Era dal 2019 che l'Italia non ospitava un evento internazionale competitivo di Yu-Gi-Oh!, ora, con lo YCS Bologna alle spalle, possiamo dire che il ritorno del gioco di carte targato KONAMI nel Bel Paese è stato un grande successo. Con un italiano tra gli ultimi otto giocatori a contendersi il titolo (poi vinto da uno dei Campioni del Mondo in carica) e più di 2400 partecipanti, il torneo internazionale che si è tenuto alla fiera di Bologna è stato la prova della passione del nostro Paese per questo universo.
Andrea Bozzi, capo arbitro dell'evento, ci ha raccontato che "l'ultima volta che abbiamo fatto un YCS in Italia, 5 anni fa, i partecipanti erano mille o poco più. Qui alla Fiera di Bologna è dove abbiamo organizzato i nazionali e vedere la sala trasformata per un evento così grande è stato emozionante. Un altro dato molto importante è che i giocatori erano metà italiani e metà stranieri: è bello sentire parlare italiano tra i tavoli, ti fa sentire a casa".
In questo speciale sulle YCS di Bologna vi racconteremo dei migliori giocatori presenti, dei mazzi più forti, delle sfide organizzative e della crescita che, non solo in Italia ma in tutta Europa, sta avendo questo gioco di carte collezionabili.
Un trend europeo
"Io ho iniziato a giocare nel 2013 e a competere nel 2015 e allora agli eventi c'erano 600 o 800 persone, vedere questa realtà triplicata è un ottimo segno" ci ha detto Giovanni Paolini, Main Event Manager dello YCS di Bologna. "Noi sicuramente teniamo conto della risposta molto forte della community e abbiamo visto la partecipazione raggiungere questi livelli in tanti paesi d'Europa: in Germania due mesi fa abbiamo avuto una partecipazione altrettanto forte, lo stesso è successo in Francia". Il mondo dei giochi di carte ha fame di eventi dal vivo anche perché oltre al torneo principale ci sono una miriade di competizioni parallele chiamate Public Events a cui partecipano sia i duellanti più agguerriti che sono lì per provare a vincere il trofeo, sia i giocatori meno competitivi che vogliono divertirsi con gli amici.
C'è il formato tre contro tre, per esempio, che sia Lorenzo Muselli (campione italiano in carica) sia Danilo Emiliano Siracusa D'Alessandro (unico italiano arrivato nella top 8) hanno usato per testare i loro mazzi e rifinirli prima di lanciarsi nella competizione principale. "Il 3v3 è stato molto utile" ha detto Muselli, "perché io e altri due miei amici, volevamo giocare determinate carte all'interno dei nostri mazzi ma avevamo qualche dubbio su quali fossero le migliori. A quell'evento abbiamo testato profusamente e siamo arrivati preparatissimi al torneo. Il mazzo Centurion che ho portato, per esempio, non l'avevo mai usato prima di quel 3v3".
Siracusa D'Alessandro, oltre ad essersi divertito, vorrebbe addirittura un'espansione del circuito competitivo per includere il formato 3v3 come una sorta di assicurazione contro la sfortuna: "Vorrei che facessero in Europa un torneo in formato tre contro tre perché, onestamente, penso sia più bello dell'uno contro uno. Se ti prepari come squadra e giochi tre partite contemporaneamente, anche se uno dei membri può essere sfortunato con il suo mazzo, gli altri due possono coprirgli le spalle vincendo". Oltre ai 3v3, poi, c'era l'opportunità di giocare il proprio mazzo costruito e di tornare indietro nel tempo con i tornei Time Wizards che ammettono solo carte precedenti a una certa data, il 2005, ad esempio, era una delle più popolari.
Mazzi, giocatori e competizione
L'atmosfera competitiva dello YCS di Bologna, e i suoi cambiamenti principali rispetto alle manifestazioni precedenti, è perfettamente riassumibile nelle parole del campione italiano in carica Lorenzo Muselli: "Su 12 turni ho incontrato 11 mazzi diversi. Per un giocatore non competitivo, questo è un meta molto divertente ed è un gran punto a favore. Dal mio punto di vista, invece, è stato difficile prepararsi per così tanta varietà. Quando sai che dovrai affrontare tre o quattro mazzi puoi preparare altrettante strategie ottimali. Così, invece diventa una sfida ancora maggiore. Al nazionale, per esempio, prevaleva Kashtira, poi c'erano altri due o tre mazzi buoni, ora invece c'è tantissima varietà".
