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Witchfire: abbiamo giocato il difficile e intenso shooter con elementi soulslike e roguelike

Sfruttando l'early access, abbiamo trascorso qualche ora con Witchfire: difficile shooter di The Astronauts dove solo i più bravi riusciranno a vincere.

PROVATO di Pierpaolo Greco   —   06/10/2023
Witchfire: abbiamo giocato il difficile e intenso shooter con elementi soulslike e roguelike
Witchfire
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Lo sapevamo fin dal principio che farsi una bella e lunga partita a Witchfire non sarebbe stata un'impresa semplice e immediata, ma non pensavamo affatto che ci saremmo ritrovati davanti a cotanta complessità strutturale e ad un gameplay dove la frenesia può essere combattuta solo con una buona dose di abilità.

Eh sì perché il nuovo progetto dei ragazzi di The Astronauts, ennesimo team polacco di grande eccellenza che è salito alla ribalta con il suo progetto d'esordio, The Vanishing of Ethan Carter, è uno shooter in prima persona non adatto ai deboli di cuore che implementa tutta una lunga serie di caratteristiche estratte dai più recenti esperimenti in campo roguelike e soulslike, mescolate in modo tale da offrire qualcosa di davvero profondo e, probabilmente, longevo. Solo se chi lo giocherà sarà pronto a superare un imponente scoglio di difficoltà. Oppure a sbatterci talmente tante volte la testa sopra, da riuscire a frantumarlo.

Lanciato da un paio di settimane in accesso anticipato esclusivamente sull'Epic Games Store, Witchfire non ha ancora una data di uscita definitiva, ma reputiamo possibile e che, prima o poi, lo vedremo arrivare anche su console. Ora cercheremo di spiegarvi più nel dettaglio di che gioco si tratta inserendo nel mezzo anche le nostre impressioni.

Che tipo di gioco è Witchfire?

Witchfire offre molte tipologie di nemici, ma sono tutti ugualmente arrabbiati
Witchfire offre molte tipologie di nemici, ma sono tutti ugualmente arrabbiati

Witchfire è, di base, un semplice sparatutto con visuale in prima persona: si spara, si salta, si effettua lo strafe, c'è lo scatto per le schivate rapide, la visuale dal mirino e potremo portare con noi un massimo di 3 armi, 2 magie e tutta una serie di oggetti e upgrade che ci renderanno l'esistenza più semplice, man mano che andremo avanti con i tentativi.

Sì perché Witchfire non è uno sparatutto di tipo classico, ma implementa molte meccaniche derivate dai roguelike e persino dai soulslike. Innanzitutto il loop di gameplay ci obbliga a provare e riprovare una serie di scenari (nell'accesso anticipato soltanto 2 sono accessibili, ma nel gioco finale dovrebbero esserci 6 ambientazioni diverse) per guadagnare quanto più witchfire possibile (le "anime" del gioco), potenziarci costantemente fino a diventare abbastanza coriacei e forti da affrontare e uccidere il boss del livello, così da poter sbloccare il successivo e andare avanti con la dinamica di gioco.

Witchfire 01

L'elemento davvero molto interessante del progetto di The Astronauts è il suo pretendere dal giocatore una grande abilità nei comandi che deve, per forza di cose, affiancarsi al miglioramento delle caratteristiche e dell'equipaggiamento dell'avatar. Non basterà infatti grindare senza cognizione di causa per cercare di diventare super potenti e quindi resistere meglio agli assalti avversari: se non si è visceralmente bravi con la combinazione di mouse e tastiera o con il pad in mano, difficilmente si riuscirà ad avere la meglio sugli avversari. Mai come in questo caso, la potenza diventa abbastanza inutile senza un'adeguata capacità di controllo.

Se quindi la componente soulslike è facilmente spiegabile attraverso la raccolta del witchfire che serve a potenziarsi e che, immancabilmente, si perderà se moriremo durante la sfida, l'elemento roguelike (ma sarebbe più corretto parlare di roguelite) è rappresentato dal posizionamento casuale dei nemici, del loot, dei potenziamenti e delle sfide che troveremo nell'ambientazione ogni volta che moriremo ed effettueremo un nuovo tentativo. Solo il design dello scenario, con anche le varie costruzioni è statico, così da consentire quella fase di memorizzazione che è parte integrante del miglioramento del giocatore.

Come si diventa più forti?

