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Windbound, provato il nuovo poetico survival di 5 Lives

Dagli sviluppatori di Satellite Reign, arriva un titolo che sembra esserne l'esatto opposto: un survival marittimo che pare voler puntare innanzitutto su ambientazione e art direction. Abbiamo provato Windbound

PROVATO di Aligi Comandini   —   05/08/2020
Windbound
Windbound
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Nonostante la loro breve esistenza, non si può certo dire che ai ragazzi di 5 Lives non piaccia correre rischi. Dopo Satellite Reign - un valido successore spirituale di Syndicate (l'originale di Bullfrog, ovviamente, non lo sparatutto di EA) - questa squadra di abili sviluppatori non ha scelto, come molti fanno, di soffermarsi su un singolo genere, arrivando addirittura a puntare su un titolo abbastanza agli antipodi della loro prima creatura: un survival. Windbound - questo il suo nome - non sembra però volersi affiancare eccessivamente agli ormai fin troppi esponenti di questo genere sulle varie piattaforme, tanto da esser già riuscito a sorprendere molti di coloro che dalla sopravvivenza digitale di norma sono disgustati, grazie ad un'art direction di livello e a uno stile grafico cartoonesco estremamente riuscito (e non a caso reminiscente di Wind Waker a tratti).

Grazie a una prova in remoto abbiamo potuto mettere le mani sul gioco in largo anticipo, esplorarne le fasi iniziali, e abituarci ad una delle fasi più avanzate. Ecco cosa abbiamo scoperto.

Il navigar m'è salato in questo mare

Windbound, come già precisato, è un survival ad ambientazione marittima, e come giusto che sia si apre dunque con il naufragio della giovane Kara, la protagonista, ad opera di un enorme mollusco simile a un kraken. La giovane non finisce però immediatamente spiaggiata da qualche parte: il suo incidente in mare sembra avere un qualche significato, e un mistico portale la trasporta verso un'isola remota subito dopo il suo apparente annegamento.

È chiaro quindi da subito come l'opera di 5 Lives non sia esclusivamente legata al crafting e all'esplorazione, ma possieda anche una progressione narrativa, che si dipana di capitolo in capitolo a patto di completare degli specifici obiettivi. Questi - almeno nei due capitoli da noi affrontati - sembrano corrispondere al ritrovamento di alcune colonne in pietra, in grado di donare una strana energia al ciondolo della ragazza (la cui utilità al momento ci è ignota), e di sbloccare altri portali verso nuove regioni. Una formula non particolarmente innovativa, ce ne rendiamo conto, eppure la varietà nel gioco non deriva tanto dall'obiettivo primario della campagna (che può peraltro pure venir ignorata in favore di una modalità survival "pura" che non abbiamo potuto testare), quanto dalla necessità di costruire una solida imbarcazione per viaggiare di isola in isola, e dai vari biomi incontrati.

Windbound 05

Già, perché in questo survival Kara non raccoglie materiali per costruire capanne e protezioni varie, bensì per dare forma a una bella barca potenziabile, che per quanto abbiamo visto può passare tranquillamente dall'essere una semplice canoa fino a un catamarano equipaggiato di tutto punto, con tanto di cucina portatile, spuntoni difensivi (forse legati a combattimenti in mare che non abbiamo mai incontrato), e un sacco di altre chicche estremamente utili. Tra gli usi primari della barca, però, non c'è il solo movimento tra un atollo e quello successivo: il gioco ha una gestione dell'inventario tutt'altro che rilassata, che costringe a scegliere spesso con attenzione gli strumenti di cui munirsi per avanzare, e porta i contenitori extra posizionabili sul vostro mezzo ad essere fondamentali per avere sempre a disposizione ciò che serve.

Windbound 03

I pericoli della terraferma

Uno dei motivi per cui l'inventario sembra sempre troppo piccino è la complessità dell'immancabile crafting, che non solo permette di costruire separatamente pezzi della propria barca, ma anche armature di vario tipo, armi, e strumenti classici per il recupero di materiali più avanzati. Tutti questi oggetti finiscono nello stesso menu, e nonostante sia possibile costruire borse specializzate per certe tipologie di oggetti (ad esempio, il solo cibo), la diversificazione dei pezzi necessari per la costruzione di ogni cosa rende comunque le cose difficili. L'armamentario, peraltro, non è lì solo per bellezza: le varie isole sono spesso piene di fauna più o meno aggressiva, che va affrontata per costruire alcune chicche straordinariamente utili. I 5 Lives hanno quindi voluto creare un sistema di combattimento un po' più complesso rispetto ad altri esponenti del genere, che permette a Kara di mettersi in posizione, schivare con rapidità, e cambiare arma senza troppe problematiche nel bel mezzo della battaglia. Vi sono persino dei poteri speciali a disposizione della protagonista, di cui non abbiamo potuto scoprire la provenienza, ma plausibilmente correlati all'energia delle colonne di cui parlavamo prima.

Windbound 02

Solo un piccolo problema: al momento gli scontri sono piuttosto sbilanciati in favore della distanza. Kara può usare lance e coltelli, tuttavia è sempre più conveniente costruire un buon arco, delle frecce, ed eliminare cautamente dalla distanza le bestie feroci che popolano le varie zone, poiché la maggior parte di queste sono innocue finché non caricano a corto raggio. Abbiamo notato una certa varietà di nemici nelle zone più avanzate - tra cui mordaci palle di pelo molto mobili e una creatura notturna in grado di teletrasportarsi - eppure è chiaro come sull'intelligenza artificiale nemica ci sia ancora molto lavoro da fare, e speriamo quindi di vedere un sistema più equilibrato al lancio. Valida invece la struttura generale, che risulta subito comprensibile (basta guardarsi in giro da una posizione sopraelevata per capire dove convenga navigare), e cattura sia per il mistero di base che per la presenza di alcune interessanti rovine sparse qua e là, nonostante le isole dei vari biomi vengano generate proceduralmente.

In generale? Nonostante manchi ancora parecchia pulizia il titolo ci sembra già piuttosto solido, e se il background narrativo e la varietà di biomi reggeranno il colpo potremmo trovarci davanti a un esponente estremamente interessante del genere survival.

Nonostante i survival inizio ad essere davvero troppi, Windbound si distingue per la sua ambientazione marittima, per l'ispirata art direction, e per la necessità di esplorare i mari su un'imbarcazione personalizzata. Potrà sembrare poco sulla carta, ma durante la nostra prova l'opera di 5 Lives ci è sembrata molto più ispirata della media, e già molto solida da quasi tutti i punti di vista. Chissà se questo team relativamente giovane saprà dimostrare il suo talento anche in questo campo.

CERTEZZE

  • Ambientazione e stile grafico molto ispirati
  • Interessante varietà di biomi
  • Background narrativo ricco di potenziale

DUBBI

  • Combattimenti da ribilanciare completamente
  • Una gestione dell'inventario meno ostica gioverebbe al ritmo generale