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Valheim, il provato del nuovo survival appena sbarcato su Steam

Abbiamo provato Valheim, un nuovo survival a base di mitologia nordica, appena lanciato in Accesso Anticipato su Steam

PROVATO di Simone Tagliaferri   —   02/02/2021
Valheim
Valheim
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In Valheim il giocatore interpreta un eroe o un'eroina generica che deve dimostrare il suo valore agli dei, sopravvivendo alle insidie del decimo mondo nordico, quello che dà il titolo al gioco. Immaginiamo che abbiate già sentito la puzza di survival. Tranquilli, perché il naso non vi ha ingannati: il genere è proprio quello. Infatti, l'obiettivo principale è quello di costruirsi un rifugio pieno di strumenti, utili a difendersi e a realizzare dell'equipaggiamento sempre più potente da usare per dare la caccia alle più disparate creature mitologiche.

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Hel, il regno dei morti, attende con ansia gli sconfitti, mentre il Valhalla, il lounge bar di Odino, accoglie gli eroi che riusciranno a dimostrare chi è l'ascia bipenne più veloce e potente del creato. Di nostro abbiamo provato la versione in Accesso Anticipato di Valheim, appena lanciata su Steam, e dobbiamo ancora capire se siamo uomini o caporali, per usare una citazione che capiranno in tre.

Survival

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Dopo un lungo volo, un gigantesco corvo nero ci deposita nel folto di una foresta. Siamo quasi completamente nudi e senza alcuna risorsa. Possiamo contare soltanto sui nostri pugni. Coscienti di essere in un survival ci guardiamo intorno e notiamo subito dei simpatici cespugli, da cui ricaviamo dei bastoni. Inoltre a terra ci sono dei sassi, che raccogliamo immediatamente. Chissà dove si trova il nostro inventario, visto che abbiamo solo i pantaloni... ma non perdiamo tempo con domande inutili, perché è arrivata l'ora di costruire i primi oggetti utili: una mazza di legno, buona per difendersi dai nemici più deboli, una torcia e alcuni strumenti da lavoro, come un'efficacissima ascia. Usandola tagliamo degli alberi, che ci fruttano dei tronchi di legno. Raccolto un po' di materiale, andiamo alla ricerca di uno spazio adatto a costruire, seguendo i consigli di un corvo nero di taglia regolare che ci spiega come muovere i primi passi nel mondo della speculazione edilizia.

Il sistema di costruzione di Valheim è abbastanza intuitivo e decisamente flessibile: le parti degli edifici si possono roteare e si fissano su quelle già erette senza alcuna difficoltà. Tutti gli oggetti sono orientabili, così da poter essere impiegati in modi anche molto fantasiosi. Comunque sia, il primo materiale da utilizzare per realizzare un rifugio degno di questo nome è il legno, quindi si sfrutteranno rocce e altre risorse avanzate.

La versione Accesso Anticipato non offre tutti i contenuti che saranno presenti in quella finale, ma ci ha permesso di farci un'idea abbastanza precisa della parte survival, che di suo è davvero simile a quanto visto in altri esponenti del genere. Qui c'è solo una maggiore fisicità nell'interazione con gli oggetti dello scenario, che rende gustoso abbattere alberi, spaccare pietre e quant'altro, oltre alla possibilità di costruire barche da usare per spostarsi nel mondo di gioco.

Il problema è che, scenario a parte, dopo pochissime ore di gioco si capisce di trovarsi davanti a un gameplay molto classico, come se ne sono avuti fin troppi nel corso degli ultimi anni, quindi si comincia a cercare un motivo per continuare a giocare che non sia timbrare un cartellino da taglialegna. Non è chiaro come mai chi decide di lanciare un titolo appartenente a un genere così inflazionato non pensi a qualcosa per differenziarlo e farlo così risaltare, come ad esempio una progressione più elaborata o un diverso approccio alla sopravvivenza. Vero è che i videogiocatori sono delle vecchie beghine che se non si trovano subito a loro agio con un titolo lo mollano senza troppi convenevoli, ma a volte si esagera con il conservatorismo, che rischia di vanificare quanto di buono è stato fatto.

Protagonista

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Anche il sistema di crescita del personaggio è molto simile a quanto visto in altri prodotti, con le azioni ripetute che fanno aumentare le relative skill (sembra di essere dentro a Ultima Online, ma non è così). Il modello in sé funziona ed è davvero facile specializzare un personaggio, così da accelerare il ritmo della raccolta e dell'utilizzo delle materie prime. Fortunatamente Valheim ha dalla sua un sistema di combattimento leggermente più elaborato di quello della concorrenza, basato su di un mix tra attacchi, schivate e parate che rende alcuni scontri abbastanza tecnici. Non è difficilissimo da padroneggiare, ma dà le sue soddisfazioni, soprattutto quando si devono affrontare i boss, che come il loro nome generico fa intuire sono delle creature più grosse e forti di quelle regolari.

In termini di varietà Iron Gate sembra si stia comportando abbastanza bene. Certo, i sei biomi visitabili sono davvero tipici, tra foreste, foreste fitte, paludi, deserti e montange, ma offrono un buon motivo per esplorare: la ricerca di risorse avanzate, presenti soltanto in biomi specifici. Sparpagliate per la mappa si trovano anche delle strutture, come tombe, circoli di pietre, torri o dei campi in rovina, che offrono non solo dei bei luoghi da visitare, ma anche il modo per giustificare l'esistenza di grossi dungeon sotterranei, pieni di nemici e materiali. C'è da dire che Valheim come action funziona: non è perfetto, ma si lascia giocare.

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Parlando di nemici, la varietà non è amplissima, ma il margine di miglioramento sì. Tra i vari tipi di Greydwarf che popolano le aree forestali (si tratta di creature ostili molto primitive, ma con una loro organizzazione, tanto che sono divisi in ruoli) e avversari molto più pericolosi come i giganteschi troll; oppure gli Surtling, capaci di infiammarsi; o ancora i Draugr, dei non morti che non vedono l'ora di farci la pelle; c'è abbastanza da fare e scoprire, ma qualcosa di meno prevedibile sarebbe gradito.

Valheim è un degno esponente del genere dei survival, che ha come unico difetto vero e proprio quello di essere fin troppo derivativo. Speriamo che la versione finale offra più elementi di differenziazione, così da dare al gioco una sua identità più forte, attualmente poco riconoscibile. Badate bene che non ci troviamo di fronte a un brutto titolo, quindi se non siete stanchi dei survival potete farci un pensierino anche se acquistandolo vi porterete a casa soltanto la versione Accesso Anticipato.

CERTEZZE

  • Meccaniche pulite e rodate
  • Il sistema di combattimento
  • Lo scenario nordico ha ancora qualcosa da dire

DUBBI

  • Molto derivativo
  • Reggerà sulla lunga distanza?