Se avete letto la nostra recensione di Battle for Azeroth, allora saprete che la nuova espansione di World of Warcraft ci ha lasciato con un po' di amaro in bocca: Blizzard ha tirato fuori un buon prodotto come al solito, ma è come se questa volta fosse mancata l'ambizione, la voglia di stupire. Ha praticamente fatto un compitino che, nel corso dei mesi, ha cominciato a mostrare il fianco sotto diversi aspetti. Il BlizzCon 2018 in un certo senso ha chiarito i nostri dubbi: è evidente, a questo punto, che Battle for Azeroth è uscita troppo presto, forse in un momento poco felice, tra l'assenza di Metzen e l'addio di Morhaime, che ha inciso sui lavori e ha costretto i ragazzi di Irvine a rimandare i contenuti più succosi di qualche mese. È a dicembre, infatti, che uscirà il nuovo aggiornamento, intitolato Tides of Vengeance, mentre qualche tempo dopo sarà la volta di Rise of Azshara. Sul palco di Anheim, Ian Hazzikostas e i suoi colleghi ci hanno spiegato le principali novità in arrivo su World of Warcraft.
Tides of Vengeance
Il prossimo aggiornamento è in realtà sui reami di prova già da qualche tempo e chiunque segua World of Warcraft con una certa passione probabilmente conoscerà vita, morte e miracoli di quel che i tester hanno messo sotto torchio. La battaglia di Dazar'alor sarà la grande protagonista: è una nuova incursione ambientata nella capitale dei Troll Zandalari che, per la prima volta, si propone diversamente a seconda della fazione. A quanto pare l'ambizione di Blizzard era finita lì: dopo la deludente incursione Uldir, si torna a uno scenario aperto e ispirato che avrà ripercussioni importanti sulla storia di World of Warcraft. La battaglia di Dazar'alor conterà nove boss, ma alcuni cambieranno aspetto in base alla fazione mentre almeno tre saranno completamente diversi: i giocatori potranno comunque affrontarli, ma sotto forma di flashback, e assumeranno temporaneamente l'aspetto delle razze appartenenti alla fazione opposta. Nell'incursione si combatteranno quindi alcuni pezzi da novanta come Re Rastakhan, il Gran Meccanista Mekkatork e persino Jaina Marefiero in persona.
La nuova incursione attirerà su di sé i riflettori, ma non è certo l'unico contenuto inedito di un aggiornamento che promette di essere davvero ricco. Oltre a numerosi miglioramenti alla cosiddetta qualità della vita (gli sviluppatori stanno bilanciando tratti Azerite, ricompense degli emissari e talenti sia in PvE sia in PvP) l'aggiornamento scuoterà la situazione dei Fronti di guerra, uno dei contenuti più controversi di Battle for Azeroth. Gli sviluppatori intendono innanzitutto rivedere la rotazione degli accessi, ma anche implementare una serie di attività a tema da svolgere mentre si attende che apra il Fronte della nostra fazione. Le modifiche accompagneranno l'uscita di un nuovo Fronte di guerra, ambientato nella regione di Rivafosca e giocabile in due livelli di difficoltà che sbloccano ricompense diverse: al BlizzCon è stata proiettata la cinematica che introduce il conflitto tra le forze di Nathanos Selvamorta e quelle di Malfurion Grantempesta per la riconquista del Teldrassil che l'Orda ha bruciato all'inizio dell'espansione.
Restando in tema di PvP o quasi, Blizzard ha rivelato anche il revamp di due Campi di battaglia storici, il Bacino di Arathi e la Forra dei Cantaguerra. In realtà si tratta proprio di un aggiornamento visivo che implementa texture in alta risoluzione e nuovi modelli poligonali più al passo coi tempi per le varie strutture, ma già che c'era Blizzard ha deciso anche di inventarsi una nuova modalità di gioco che schiera nel Bacino di Arathi una squadra avversaria controllata dalle stesse routine di intelligenza artificiale che controllano la fazione opposta nelle Scorrerie sulle isole. Sono in arrivo anche alcune novità relative proprio alle Scorrerie, alle quali si aggiungeranno due isole inedite, nuovi obiettivi e, speriamo, un sistema di assegnazione dei bottini più chiaro di quello attualmente in vigore che sta facendo scervellare i collezionisti di cavalcature e di mascotte.