I mazzi che abbiamo visto di più, dopo le prime fasi dei duelli, sono stati Rescue-ACE, Runick Bystial (che poi ha vinto il torneo proprio contro Rescue-ACE) e Centurion, il deck di Muselli. "Il mazzo è uscito poco tempo fa e secondo me era il deck giusto per arrivare in fondo, ma ne ho persa una di troppo. Essendo un meta fatto di tante hand trap, un mazzo con tante carte che da sole possano mettere in piedi una combo piuttosto forte era molto appropriato perché così hai molte più possibilità per fermare l'avversario. Se un mazzo non aveva tanto spazio l'ho scartato a prescindere, in Centurion, infatti, su 40 carte, 20 erano per interagire con l'avversario". Siracusa D'Alessandro, invece, è arrivato in top 8 con un Tearlaments, un classico riaggiustato che è ancora in grado di fare bene.
La vera sorpresa di questo evento, però, è arrivata dalla top 128 in cui in tanti hanno portato una versione, chi più chi meno modificata, di uno structure deck (un mazzo di partenza che si compra già fatto) appena uscito chiamato Re del Fuoco. Ci siamo fatti spiegare da Muselli come mai c'è stata questa impennata di popolarità: "Fire King è uscito due giorni prima dell'inizio dell'evento ed è un mazzo già visto tempo fa, ma che ora ha nuovi supporti che lo rendono molto più valido non solo per la sua forza ma, essendo uscito da due 2 giorni, dava il vantaggio della sorpresa, quindi, è naturale che in molti lo abbiano considerato valido. Per farlo fruttare fino in top 128 a uno YCS è indispensabile aggiungere qualche carta, ma come base per i tornei al negozio di fiducia è ottimo".
Ad alzare la coppa alla fine della giornata è stato Joshua Shmidt, già campione del mondo di Master Duel. Questa è la sua quarta vittoria a una YCS e appena ricevuto il trofeo e la carta premio ha detto "È un'emozione surreale, ogni singola volta, non so descrivervela". KONAMI, poi, ha deciso di introdurre un nuovo premio all'interno dei suoi tornei: il primo classificato dei gironi alla svizzera si porta a casa una delle famose carte giganti di Yu-Gi-Oh!.
Un ecosistema in allargamento
Giocatori e organizzatori erano molto soddisfatti dell'evento che ha portato a casa ottimi numeri (è andato sold out nel giro di pochissimo tempo) e ha fatto divertire i partecipanti. "Mi ha fatto veramente tanto piacere vedere una risposta così forte della comunità italiana che ha partecipato in massa al torneo" conclude Paolini. "Metà dei partecipanti erano italiani, questo vuol dire che c'era tanto desiderio di competizione. Sono contento anche per Bologna, soprattutto per gli stranieri che sono venuti a visitarla. Questa città è una scelta molto azzeccata, soprattutto per gli amanti della cucina". Alla fiera di Bologna, poi, erano presenti anche alcune postazioni per provare le versioni digitali dei giochi KONAMI dedicati a Yu-Gi-Oh!: DUEL LINKS e MASTER DUEL. A quel punto ci è venuto naturale chiedere a organizzatori e partecipanti se volessero vedere ampliate le YCS anche al lato videoludico di Yu-Gi-Oh! e in molti ci hanno detto che gli piacerebbe.
L'head judge Andrea Bozzi ci ha risposto così: "I giochi di carte hanno un grande fascino per il loro potere di aggregazione. Mi piacerebbe vedere le YCS allargate ai videogiochi perché se non fosse per Duel Links e Master Duel, molte persone timide o senza amici appassionati a Yu-Gi-Oh! non sarebbero mai arrivate al competitivo e a questi eventi. Il fascino dell'incontrarsi dal vivo, del tenere le carte in mano è tutta un'altra emozione e spero che queste due cose coesisteranno". Il potere di aggregazione del gioco è un aspetto fondamentale anche per Muselli: "Yu-Gi-Oh! è una passione che mi ha dato tanto, la maggior parte delle persone che conosco e che mi sono vicine le ho conosciute proprio grazie a questo gioco di carte. Ho stretto amicizie giocando che poi si sono evolute nel corso della mia vita ed è un traguardo importantissimo".