che ha spesso scontentato chiunque, ma se ancora non vi siete addentrati nel magico 10° mondo della mitologia norrena, sfruttate l'occasione del lancio su Xbox per avvicinarvi a questo piccolo capolavoro, che merita ogni piccola oncia del suo successo. Se invece siete dei veterani, siate consapevoli che le espansioni non hanno stravolto la superficie di Valheim, e valutate con attenzione l'idea di tornare. Com'è molto probabile, il meglio deve ancora venire.
CERTEZZE
- Rimane la splendida, affascinante esperienza survival di due anni fa
- Bene i nuovi contenuti legati all'housing
- L'endgame si è arricchito notevolmente
DUBBI
- Dopo due anni, era lecito attendersi qualche contenuto in più
- Limati molti difetti, ma non tutti