L'aggiunta di nuovi titoli al catalogo del servizio Xbox Game Pass, com'è ormai chiaro, avviene in maniera progressiva e a più riprese nel corso dei mesi, dunque non si tratta, come per altre iniziative tipo Games With Gold o PS Plus, di aggiunte programmate e annunciate in blocco in una precisa data di uscita, quanto piuttosto di un aggiornamento costante e dilazionato nel corso dei mesi, a volte di settimana in settimana. Ci troviamo così, anche per questo gennaio 2019 e come probabilmente per i prossimi mesi, a integrare l'articolo precedente sui titoli aggiunti questo mese con un ulteriore approfondimento sui giochi emersi in seguito.
Microsoft aveva promesso un mese alla pari con l'ottimo dicembre 2018 e in termini quantitativi non ci si può proprio lamentare a questo giro, con un totale di 11 titoli aggiunti al catalogo scaricabile per gli abbonati, mentre sul fronte della qualità si possono aprire delle discussioni. Un mese che ha proposto Ori and the Blind Forest, Hellblade: Senua's Sacrifice, Mortal Kombat X e le novità Mutant Year Zero: Road to Eden, Ashen e Below disponibili direttamente al lancio è in effetti difficilmente replicabile. Comunque, l'assortimento è talmente ampio e variegato da rendere relativi anche confronti di questo tipo: nel frattempo, Mike Ybarra di Microsoft ha assicurato che per il nuovo anno non è previsto alcun aumento di costo per Xbox Game Pass, dunque possiamo stare tranquilli, mentre la prossima estensione di PlayStation Now in nuovi paesi, tra cui l'Italia, potrebbe ulteriormente stimolare la concorrenza e portare ulteriori vantaggi agli utenti, staremo a vedere.
We Happy Few
Opera prima di Compulsion Games, team diventato di recente uno dei first party di Microsoft, We Happy Few è un titolo che desta interesse soprattutto per la sua particolare ambientazione. Il gioco mette in scena una realtà distopica, ambientando la storia in una cittadina inglese durante una versione alternativa degli anni 60. A Wellington Wells i cittadini sono costretti ad assumere un droga chiamata Joy in grado di renderli sereni e mansueti, assuefatti a una vita apparentemente tranquilla, ma tutto questo nasconde la vera faccia di una società al collasso, distrutta dall'occupazione nazista e dalle distruzioni perpetrate durante tale periodo. All'interno di tutto questo, tre personaggi riescono a uscire dagli schemi imposti e lottano per riconquistare la propria libertà e la sanità mentale, scontrandosi ovviamente con le forze dell'ordine e con gli stessi cittadini, programmati per mantenere lo status quo ad ogni costo. Le ambientazioni distopiche vanno per la maggiore di questi tempi, ma la rappresentazione adottata da Compulsion riesce ad essere molto originale, sia in termini stilistici che contenutistici, costruendo un mondo affascinante e insieme inquietante, che stimola l'esplorazione. Il gameplay composito, che mette insieme elementi action, adventure e survival in prima persona ha delle ruvidità non risolte ma in generale We Happy Few riesce ad essere un gioco che rimane impresso.
The LEGO Movie Videogame
Traveller's Tale ha ormai messo in piedi un'industria a parte con i suoi adattamenti videoludici del LEGO, che sembrano adattarsi in maniera particolarmente indicata ai tie-in cinematografici. Questi assumono il particolare aspetto di parodie in stile LEGO, in grado di proporre delle reinterpretazioni piacevoli di storie note e anche una struttura ludica tutto sommato convincente. In questo senso, il videogioco di The LEGO Movie assume una posizione particolare, essendo non la reinterpretazione di un tie-in ma il vero e proprio adattamento in videogioco del film creato apposta per i LEGO. Il gameplay è praticamente lo stesso a cui siamo ormai abituati da anni: si tratta di un action adventure 3D con elementi che si potrebbero definire platform, altri in stile picchiaduro a scorrimento e un bel po' di costruzioni da effettuare, legate solitamente ai numerosi enigmi disseminati per i livelli. Il materiale di partenza è meno solido rispetto ad altri giochi del genere, che in altri casi hanno recuperato titoli mitologici come Star Wars, Indiana Jones o Harry Potter, ma l'ottimo film dei LEGO fornisce se non altro una grande varietà in termini di ambientazioni e un'irresistibile cast di folli personaggi. Anche in questo caso citazioni, parodie, umorismo e situazioni alquanto folli sono gli elementi fondamentali di The LEGO Movie Videogame, a cui si aggiunge l'immancabile multiplayer cooperativo.
