E fu così che in chiusura della prima giornata di questa Gamescom 2023 ci siamo ritrovati davanti a un nuovo e possente strategico in tempo reale. Non si tratta però di un RTS qualunque: quello in sviluppo da Frontier Developments è, infatti, un gioco chiaramente ispirato all'indimenticabile Dawn of War di Relic Entertainment. La sensazione l'abbiamo avuta subito, la conferma è arrivata quando finalmente ci è stato concesso di impugnare mouse e tastiera (opzionalmente il pad) e provare Warhammer Age of Sigmar: Realms of Ruin con mano. E dopo non abbiamo più avuto dubbi sull'ispirazione che ha guidato le intenzioni del team di sviluppo durante la lavorazione di questo promettente gioco.
Martelli Fantasy
A differenza di Dawn of War, ambientato nell'universo di Warhammer 40.000, Realms of Ruin sceglie il meno estremo Warhammer originario, quello fantasy, per raccontare la sua storia. Per la nostra prova, composta dal terzo e il quarto livello di quella che sarà la campagna del gioco, abbiamo utilizzato una delle due fazioni già rivelate, ovvero gli Stormcast Eternals, che dovranno vedersela per tutta la terza missione contro i fastidiosi Orruks.
Gli sviluppatori hanno colto l'occasione della Gamescom per presentare ufficialmente una terza razza, quella degli spettrali Nighthaunt, che comparirà proprio durante le prime battute della quarta missione, la seconda del test in cui siamo stati coinvolti. Il bello dei Nighthaunt è il loro essere completamente diversi dagli altri due schieramenti, visto che tra le tante caratteristiche che hanno c'è quella di rialzarsi da terra anche quando sembrano finalmente incapaci di combattere ancora. Del resto sono spettri, no?
Warhammer Age of Sigmar: Realms of Ruin includerà il PvP 1 vs 1 e 2 vs 2, quindi al lancio sarà possibile giocare al massimo in quatto giocatori divisi in due schieramenti. Il cuore dell'offerta, però, si nasconde nella modalità Conquista. Qui troveremo una serie di livelli creati proceduralmente che ci porteranno dritti al gran finale, dove verremo omaggiati di un punteggio basato sulle nostre vittorie e sull'efficacia in battaglia. Se poi vorremo sfidare amici e nemici a fare un punteggio migliore del nostro, ma affrontando gli stessi livelli, potremo dare loro il classico "seed" come avviene in altri giochi con elementi casuali e procedurali.
Torniamo ai due livelli provati. Il primo è stato abbastanza canonico, anche piuttosto semplice nella struttura visto che l'avanzata verso l'obiettivo finale è stata lineare e senza grossi dispetti da parte degli Orruks. Qui però abbiamo avuto modo di liberare un'unità speciale in grado di proteggere e curare le truppe nei paraggi. Il fulcro di ogni partita a Warhammer Age of Sigmar: Realms of Ruin sono queste pedane che, una volta conquistate, ci permetteranno di costruire una struttura a nostra scelta in grado di fare una profonda differenza sul modo in cui proseguirà la battaglia. Potremo, per esempio, costruire delle torrette che spareranno a vista contro i nemici, creare un avamposto per curare le truppe e altre strutture che permettono la raccolta delle risorse necessarie sia per usare le abilità speciali delle singole unità sia per addestrarne di nuove. Attenzione però, una volta conquistate queste zone i nemici potranno riprendersele se le lasceremo sguarnite.
Fantasmi maledetti
Di tutt'altra pasta è stata la missione successiva che, lo ammettiamo, non siamo riusciti a terminare anche se a un passo dalla vittoria. In questa sfida dovevamo spezzare e proteggere tre sigilli che tengono chiuso un portale, mentre orde di Nighthaunt provavano a riprenderseli per spazzarci definitivamente via dalle loro terre di marmi antichi e civiltà perdute. Qui i punti di controllo su cui costruire sono molteplici, come i portali di ingresso dei nemici che dal basso hanno continuato a riversarsi sul campo di battaglia in modo incessante. In questo caso capire dove conquistare, cosa costruire e quali truppe addestrare sarà fondamentale, ma per nostra fortuna avevamo dalla nostra parte dei nuovi soldati capaci di volare e bombardare di magia i nemici sottostanti. Un aiuto fondamentale che però non è bastato ai nostri per avere definitivamente la meglio.
Un lavoro di qualità
Warhammer Age of Sigmar: Realms of Ruin è anche molto piacevole da vedere e da ascoltare. Le unità sono ben costruite, i colori utilizzati a dovere e l'azione è sempre molto leggibile. Naturalmente non si può mettere in pausa, ma la frustrazione che si prova nel veder perdere lentamente il controllo della battaglia è di quelle sane, che spingono a ritentare utilizzando ciò che si apprenderà come conseguenza degli inevitabili fallimenti. Certo, erano solo due missioni, ma Realms of Ruin sembra comunque pulitissimo e a un passo dall'essere finalmente completato e venduto. Del resto la data di uscita è oramai prossima: questo nuovo gioco Frontier arriverà il 17 novembre su PC, PlayStation 5 e Xbox Series X|S.
Warhammer Age of Sigmar: Realms of Ruin è una gran bella notizia per tutti gli orfani di Dawn of War, come per tutti gli amanti degli RTS di un certo tipo, ovvero quelli che cercano qualcosa di più veloce ed eroistico degli strategici in tempo reale più classici, alla Command & Conquer per esempio. La modalità conquista sembra poi una discreta intuizione visto che può rendere questo gioco potenzialmente infinito. All'appello manca ancora l'online, ma per questo gli sviluppatori stanno già preparando altri test, questa volta pensati anche per il pubblico a casa e non solo per i presenti in fieri.
CERTEZZE
- Buona grafica
- Gameplay di comprovata qualità
- La modalità conquista sembra molto interessante
DUBBI
- Non è mai facile bilanciare giochi in PvP con tante fazioni così diverse tra loro
- Speriamo che i campi di battaglia siano sufficientemente vari