Torno ad aggiornare questo angolo dopo ben tre settimane di pausa. La prima settimana ho scelto di lasciare l'editoriale commemorativo dei dieci anni di Multiplayer.it. La seconda settimana ero reduce da una breve, quanto faticosa, trasferta a New York dove sono andato a curiosare in una interessante Fiera del giocattolo. E oggi invece eccomi qua. Finalmente un po' di movimento sul mercato dei videogiochi dopo la classica quiete post-natalizia. Con l'arrivo, un po' sottotono nevvero, di Halo Wars e i decisamente più apprezzati Street Fighter IV e Killzone 2, possiamo dire che ricomincia l'anno videoludico, che continuerà con l'imminente Resident Evil 5. Ma voi questo già lo sapevate, quindi passiamo oltre.
Ho passato un po' di tempo a leggere tutte le polemiche scaturite dalla notizia che Microsoft ha buttato fuori dei giocatori da Xbox Live per aver specificato nel loro profilo il loro orientamento sessuale. Orientamento sessuale che era, ovviamente se no dove starebbe la polemica, gay. Il discorso si chiuderebbe rapidamente se non fosse per la trappola mentale in cui tutti sono caduti, associazioni gay incluse. Si chiuderebbe con un nulla di fatto perché Microsoft ha fatto bene a sospendere l'account in quanto il sesso, nè di destra, nè di sinistra, nè di centro, dovrebbe far parte del tuo profilo di videogiocatore. Va bene la tua collezione di videogiochi, va bene il tuo punteggio, va bene perfino l'età e altre amenità di questo genere, ma non vanno bene le posizioni del kamasutra preferite. Non servono, tutto qui. C'è scritto bene nel regolamento di Xbox Live, però c'è sempre chi vuole forzare la mano per distinguersi, o, come dice l'associazione gay americana per "non farsi rinchiudere in una gabbia virtuale". Fuori luogo. Come sarebbe stato fuori luogo scrivere che era etero, o che era vergine. Xbox Live non è, o almeno non dovrebbe essere, un dating service (servizio di incontri), anche per proteggere tutte le fasce d'età che di dating non hanno bisogno, ancora. E non sto qui a fare il bacchettone, cosa che poi non sono nel modo più assoluto. Professo la libertà di scelta e ognuno può essere esattamente quello che è. Penso solamente che chi è gay non ha bisogno di Xbox Live per affermarlo, esattamente come non ne ha bisogno chi è etero. Quindi, basta polemiche su una scelta (di Microsoft) che è stata di buon senso e assolutamente condivisibile.