La Terra di Mezzo: L'Ombra di Mordor
Dall'ottima intuizione di Monolith e Warner Bros. è emerso uno dei migliori videogiochi moderni ispirati al celebre lavoro di J.R.R. Tolkien, per non dire il migliore in assoluto di questi anni. La Terra di Mezzo: L'Ombra di Mordor mette insieme le caratteristiche dell'action RPG moderno a mondo aperto con un'ambientazione che definire mitica sarebbe riduttivo, mantenendo un notevole rispetto per il canone stabilito da Il Signore degli Anelli. Il bello de L'Ombra di Mordor è che si tratta di un gioco anche particolarmente godibile in termini di gameplay, in grado comunque anche di raccontare una storia che si incastra piuttosto bene nella mitologia di riferimento, maneggiando con abilità un materiale di partenza che non è semplice gestire senza fare danni. Certo, la trama non ha particolari complessità da esplicare, ma tratta con notevole rispetto personaggi, eventi e luoghi canonici, facendo apparire tutto piuttosto coerente con le situazioni di un action RPG sicuramente più tendente al gioco d'azione puro che al ruolistico. Ci sono peraltro delle idee molto interessanti dentro a questo titolo, come il particolare sistema Nemesis, che gestisce l'intelligenza artificiale in modo da mantenere una traccia delle azioni del protagonista e delle reazioni degli NPC, una linea di azioni e reazioni che permane nel mondo di gioco e influenza lo svolgersi degli eventi e i rapporti tra il personaggio principale e gli altri.
Saints Row: The Third
Sebbene sia ormai un po' datato, risalendo al 2011, Saints Row: The Third rappresenta ancora un gioco imponente tra gli action in terza persona a mondo aperto e con struttura sandbox, forse il capitolo che ha rappresentato la maggiore evoluzione all'interno della serie Volition e THQ, prima dell'apoteosi del quarto capitolo. Gli ingredienti sono ormai ben stabiliti: partito un po' come una risposta caciarona ai GTA di Rockstar (che dal canto loro non sono propriamente delle opere di grande raffinatezza espressiva), Saints Row ha trovato una propria identità nella sua follia dissacrante, che l'ha reso poi una sorta di parodia dei giochi di questi tipo, riuscendo a dare una notevole continuità alla serie. Questa caratteristica si è definita in particolare in Saints Row 3, per poi essere spinta al parossismo nel quarto capitolo, che ha spostato la lotta dei Saints su una scala completamente diversa ed esponenzialmente più folle con le implicazioni extra-terrestri. Nel terzo capitolo siamo ancora coi piedi per terra e i Third Street Saints sono più semplicemente impegnati nella classica guerra tra gang per il controllo della città di Steelport. La guerra si fa particolarmente impegnativa, visto che i protagonisti sono impegnati contro un intero cartello di gang chiamato The Syndicate, ma le dinamiche sono ancora pienamente old school rispetto a quanto visto in seguito. Per chi ha voglia di un po' di azione spensierata nel contesto sandbox, questo è un ottimo pretesto.
Life is Strange 2: Episode 2 - Rules
L'introduzione del primo episodio della seconda serie di Life is Strange è stata una delle sorprese del mese di gennaio, arrivato però vari mesi dopo il lancio sul mercato. Ci si aspettava che il resto della serie venisse inserito nel catalogo di Xbox Game Pass con attese simili e invece Microsoft ha annunciato qualche giorno fa che tutto il resto di Life is Strange 2 verrà lanciato su Game Pass contemporaneamente all'arrivo dei vari episodi sul mercato, dunque il secondo capitolo "Rules" è stato messo a disposizione gratuitamente per gli abbonati a Xbox Game Pass nel giorno di lancio, ovvero il 24 gennaio 2019. Questo rappresenta peraltro un evento interessante, perché rende il titolo Dontnod, di fatto, il più importante gioco third party a sfruttare il lancio simultaneo su Game Pass. Crea anche una strana situazione perché coloro che hanno già acquistato la serie completa essendo anche abbonati al servizio si ritrovano a non aver alcun vantaggio nell'aver comprato il titolo a suo tempo, ma il possesso del gioco è comunque cosa diversa dal semplice download gratuito sotto abbonamento, dunque la questione è relativa. In ogni caso, si tratta sicuramente di uno dei titoli più importanti di questa lineup di gennaio, che completa peraltro il quadro di Life is Strange all'interno di Xbox Game Pass, visto che le serie precedenti vi sono già state inserite. Inutile dire che il download è obbligatorio per chi già è entrato nel particolare mondo della serie, mentre è altamente consigliato per tutti gli altri.