Sono passati più di sei mesi dall'uscita di World of Warcraft: Shadowlands e Blizzard ha dovuto affrontare lo sviluppo del primo aggiornamento tra le mille difficoltà del COVID che hanno rallentato i lavori e rimandato pesantemente la pubblicazione. Così, dopo tutto questo tempo passato sugli stessi contenuti, le aspettative per Catene del Dominio erano veramente altissime. L'aggiornamento 9.1 è stato inizialmente presentato nel corso della BlizzConline, quando i ragazzi di Irvine hanno messo il carico da cento e annunciato l'attesissimo scontro finale con Sylvanas Ventolesto, villain che tormenta i giocatori ormai da anni. "[Catene del Dominio] è l'aggiornamento più ambizioso sul quale abbiamo mai lavorato", ci ha confidato il lead game designer Morgan Day, che abbiamo avuto occasione di intervistare insieme al lead narrative designer Steve Danuser. "Abbiamo preferito prenderci tutto il tempo necessario per offrire ai giocatori un contenuto impeccabile".
Korthia, la città dei segreti
Al di là di ogni bilanciamento o ritocco alle classe e alle loro abilità, la componente più importante e succosa di questo aggiornamento 9.1 è senza dubbio Korthia, la città dei segreti: una nuova mappa interconnessa con la Fauce che diventa accessibile dopo un lungo ma interessante ciclo di missioni disponibile per i giocatori che hanno completato almeno il secondo capitolo nella campagna della Congrega. Una volta completato questo ciclo di missioni e sbloccato Korthia su almeno un personaggio dell'account, ogni altro personaggio può saltare l'intero prologo e raggiungere immediatamente la nuova zona e le sue attività. Danuser ci aveva detto che i suoi scrittori hanno curato tantissimo la narrativa di Catene del Dominio, sostenendo che avessero "scavato nella lore di World of Warcraft per cambiare lo status quo nel modo più coerente e inaspettato possibile". La premessa era a dir poco stravagante: Korthia è una massa di terra dispersa nell'Inframondo e il Carceriere l'ha tirata letteralmente a sé per scoprire i segreti che nasconde e portare avanti il suo piano diabolico.
La situazione nelle Terretetre è infatti abbastanza disperata. Il Carceriere sta puntando direttamente a Oribos e nelle sue mani ha un'arma micidiale: nientepopodimeno che Anduin Wrynn, corrotto dal potere del Dominio e trasformato in un Giurafauce. Abbiamo scoperto che Zovaal, il Carceriere, influenza la storia di Warcraft da tempi immemori e praticamente ogni disgrazia capitata nel corso delle ultime espansioni fa proprio capo a lui. La scrittura di World of Warcraft è stata altalenante in questi anni, e sinceramente temevamo che lo staff di Danuser non sarebbe riuscito a mettere insieme i pezzi in maniera convincente. La nuova campagna, invece, ci ha piacevolmente stupito. Siamo ancora all'inizio e ci vorranno settimane perché si sblocchino tutti i capitoli, ma finora possiamo confermare la qualità della storyline, che affonda le radici nella lore e tira in ballo vecchie facce come Helya, Odyn e le sue Valkyr in un modo ingegnoso che si interseca col gameplay, rafforzando i momenti migliori con cinematiche di qualità.
Le primissime missioni della nuova campagna, infatti, sbloccano finalmente tutte le cavalcature nella Fauce e accecano l'Occhio del Carceriere, la meccanica che limitava la progressione giornaliera nella mappa e che ora non ha più senso di esistere non solo in termini di gameplay, visto che Korthia è il nuovo punto di riferimento giornaliero, ma anche dal profilo della storia. Korthia stessa è una mappa progettata decisamente meglio della Fauce: è articolata, ma più piacevole da navigare; è geometricamente e geograficamente varia, ma coerente e ricca di contenuti diversi, tra mostri rari, missioni secondarie, valute inedite e collezionabili a profusione.
