124

Xbox Series X e la retrocompatibilità

Facciamo il punto sulla retrocompatibilità di Xbox Series X, che si presenta come una caratteristica molto importante del pacchetto next gen da parte di Microsoft.

Tutt'altro che elemento secondario, la retrocompatibilità si preannuncia come una caratteristica molto importante per la next gen e in particolare per Xbox Series X, che si presenta per la prima volta in piena continuità con la generazione attuale di console. È una sorta di unicum nella storia tradizionale dell'hardware da gioco: abbiamo avuto modo di vedere la retrocompatibilità all'opera già svariate volte in passato, con tentativi più o meno riusciti di consentire agli utenti di utilizzare i nuovi hardware per far funzionare i giochi vecchi, ma un'attenzione così generalizzata alla continuità assoluta da una generazione all'altra non si era praticamente mai vista. Questo ovviamente al di là dell'universo Nintendo, visto che prima Wii e poi Wii U hanno già mostrato al pubblico il lancio di nuove console completamente compatibili con il software e gli accessori della piattaforma precedente.

Xbox Retrocompa   Cover

Al di là della volontà di rendere "indolore" il passaggio alla next gen con la possibilità di mantenere tutti i giochi delle macchine attuali, Xbox Series X va ancora oltre questo concetto, consentendo di giocare a titoli appartenenti alle tre generazioni precedenti e presentandosi come una sorta di grande contenitore enciclopedico della storia di Xbox, in grado di far funzionare titoli dalla prima Xbox (seppure in quantità piuttosto limitata) a quelli Xbox One passando dai giochi Xbox 360, in un percorso di evoluzione sulla retrocompatibilità che per Microsoft è diventato una sorta di missione speciale, affidata a un team di software engineer che hanno fatto veramente faville. C'è però un'altra questione fondamentale da considerare: Xbox Series X non si limita a far funzionare i giochi vecchi, ma li migliora agendo anche in automatico sulla grafica e le performance di questi, effettuando dunque un lavoro aggiuntivo di enorme importanza.

Una lunga evoluzione

Fin da Xbox 360, Microsoft ha trattato la retrocompatibilità con una certa attenzione, ma è soprattutto con Xbox One e a partire dal 2015 che questo aspetto è stato curato attivamente, con un team dedicato che ha studiato col tempo diverse soluzioni non solo per rendere funzionante il software ma anche per migliorarlo sui nuovi hardware. In questi anni, la retrocompatibilità è diventata a tutti gli effetti una caratteristica distintiva di Xbox e una funzionalità che fa parte a tutti gli effetti dell'identità della piattaforma, cosa che emerge chiaramente in Xbox Series X, che si propone di fare da contenitore a ben quattro generazioni di console Microsoft. Non si tratta di semplice continuità, come abbiamo detto: la compatibilità con i titoli Xbox One, ad esempio, è una naturale conseguenza della corrispondenza di architettura hardware tra questa e la prossima generazione, ma quello che Xbox Series X e Series S si propongono è un miglioramento complessivo della grafica e delle performance dei giochi provenienti dalle console precedenti.

Xbox Series X

Questo rappresenta un altro indubbio vantaggio per gli utenti, prima di tutto: incrementa esponenzialmente la libreria di giochi utilizzabile, consente di continuare a usare il software acquistato in precedenza e in più, come conseguenza, dovrebbe impedire il fenomeno dell'invasione dei remaster che abbiamo visto all'inizio della generazione precedente, di fatto eliminandone la necessità. Peraltro, considerando che Xbox Game Pass contiene un'enorme quantità di giochi per Xbox One, Xbox 360 e per la prima Xbox, questa compatibilità estesa è funzionale all'utilizzo del servizio anche su next gen. Come abbiamo visto anche per la funzionalità del Quick Resume, anche la retrocompatibilità va insomma nella direzione di una maggiore attenzione al comfort di utilizzo e alla "Quality of Life" per l'utente, dunque è un elemento importante della nuova console. A tutto questo si aggiunge il fatto che Xbox Series X e Series S applicano anche degli effettivi miglioramenti a tutti i giochi, a prescindere dall'applicazione di patch o upgrade specifici da parte degli sviluppatori.