La schivata è una mossa che dovrete padroneggiare alla perfezione per sperare di andare avanti in Witchfire
La schivata è una mossa che dovrete padroneggiare alla perfezione per sperare di andare avanti in Witchfire

Se sul fronte dell'abilità con la combinazione KBM o con il pad c'è ben poco da poter dire o fare, per quello che concerne la progressione del Preyer, il protagonista che gestiremo e muoveremo, Witchfire è ricco di sistemi diversi che dovremo tenere sotto controllo e su cui dovremo investire risorse e tempo.

Innanzitutto ci sono 6 diverse statistiche che determinano la potenza del nostro avatar e che possono essere potenziate spendendo il witchfire raccolto durante le spedizioni. Chiaramente le dinamiche sono quelle classiche dei soulslike: più si avanza di livello e più risorse dovremo spendere per passare a quello successivo. Ogni statistica determina aspetti molto specifici del personaggio: punti ferita, stamina, potenza delle magie, bonus di raccolta del witchfire, capacità di cura e persino la fortuna di mettere le mani su ottimo loot e su situazioni favorevoli durante il combattimento.

C'è poi un sistema di gestione dell'equipaggiamento e delle magie che prevede la combinazione di 2 diversi fattori: le armi e le varie reliquie che potremo equipaggiare o gli anelli che determinano gli incantesimi non si raccolgono in battaglia ma vanno "ricercati" attraverso un sistema a tempo che ci dona nuovi oggetti casuali ogni volta che trascorriamo un certo numero di minuti in battaglia. In più, ogni singolo strumento di offesa può a sua volta essere potenziato con l'uso concreto nel combattimento ed effettuando determinate azioni, quindi utilizzando degli speciali incantamenti che devono essere, a loro volta, ricercati attraverso il sistema a tempo di cui sopra.

Da un punto di vista stilistico, Witchfire è davvero molto evocativo
Da un punto di vista stilistico, Witchfire è davvero molto evocativo

Le attività appena descritte possono essere svolte all'interno di uno speciale hub di gioco, una sorta di zona sicura dove poter girovagare per interagire con i vari sistemi prima di recarsi al portale che ci permette di scegliere quale ambientazione raggiungere per iniziare il combattimento. Ma questa è solo la punta dell'iceberg della progressione perché, come in ogni roguelike che si rispetti, buona parte del miglioramento del Preyer passa attraverso i potenziamenti che riusciremo a raccogliere in battaglia e che rimarranno validi fino alla nostra morte.

All'interno di ogni scenario infatti, gli avversari non se ne andranno in giro liberamente, ma saranno "confinati" in specifiche zone per offrire sfide ben delimitate e con un livello di difficoltà variabile. Badate bene, non si parla di arena shooter visto che potremo tranquillamente scappare in giro per lo scenario e allontanarci anche dal combattimento senza alcun rischio o ripercussione. Una volta ripulito l'agglomerato di demoni, potremo interagire con un cristallo che ci permetterà di scegliere un perk tra i 3 generati casualmente e che avrà importanti ripercussioni sullo stile di gioco.

Ma non è tutto: in ogni ambientazione troveremo anche scrigni per ottenere le munizioni e raccogliere elisir di cura (l'energia vitale non si recupera automaticamente), cristalli che permettono di ottenere scorte di witchfire, ammennicoli maledetti che potremo rivendere e, interagendo con alcuni elementi dello scenario potremo attivare delle piccole missioni secondarie che, ovviamente, prevedono combattimenti ancora più ardui e complessi.

Complesso e stratificato

Pistole, doppiette, fucili e balestre saranno gli elementi cardine del vostro armamentario
Pistole, doppiette, fucili e balestre saranno gli elementi cardine del vostro armamentario

Se siete riusciti a farvi un'idea del quantitativo massiccio di elementi che si intersecano tra loro per determinare la complessità della progressione di Witchfire, vuol dire che parte del nostro lavoro l'abbiamo fatto bene perché vi garantiamo che ci vorranno diverse ore prima di riuscire a capire, per bene, tutto quello che bisogna tenere sotto controllo in ogni tentativo con il titolo di The Astronauts. E considerate che ancora non vi abbiamo detto tutto.