Al nuovo hub corrisponde una fazione tradizionale, formata dall'alleanza delle Congreghe chiamata Marcia della Morte, ma anche una fazione simile a quella rappresentata da Ve'nari nella Fauce, chiamata Codice degli Archivisti: affrontando i contenuti nella mappa si accumula una risorsa chiamata Ricerca catalogata che potremo spendere in collezionabili e potenziamenti del nuovo equipaggiamento korthiano, che funziona come tipica meccanica "catch-up". I bottini si ottengono casualmente e partono da livello oggetto 207, ma i giocatori possono spendere la Ricerca catalogata per potenziarli fino a 220 e procurarsi un ottimo equipaggiamento alternativo in vista della nuova incursione e della seconda stagione delle Mitiche+.
Torgast e oltre
"Questa volta non abbiamo voluto insistere sulle attività giornaliere, comunque presenti ma molto meno ripetitive e impegnative che in passato", ci aveva anticipato Morgan Day, e in effetti abbiamo notato che le missioni secondarie da completare ogni giorno a Korthia sono poche e veloci, a parte qualcuna che deve essere stata programmata da uno stagista in crisi depressiva. Vuoi perché la mappa è di dimensioni contenute, vuoi perché la disposizione di nemici e obiettivi è più oculata che nella Fauce, ci siamo ritrovati a giocare questi primi giorni senza troppi patemi, accumulando reputazione e materiali inediti che serviranno più avanti. Sappiamo, per esempio, che serviranno le Braci dell'anima per potenziare l'equipaggiamento leggendario a livello 260 circa, e che per ottenere questa nuova valuta dovremo esplorare i nuovi piani di Torgast, che passano da otto a dodici per ala. "Abbiamo parzialmente rivisto Torgast perché abbiamo pensato che i giocatori avessero bisogno di nuovi stimoli dopo tanti mesi trascorsi a esplorare le ali conosciute", ci ha spiegato Day.
Torgast, la torre dei dannati, funziona bene o male come prima, ma ci sono alcune novità degne di nota. In primo luogo, il Trucidasque si è spostato nell'incursione Santuario del Dominio, perciò non ci sono più limite alle volte che si può morire dentro la prima spedizione procedurale di Blizzard. Inoltre, a partire dal quarto livello di difficoltà i giocatori dovranno fare i conti coi tormenti, penalità che li infastidiranno durante l'esplorazione e i combattimenti. Ogni livello è ora costituito da cinque piani piuttosto che sei, ma il gioco tiene conto della velocità e del grado di completamento di ogni piano, premiando i giocatori con un punteggio finale che si traduce in imprese e ricompense, ma soprattutto in Conoscenza della torre, una nuova valuta che potremo spendere nella Scatola delle Molte Cose, un manufatto nella sala dell'Incisore di rune che sostanzialmente funziona come un albero dei talenti in miniatura, con tanto di perk da sbloccare per migliorare i nostri giri dentro Torgast.
Torgast ha un ruolo di primaria importanza in questo aggiornamento anche sotto il profilo narrativo. Sarà infatti il teatro di alcune svolte importanti nella trama, che culminerà nello scontro con le forze del Carceriere nel suo Santuario del Dominio. L'incursione, che aprirà i battenti a partire dal 7 luglio in Europa con le classiche difficoltà Normale ed Eroica per poi sbloccare nelle settimane a venire anche quella Mitica e la Ricerca delle incursioni, conterà dieci boss, tra i quali spiccano vecchie conoscenze come Kel'thuzad e il summenzionato faccia a faccia con Sylvanas. "Non vediamo l'ora di scoprire che cosa pensano i giocatori del finale che abbiamo progettato", ha ammesso Danuser. "Sylvanas finora ha sfruttato il Carceriere per i suoi scopi, ma qualcosa ha cominciato a incrinare la sua facciata di sicurezza e forse dovrà decidere da che parte stare", ci ha anticipato il lead narrative designer. La nostra speranza è che Blizzard non decida di redimerla: sarebbe una scelta discutibile per una dei villain più odiati nella storia dei MMORPG.
