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Winter Ember, il provato

Dal Festival dei Giochi di Steam arriva Winter Ember, un isometrico intenzionato a offrire un'esperienza stealth pura: le prime impressioni dal provato della demo.

PROVATO di Alessandra Borgonovo   —   10/02/2021
Winter Ember
Winter Ember
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Fra i tanti giochi che hanno attirato la nostra attenzione durante il Festival dei Giochi di Steam c'è Winter Ember: uno stealth isometrico ambientato in un mondo di chiara ispirazione vittoriana, non è difficile capire perché l'occhio sia caduto qui. Abbiamo provato la demo gratuita e, al netto di evidenti migliorie sulle quali lavorare, le promesse per un'esperienza interessante ci sono tutte. Non c'è nulla di davvero inedito nella formula, non è certo il primo che cerca di combinare i due generi, tuttavia pur nella sua breve durata siamo stati colti dalla sensazione che con Winter Embers lo studio di sviluppo Skymachine Studios intenda offrire un'esperienza di puro stealth, dove un singolo passo falso basta a condannarci; certo, spesso i passi falsi in questione sono stati dovuti a degli intoppi nel sistema ma stiamo pur sempre parlando di una demo, tutto è aggiustabile con il tempo. Ci sono state restituite sensazioni alla Thief, la cosa non può che essere positiva.

Nei panni di Arthur Artorias

Winter Ember ci accompagna lungo la storia di Arthur Artorias, un uomo senza volto in cerca di risposte e vendetta: ritornato nella città di Anargal dopo un esilio durato dieci anni, Arthur si scontra con il cosiddetto Greater Heaven - una tirannica fazione religiosa che durante la sua assenza ha preso il controllo, privandolo non solo del suo stato ma soprattutto dei suoi affetti più cari. Per sopravvivere dovrà fare affidamento solo su se stesso e sulle proprie abilità, facendo dell'oscurità la sua migliore arma mentre cerca di ricostruire gli eventi. Passata una breve ma piacevole introduzione animata e disegnata a mano, la demo si apre da quello che ipotizziamo essere l'inizio del gioco, con Arthur intento a infiltrarsi nella villa di famiglia per indagare e avere un punto di partenza per le sue ricerche.

L'impatto visivo è fin da subito convincente, dalla neve che ricopre parzialmente le strade e scricchiola sotto i nostri stivali, influenzando la sottilissima linea in basso al centro dello schermo che lavora come indicatore del rumore, fino alla luce a volte irregolare dei lampioni e al modo in cui le ombre avvolgono gli angoli ostruendoci la visuale; muoversi in questa costante incertezza, guidati dai movimenti della telecamera per cercare di capire cosa possa aspettarci poco più in là, concorre a valorizzare il senso di immersione. Siamo dei ricercati, anche se ancora non sappiamo la ragione, e ci stiamo introducendo nel primo luogo dove probabilmente verrebbero a stanarci, in cerca di prove che non è detto riusciremo a recuperare: c'è abbastanza per stuzzicare la nostra curiosità.

Gameplay promettente ma da smussare

Winter Ember 01

Armato di arco, pugnale e spada, Arthur ha ogni strumento necessario per eliminare chiunque gli sbarri la strada e proprio qui emerge quella che forse risulterà la caratteristica principale di Winter Ember: la varietà negli approcci. Quando si parla di infiltrazione, non esiste mai una sola soluzione per raggiungere l'obiettivo. Siamo liberi di provare la via più diretta, seppur con discrezione, e correre il rischio di uccidere chiunque rappresenti una minaccia avendo in questo modo la via principale libera, oppure guardarci in giro per cercare di spostarci senza colpo ferire.