Vi dicevamo poco sopra che i nemici sono "confinati" in punti specifici dell'ambientazione, ma c'è un'eccezione: uno scheletro equipaggiato con una lanterna che se ne andrà in giro per l'intero campo di battaglia alla ricerca di superstiti e che dovremo sempre stare bene attenti a non incrociare visto che, una volta che ci avrà visti, invocherà l'apparizione di un nutrito gruppo di demoni che, già presi da soli risultano belli coriacei, ma se per qualche motivo si andranno a sovrapporre a un gruppo di nemici che stavamo già combattendo, vi porteranno a morte certa.

Witchfire 2

E poi c'è la maledizione: secondo la lore del gioco, il Preyer ai nostri comandi è una sorta di sacerdote dotato di poteri sovrumani capace di gestire il witchfire per combattere ed evocare magie. Il suo scopo è quello di ripulire alcuni territori individuati dalla Chiesa e uccidere la strega che controlla l'evocazione demoniaca. Ma questo demone è conscio della nostra presenza e, in modo completamente casuale durante la nostra partita, ci potrà lanciare contro una sorta di maledizione che prevede l'apparizione di una quantità enorme di nemici dopo alcuni secondi di "carica" in cui potremo cercare di distruggere il portale di evocazione.

Ah, e considerate anche che ogni singolo scenario ha il suo boss di fine livello, un famiglio con speciali pattern di attacco, una quantità abnorme di energia e un intero ambiente a sua disposizione per scagliarci addosso di tutto.

E tra l'altro non sarà neanche possibile terminare al volo la partita: o si muore oppure bisogna individuare degli speciali portali che andranno prima generati e, solo dopo alcuni attimi che sembreranno un'eternità, potremo finalmente fuggire mantenendo tutto il witchfire e il loot raccolti.

Le magie vi permetteranno di tenere a bada gruppi di nemici e di infliggere danni massicci
Le magie vi permetteranno di tenere a bada gruppi di nemici e di infliggere danni massicci

Tutto quello che avremo dalla nostra parte per fronteggiare una sfida così variegata e stratificata è l'equipaggiamento del Preyer, le sue statistiche e tanta, ma tanta, abilità con i comandi. Doppio salto, strafe e schivate dovranno per forza di cose diventare un tutt'uno con i vostri riflessi se volete sperare di procedere illesi, insieme alla padronanza dell'unica meccanica di gameplay avanzata che Witchfire offre: lo stordimento degli avversari.

Attraverso l'uso di specifiche magie o colpendo ripetutamente gli avversari in posti non vitali, potremo ridurli ad uno stato di incoscienza per alcuni secondi così da poter respirare e fare anche molti più danni. Inoltre man mano che uccideremo i demoni, la nostra stamina totale crescerà fino a raggiungere un limite massimo che sbloccherà la capacità di far apparire uno speciale bersaglio su ogni nemico nel momento in cui effettueremo una schivata con la visuale dal mirino. Colpendo quell'indicatore potremo stordire istantaneamente l'avversario. Non ve lo stiamo neanche a dire che, ad un certo punto, gestire questa meccanica sarà fondamentale per sperare di farcela contro i gruppi più numerosi di avversari. Inoltre basta venire colpiti una singola volta per perdere l'effetto e resettare la stamina totale.

Witchfire 3

Ci sarebbe probabilmente ancora molto altro da dire visto che il titolo di The Astronauts è ricco di ulteriori, piccoli dettagli, che si potranno scoprire solo dopo tanto tempo, ma è chiaro che per far questo ci vorranno davvero tanta resistenza e, spesso, uno sforzo sovrumano.

Witchfire è molto più difficile e complesso di quanto ci saremmo mai aspettati. E questo è sicuramente un elemento positivo nel momento in cui ci si approccia al gioco consci di quello che ci troveremo di fronte: uno shooter ricco di meccaniche profonde e stratificate dove, per riuscire davvero ad andare avanti, è cruciale l'abilità con mouse, tastiera e pad. Non è sicuramente un gioco per tutti, ma è uno di quei titoli che, una volta padroneggiati, vi daranno un senso di godimento e soddisfazione che difficilmente potrete sperimentare con altri generi videoludici.

CERTEZZE

  • Il gameplay è incredibilmente stratificato
  • È soddisfacente come solo i soulslike sanno esserlo
  • Tecnicamente e artisticamente è eccellente

DUBBI

  • I tantissimi sistemi di progressione potrebbero risultare ostici nelle prime ore di gioco
  • Se non siete molto abili con mouse, tastiera e pad potrebbe risultare frustrante
  • I futuri scenari dovranno offrire molta varietà scongiurare il rischio ripetitività