Xbox Series X 5

Retrocompatibilità migliorativa

Microsoft ha illustrato già diversi mesi fa il suo particolare approccio alla retrocompatibilità su Xbox Series X: non si tratta soltanto di mettere a disposizione i giochi del passato sulla nuova console, ma anche di migliorarli, in diverse maniere. Ci sono diversi livelli di rielaborazione applicata alla lettura dei giochi: i risultati migliori si ottengono ovviamente quando gli sviluppatori tornano a lavorare sul codice e rilasciano patch e aggiornamenti per migliorare il funzionamento dei giochi, come vedremo all'inizio soprattutto sui titoli first party come i già annunciati Forza Horizon 4, Ori and the Will of the Wisps, Gears 5 e altri, ma la cosa forse più impressionante è che Xbox Series X riesce ad applicare miglioramenti anche senza alcuna rielaborazione software specifica applicata, semplicemente sfruttando la potenza bruta dell'hardware. Di base, il primo miglioramento che viene applicato praticamente a tutti i titoli è la netta riduzione dei tempi di caricamento grazie all'utilizzo dell'SSD, come confermato dai primi test che dimostrano notevoli velocizzazioni nell'accesso e nella gestione dei dati.

Xbox Series X Lifestyle 01


L'Xbox Velocity Architecture si riflette anche nell'uso dei giochi più vecchi ovviamente, portando dunque a caricamenti compressi e anche all'utilizzo della funzionalità Quick Resume, pur non essendo giochi strutturati per sfruttare al meglio le nuove potenzialità della RAM e della memoria a stato solido. Gli altri miglioramenti che vengono applicati come standard sono un upscale dell'immagine che arriva a 4K, incrementando in maniera sostanziale anche la risoluzione dei giochi della prima Xbox e di Xbox 360 attraverso l'ormai noto metodo Heutchy già usato da Xbox One per migliorare la visione dei titoli in retrocompatibilità e l'applicazione di un HDR automatico attraverso un sistema elaborato da Xbox Advanced Technology Group.

Xbox Series X 2

I test su strada

I primi test effettuati si basano sulla modalità retrocompatibilità standard, ovvero con giochi presi di peso e dati in pasto alla console così come sono, senza alcun upgrade specifico per sfruttare al meglio il nuovo hardware, eppure già così i miglioramenti sono davvero notevoli. Al di là di un upscale più avanzato in 4K (1440p su Series S), al momento Xbox Series X non può ovviamente incrementare la risoluzione nativa o il frame-rate al di fuori dei limiti imposti ai giochi originali, ma dove trovano un pertugio, la GPU e soprattutto la CPU riescono a sfruttare l'enorme surplus di potenza per cercare di migliorare automaticamente le caratteristiche originali. I risultati più palesi emergono allora laddove i titoli in retrocompatibilità presentano elementi variabili: se la risoluzione è dinamica o se il frame-rate non è bloccato da un cap a 30 fps, ad esempio, Xbox Series X riesce a spingere le caratteristiche al massimo da una parte o dall'altra.