Sia come sia, Santuario del Dominio sembra essere una delle incursioni più elaborate cui Blizzard abbia mai lavorato, e quel che abbiamo visto nei PTR promette divertenti serate in compagnia. "Abbiamo disegnato alcuni scontri dando sfogo alla nostra creatività, specialmente quello di Sylvanas: volevamo che fosse davvero indimenticabile", ha affermato Day. Considerando l'importanza che questo contenuto sembrerebbe avere nell'economia di Shadowlands, abbiamo domandato come mai gli artisti di Blizzard non abbiano implementato nuovamente le armature di classe, sparite da Battle for Azeroth e ormai richieste puntualmente e a gran voce. "Sì, sappiamo che i giocatori le rivogliono e posso promettervi che ci stiamo lavorando, ma per il Santuario del Dominio abbiamo pensato di restare fedeli alla nostra attuale filosofia per consentire ai giocatori di completare il look da Giurafauce dell'equipaggiamento leggendario", ha spiegato Day. Diciamo che abbiamo qualche riserva su questa spiegazione, ma per adesso ce la faremo andare bene.
Santuario del Dominio non sarà comunque l'unico contenuto di gruppo in uscita il prossimo 7 luglio. Oltre a introdurre un nuovo boss nella zona di Korthia, la seconda settimana di Catene del Dominio sbloccherà anche una nuova mega-spedizione: Tazavesh, il bazar celato. Per chi non sapesse cosa sia una mega-spedizione, si tratta di una spedizione più ampia e impegnativa del solito, a difficoltà Mitica, che si resetta settimanalmente invece che giornalmente. Ne abbiamo già viste un paio nelle scorse espansioni, e cioè la revisione di Karazhan in Legion e Meccagon in Battle for Azeroth. "Abbiamo deciso di pubblicare Tazavesh in questo aggiornamento perché volevamo offrire ai giocatori un'ambientazione completamente diversa dal solito, in cui i nostri artisti si sono scatenati", ha spiegato Danuser. La storia di questa spedizione è del tutto folle, ma del resto tra gli otto boss c'è anche un pirata drago dell'infinito con tanto di cappellino e benda sull'occhio.
Insomma, l'aggiornamento 9.1 finora ci sembra davvero ricco, anche se troviamo un po' ridondante e forse anche un pelo preoccupante l'enfasi che Blizzard sta riponendo sull'aspetto collezionistico. Mentre il PvP continua a rantolare, e non sembra che le modifiche apportate dalla patch ai vari talenti possano risollevare le sorti di una modalità di gioco che è lentamente scivolata in fondo alla lista delle priorità nella sede di Irvine, sul fronte del PvE l'aggiornamento implementa decine di cavalcature, mascotte e giocattoli nuovi da cercare nella nuova mappa e sbloccare completando imprese e altre attività. Questa componente collezionistica si sta lentamente insinuando anche nel gameplay: ne abbiamo avuto un assaggio coi Condotti e i Ricordi leggendari, ma adesso tocca alle Schegge del Dominio. Questi nuovi oggetti si incastonano in appositi pezzi di equipaggiamento, e oltre a garantire bonus molto specifici, se combinati in una maniera particolare attivano ulteriori potenziamenti che possono fare la differenza nelle zone della Fauce in cui funzionano.
La nostra impressione è che Blizzard stia lavorando sul collezionismo compulsivo per mantenere l'interesse dei giocatori e prolungare artificialmente il ciclo vitale di questi contenuti. Un approccio assolutamente sensato da un punto di vista pragmatico, ma che ha anche l'effetto di inasprire la deriva casual che World of Warcraft ha assunto ormai da molti anni. La stessa, va detto, che consente all'esperienza Blizzard di avvicinare nuovi giocatori con la promessa di una straordinaria quantità di contenuti e attività per tutti i gusti.
Con la possibilità di volare nelle Terretetre che si sbloccherà semplicemente proseguendo nella campagna a partire dalla prossima settimana - con buona pace dei severi requisiti richiesti nelle scorse espansioni - resta solo da capire che influenza avrà sulla community il nuovo sistema di punteggio nelle Mitiche+ che va a sostituire quella maledetta porcheria che era l'add-on Raider.io, probabilmente la più grande disgrazia capitata a World of Warcraft negli ultimi anni. Il nuovo sistema ufficiale funziona esattamente come Raider.io, ma incentiva i giocatori più bravi ad aiutare quelli in difficoltà per ottenere un punteggio migliore a fine spedizione. La nostra speranza è che Blizzard monitori attentamente la seconda stagione delle Mitiche+ e si prepari a ritoccare questo controverso contenuto così da limitare quanto possibile comportamenti tossici da parte della community e incentivare invece l'atteggiamento positivo.