Tides of Vengeance, insomma, si prospetta essere quello di cui i giocatori di World of Warcraft avevano bisogno per credere che i ragazzi di Irvine non li stessero trascurando. L'aggiornamento non implementa solo contenuti di alto livello ma un po' di tutto per tutti: tornerà infatti anche il Circolo dei combattenti con nuove sfide, ricompense e missioni legate a un bizzarro omicidio; la Fiera di Darkmoon sfoggerà le montagne russe; sono in arrivo nuovi modelli e animazioni per Worgen e Goblin; ci saranno nuove missioni per le professioni e due nuovi completi di razza per i Nani e gli Elfi del Sangue, mentre il completamento di una nuova serie di obiettivi sbloccherà le razze alleate dei Kul'tirani per l'Alleanza e dei Troll Zandalari per l'Orda. Sembra che Blizzard voglia continuare a puntare sulla feature delle razze alleate con una certa insistenza, benché non ne abbia annunciate di nuove per il futuro.
Rise of Azshara
Sebbene non abbia ancora una finestra di lancio e sia ancora in lavorazione, Blizzard ha deciso comunque di presentare l'aggiornamento che seguirà Tides of Vengeance nel 2019 e che riporterà prepotentemente in scena la regina Azshara. A quanto pare questa volta dovremo combatterla faccia a faccia nella nuova incursione, Eternal Palace, dove affronteremo prima la solita serie di boss che comprenderà, tra le altre cose, uno scontro sottomarino che già sappiamo farà arrabbiare tanti raid leader. Nell'aggiornamento 8.3 l'azione si sposterà nella regione di Nazjatar, il regno subacqueo dei Naga: a quanto pare, la fine della battaglia di Dazar'alor ha colpito duramente sia l'Orda sia l'Alleanza, offrendo ad Azshara l'opportunità di colpire. Nel suo regno sottomarino ci imbatteremo in nuove razze che si alleeranno con i giocatori per rovesciare il dominio della regina, ma al contempo Nazjatar vuole essere una zona simile a quelle di Argus o della Riva Dispersa in Legion: i giocatori avranno ogni giorno missioni e obiettivi diversi a tenerli impegnati, reputazioni da crescere e imprese da sbloccare.
In questo senso, Nazjatar non sarà l'unica zona inedita nell'aggiornamento 8.3. Mechagon sembrerebbe essere un altro content che Blizzard non è riuscita a completare in tempo per il lancio di Battle for Azeroth, ma le porte di questa antica città gnomica si apriranno in Rise of Azshara, introducendo i giocatori a una strampalata sottotrama che coinvolgerà Gnomi e Goblin. Nella nuova zona, anch'essa ricca di contenuti e obiettivi, ci imbatteremo in nemici perlopiù meccanici e in Gnomi cyborg che ci aiuteranno a combattere contro Re Mechagon, il folle monarca che intende trasformare in robot ogni essere vivente. Mechagon è ovviamente il boss finale di una nuova spedizione... anzi, una "mega" spedizione: conterà ben otto boss e ricalcherà la struttura impiegata per Karazhan in Legion, praticamente una sfida pensata per i gruppi da cinque giocatori veramente tenaci. Sui restanti contenuti dell'aggiornamento, i ragazzi di Blizzard non si sono voluti sbottonare più di tanto: sappiamo che ci sarà una nuova arena ambientata nella città di Mechagon e che proseguirà contemporaneamente la storia dell'espansione e che essa si concentrerà soprattutto su alcuni personaggi come Jaina, Anduin, Faucisaure e Sylvanas. E che finalmente arriverà anche la seconda parte dell'impresa Ricognizione, consentendoci finalmente di volare anche nelle zone dell'espansione: significa forse che saremo quasi alla fine di Battle for Azeroth?