Xbox Series X   Quick Resume 1


È opportuno ricordare che in questi casi la console sfrutta al minimo i suoi 12 teraflops di potenza e la nuova architettura RDNA 2 della GPU non viene praticamente chiamata in causa, almeno per quanto riguarda le particolarità più puramente next gen. È soprattutto la CPU che libera parte della sua capacità spingendo sul frame-rate, mentre la scheda grafica magari riesce, semplicemente replicando le prestazioni richieste per giochi sviluppati sull'architettura precedente, ad attraversare senza problemi i momenti più impegnativi per Xbox One, ricorrendo dunque in misura minore allo scaling della risoluzione quando questa è dinamica. Miglioramenti in entrambi i sensi, ma soprattutto sui frame al secondo, risultano ben visibili in titoli anche piuttosto impegnativi come Final Fantasy XV, Hitman, DOOM Eternal, Sekiro: Shadows Die Twice e Rise of the Tomb Raider, dove il frame-rate resta praticamente inchiodato a 60 fps secondo quanto mostrato nei primi test. Tuttavia, la vera differenza si vedrà nei giochi che hanno ottenuto un aggiornamento specifico o una patch per poter sfruttare almeno parzialmente il potenziale extra di Xbox Series X e Series S, come lasciano intuire Gears 5 e Ori and the Will of the Wispes a 120 frame al secondo o quello che potrebbe mostrare Forza Horizon 4 e sinceramente non vediamo l'ora di scoprirlo.

La retrocompatibilità su Xbox Series X: come siamo messi?

Già avevamo letto dagli Stati Uniti le prime liste di giochi retrocompatibili, sapevo dell'assenza di alcuni nomi importanti, come Gears 5 e Forza Horizon 4, ma ieri quando abbiamo potuto mettere le mani sulla console è stato impossibile non provare un minimo di dispiacere per queste assenze che comunque verranno presto colmate.

La lista di titoli attualmente retrocompatibili supera di alcune unità il migliaio: oltre 900 da subito, gli altri arrivati con un aggiornamento delle ultime ore. Tra i nuovi aggiunti ci sono Forza Motorsport 6 e 7, NBA 2K21, Battlefield 5, Kingdom Hearts 3 e Tony Hawk's Pro Skater 1 + 2. C'è un po' di tutto quindi, si passa dalle ultimissime uscite fino a titoli di parecchi anni or sono (uno degli ultimi aggiunti è stato Medal of Honor Airborne) e se Microsoft riuscisse a stretto giro ad aggiungere anche gli ultimi pezzi mancanti del suo catalogo di esclusive, praticamente ogni necessità verrebbe soddisfatta sin dal lancio.

La domanda che resta è: tutta questa enfasi posta sulla retrocompatibilità ha davvero senso? Rispetto al passato la risposta non può che essere di sì. Da una parte è indubbio che, come ad ogni passaggio generazionale, gli utenti vogliono contenuti ad hoc creati per sfruttare al meglio le potenzialità dei neonati hardware. Per ora questi non li abbiamo potuti vedere e toccare con mano, Microsoft di fatto ci ha dato solo un assaggio di quello che potrà fare Xbox Series X. D'altra parte, la generazione alle porte non è uguale a quelle precedenti per tutta una serie di ragioni.

Xbox Series X 3

Intanto il catalogo di giochi attualmente disponibile. Prodotti come Sea of Thieves, Destiny 2, The Division 2 e tanti altri, sono esponenti di un mercato, piaccia o meno, fatto da prodotti in continua e costante evoluzione. Sono divertenti oggi per chi ci gioca e lo saranno anche tra un mese, quando Xbox Series X (e PS5) arriveranno sul mercato. Avere un'infrastruttura che permette di godere dei propri passatempi preferiti anche una volta cambiato l'hardware posto sotto alla TV, è praticamente obbligatorio. Se poi li migliora pure, tramite patch dedicate o semplicemente attraverso un po' di sana "forza bruta", tanto meglio.

La seconda ragione è molto legata al lavoro che sta facendo Microsoft su Xbox. Una piattaforma che attraversa più dispositivi, passa dal salotto alla scrivania del PC per poi uscire di casa con xCloud. Se pensiamo a PC, smartphone e streaming, pensiamo a piattaforme che per loro natura sono lontane dal concetto di generazione: gli hardware si susseguono in un processo più fluido rispetto a quello delle console e così, in teoria, dovrebbe fare il catalogo Xbox che pian piano verrà costruito. La retrocompabilità diventa quindi semplice compatibilità, non qualcosa che stringe l'occhio agli appassionati del retrogaming ma un passaggio necessario e fondamentale per godersi le ultime uscite e continuare a giocare prodotti su cui si sono investe tante ore.