Una stella cadente
Come tutti i giochi, anche EverQuest 2 ha seguito il classico effetto parabola: ha cominciato in sordina, ha successivamente raggiunto il suo culmine di successo e si è, lentamente, avviato verso la scomparsa; questo è, potremmo dire, il cammino naturale di qualsiasi videogioco, salvo alcune rare eccezioni, che coincidono poi con le vere pietre miliari della storia.
Sony, interessata alla conquista del mercato, non aveva certamente badato a spese nel tentativo di creare un vero capostipite del genere, offrendo ai giocatori (dietro abbonamento) la più vasta e completa esperienza di gioco: si andava dalla possibilità di scegliere un proprio schieramento di gioco, la propria razza, classe e sottoclasse, oltre a diverse classi di prestigio una volta raggiunti i livelli più alti, senza ovviamente scordarsi delle migliaia di quests da affrontare, sia in solitario, sia con un party di amici.
Evoluzione o Rivoluzione?
Se, ad uno primo sguardo, il gioco può assomigliare ad un qualsiasi MMORPG coreano di ultima produzione, in realtà EverQuest 2 nascondeva dentro di sè tutta la sapienza degli esperti della multinazionale giapponese: senza dubbio, la prima rivelazione risiedeva proprio nella grafica che, oltre ad essere un brillante esempio di scalabilità, riusciva a staccare qualsiasi altro gioco di ruolo online presente al tempo, offrendo una realizzazione delle ombre praticamente perfetta e dei modelli animati in maniera splendida, oltre ovviamente alla solita carriolata di effetti, come bump reflections e texture ad alta risoluzione.
coronava l’esperienza di gioco un sonoro di primissima qualità: tutte le musiche erano state realizzate da un’orchesta di ben 50 strumenti, abilmente mixati con suoni prodotti artificialmente
Evoluzione o Rivoluzione?
Se la grafica colpiva piacevolmente i più superficiali, le meccaniche di gioco non lasciavano certamente delusi i più attenti al genere: un sistema di combattimento innovativo rispetto al solito (per il tempo) “clicca e aspetta” introduceva una ventata di freschezza che poteva coinvolgere anche i meno riflessivi, il tutto rispettando le sacrosante regole sullo stile di Dungeons & Dragons (non ditelo a Sony che è suscettibile su questo punto!).
Coronava l’esperienza di gioco un sonoro di primissima qualità: tutte le musiche erano state realizzate da un’orchesta di ben 50 strumenti, abilmente mixati con suoni prodotti artificialmente, mentre veniva introdotta, per la prima volta in assoluto, la voce ai PNG: può sembrare una cosa scontata, adesso, ma per il tempo lasciò a bocca aperta sentire un grasso Nano parlare dell'attuale quest, con la tipica voce profonda e bassa.
Il successo, questo sconosciuto
Qualcosa, almeno nel nostro Bel Paese, andò storto, ed EverQuest 2 non ottenne mai il successo meritato, schierandosi sempre in secondo piano rispetto al suo diretto concorrente, Dark Age of Camelot.
Le ragioni, probabilmente, sono da ricercarsi nella scarsa presenza di una comunità di italiani in-game, non permettendo quindi ai neofiti con scarse conoscenze della lingua d’Albione di lanciarsi nel capolavoro di Sony; se a questo aggiungete un’abbonamento mensile particolarmente elevato rispetto alla media, si può facilmente dedurre perchè EverQuest 2 si è velocemente avviato verso la scomparsa.
Al contrario, nei paesi d’oltreoceano (specialmente America e Corea) EverQuest 2 è stata una vera rivoluzione e, tutt’ora, continua ad essere uno degli MMORPG più longevi mai creati, grazie anche al continuo rilascio di espansioni da parte di Sony, in grado di portare ogni volta una ventata di novità che risveglia l’interesse nel titolo.
Ancora!?!
Anche a due anni dal suo lancio sul mercato, Sony ha continuato a mantenere fede alla sua politica di rinnovo continuo del brand, pubblicando un’ultima, ennesima ed ottima espansione, denominata Echoes of Faydwer, di cui potete trovare la recensione a questo indirizzo.
Con quest'ultimo expansion pack viene introdotta una nuova razza, che si va ad aggiungere alle decine presenti, oltre a portare i consueti nuovi oggetti, armi e abilità, permettendo ai più audaci di lanciarsi in un cammino con un personaggio nuovo di zecca, particolarmente interessante per il suo “naturale” approccio ai combattimenti.
Per un qualsiasi titolo resistere due anni dalla sua data di pubblicazione non è assolutamente semplice: grazie all’hardware attuale, e alle connessioni con latenze sempre più basse, qualsiasi giocatore potrà attivare gli effetti grafici più spettacolari e godersi la grafica di Everquest 2, ancora superiore a buona parte degli MMORPG presenti attualmente sul mercato.
Sony continua a lanciare espansioni valide e divertenti sul mercato e noi consumatori continuiamo a godercele: che siano riusciti a scoprire l’elisir della vita eterna per un videogioco?
Introduzione
In questa neonata rubrica a cadenza bimestrale, facciamo il punto della situazione con gli MMORPG disponibili sul mercato. La loro storia, l'evoluzione delle utenze e dei contenuti e, nel caso, l'inevitabile declino.
Apriamo la rassegna con EverQuest 2, punta di diamante dell'universo dei giochi online di Sony.
Sono passati diversi anni ormai, da quando Sony si è lanciata nel mondo degli MMORPG, quando ancora c’era una partita da giocare, quando colossi come World of WarCraft non erano ancora scesi a monopolizzare la scena: allora si poteva scegliere tra un modesto Dark Age of Camelot e qualche altro sporadico titolo: arrivò così EverQuest 2, seguito dell’affermato primo capitolo, con l’intenzione di sgominare la concorrenza; a diversi anni dal suo lancio, vediamo cosa ne è rimasto.