Se il movimento nel complesso è fluido e gestibile, ma ugualmente passabile di ritocchi, e le fasi stealth sono altrettanto soddisfacenti, lo stesso non può dirsi per il combattimento diretto all'arma bianca: non ci riferiamo al fatto che Arthur sia svantaggiato in queste situazioni, dalla parata alla deviazione fino ad attacchi leggeri e pesanti ci sono tutti i mezzi per difendersi, quanto alla goffaggine del tutto, con comandi ben poco reattivi e poco intuitivi che impediscono di sguainare la spada a meno di non puntare un nemico - né è assicurato di riuscire a estrarla comunque. Questa confusione appare evidente soprattutto quando lo scontro non è intenzionale, con il risultato di morire anche abbastanza di frequente. In tal senso non aiuta nemmeno la mancanza di feedback nel colpire i nemici, che sì barcollano vagamente ma non viene davvero restituita ì la sensazione di star colpendo qualcuno o qualcosa, rendendo difficile capire cosa fare di volta in volta. Le differenti tipologie di frecce possono aiutarci a riequilibrare lo scontro, ad esempio paralizzando la minaccia più vicina, tuttavia capitano situazioni dove non è possibile gestire l'arco in maniera appropriata e la spada rimane l'unica, mal gestita soluzione.

Winter Ember 02

Se c'è un aspetto dove Winter Ember mostra il fianco è senza dubbio questo e non per il concetto vecchia scuola secondo cui essere scoperti ci pone automaticamente in svantaggio, bensì per una al momento mala gestione del sistema di combattimento all'arma bianca. A volte è stato lo stesso stealth a tradirci, facendoci scoprire persino quando avevamo spento ogni luce rimanendo nel pieno delle ombre (quindi sì, per quanto questo aspetto funzioni molto meglio dello scontro aperto, c'è da rifinire qualcosa qui e lì). In termini invece di level design, e dell'esplorazione che ne consegue, possiamo già dirci piuttosto soddisfatti: la sola villa di Arthur si è rivelata ben articolata per essere una fase tutorial, in grado di offrire diversi approcci per arrivare all'obiettivo ma anche aree dedicate al semplice loot, dove il fattore pericolo aumenta notevolmente. Nessuno vi vieta di cercare ricchezze da rivendere al mercato nero ma ottenerle, laddove poi ce ne siano e di questo non si ha mai la certezza, potrebbe costarvi più di quanto immaginiate.

Per concludere la nostra breve disamina, Winter Ember offre anche tre corposi alberi delle abilità che tuttavia non abbiamo avuto modo di sperimentare, limitandoci a dar loro uno sguardo in attesa di capire come sbizzarrirci a riguardo: sappiamo ad esempio che saremo in grado di derubare in nemici, mai accaduto durante la demo, e che in totale ci sono oltre settanta abilità uniche attive e passive attraverso le quali personalizzare Arthur e il nostro stile di gioco. Insomma, di questo gioco abbiamo scalfito solamente la superficie e a dispetto di alcuni spigoli grezzi che verranno senza dubbio limati anche grazie ai feedback degli utenti, Winter Ember si prospetta un'avventura interessante per gli appassionati di isometrici stealth.

Winter Ember 03

Winter Ember è un gioco promettente e questo non glielo si può negare. L'atmosfera c'è, così come le fondamenta del gameplay e una storia potenzialmente sufficiente per accompagnare le gesta di Arthur Artorias. Non mancano gli spigoli grezzi, soprattutto nel combattimento a viso aperto e in qualche interazione ancora imperfetta, ma non possiamo dire di essere stati colti di sorpresa: si tratta di una demo, dalla quale emergono chiaramente le idee degli sviluppatori e persino qualcuna dimostra di essere già ben implementata. Staremo a vedere come evolverà nella sua versione finale e quali sono i retroscena che hanno spinto Arthur nel suo viaggio in cerca di risposte e vendetta.

CERTEZZE

  • Atmosfera e ambientazioni accattivanti
  • Si vedono le fondamenta di idee molto valide
  • Il level design sembra promettere parecchia varietà

DUBBI

  • Il combattimento a viso aperto è da rivedere
  • Le interazioni sono a volte imprecise e influiscono sullo stealth