La crescita di Mihoyo negli anni, che ha portato alla sua successiva trasformazione in Hoyoverse, è stata sinceramente impressionante. Il team cinese è ad oggi un colosso dei live service, più precisamente dei cosiddetti "gacha", titoli la cui subdola, ma funzionale monetizzazione ha fatto milioni di proseliti.
Ora, da queste parti la monetizzazione nei giochi di rado ci regala delle gioie, e i gacha in particolare sono esperienze che, tra dopamina e furba gestione della progressione, possono creare non pochi problemi a chi si fa incastrare. In questo lato un po' buio del gaming, però, Hoyoverse è indubbiamente regina: i suoi titoli non sono così popolosi solo per la gestione della monetizzazione, bensì per via di un livello qualitativo generalmente altissimo, che li pone spanne sopra a buona parte della comune concorrenza su piattaforme mobile e non.
Quando un nuovo lavoro di questo team compare, dunque, è sempre il caso di dargli almeno un'occhiata, indipendentemente da quanto si possa essere refrattari alla formula utilizzata. Abbiamo dunque deciso di passare un bel po' di ore su Zenless Zone Zero, l'ultima creatura della casa, la cui natura marcatamente action ci ha catturato fin dai primi trailer. E, prevedibilmente, la seconda beta chiusa di questi giorni è riuscita a sorprenderci, ma attenzione, se vi aspettate un successore di Genshin Impact siete abbastanza fuori strada. Zenless dà l'impressione di voler essere una secca evoluzione di Honkai Impact 3rd e la sua semplicità potrebbe al contempo essere il suo punto di forza e la sua principale debolezza.
Hackpocalisse
Zenless Zone Zero è forse il titolo più colorito e ricco di personalità mai sviluppato da Hoyoverse, ed è curioso se si considera che le premesse alla base della narrativa sono drammatiche e ricche di tensione. Questo live service action si svolge infatti in un'ambientazione post apocalittica, dove ciò che rimane dell'umanità (e non solo, dato che qui ci sono anche demiumani e robot) vive in una citta chiamata New Eridu, dopo che l'intero pianeta è stato devastato da distorsioni dimensionali chiamate Hollow. Gli abitanti di New Eridu sono ancora in vita solo perché hanno imparato a estrarre risorse dagli Hollow e a navigare queste anomalie con sistemi che ricordano da vicino l'hacking di un computer, eppure questo non significa che la situazione sia tranquilla: una misteriosa sostanza energetica corrompe tutto ciò che tocca trasformando gli umani in mostri in quei luoghi misteriosi, che sono peraltro popolati da forme di vita native incredibilmente pericolose; qualunque cosa venga fatta lì dentro, dunque, richiede l'azione coordinata di gruppi di agenti incredibilmente abili, e la guida di esperti noti col nome di "Proxy" per poi trovare una via di uscita.
Voi interpretate uno a scelta tra due fratelli Proxy conosciuti come Phaeton, praticamente delle leggende tra chi campa entrando e uscendo dagli Hollow. Dopo un incidente causato da una piccola agenzia di "esploratori", però, il vostro account viene cancellato, e vi ritrovate all'improvviso al comando di una potentissima intelligenza artificiale in grado di esplorare le anomalie più velocemente di qualunque essere umano. Un bel po' di carne al fuoco da cui partire insomma e, seppur sia difficile prevedere dove la narrativa andrà a parare, abbiamo trovato l'ambientazione tra le più interessanti e misteriose tra quelle congegnate da Hoyoverse; bisogna solo capire se il potenziale dell'universo creato verrà effettivamente sfruttato a dovere, o annacquato all'infinito come accade spesso in altre produzioni live service.
Di certo i passi avanti fatti dagli sviluppatori del team aiutano a godersi la storia molto più del normale: parliamoci chiaro, le animazioni dei filmati di Zenless Zone Zero sono a dir poco galattiche, l'espressività che gli sviluppatori sono riusciti a trasmettere non solo attraverso i volti, ma anche con i movimenti dei personaggi è roba da megaproduzione 3D, e il livello di maestria raggiunto ci ha lasciato spesso senza parole. Se quindi non siete fan dei testi delle produzioni Mihoyo, qui potreste plausibilmente voler portare avanti la trama anche solo per godervi alcune delle scene d'azione.
Botte da orbi, e botte che ci vedono benissimo
In quanto a gameplay, però, Zenless non sembra voler essere chissà quale evoluzione di quanto visto in passato: gli sviluppatori di Hoyoverse hanno chiaramente voluto creare un gacha differente dai loro precedenti titoli e più marcatamente orientato verso l'azione iperveloce. Anche qui si utilizzano gruppi di tre personaggi dotati di norma di attacchi legati a uno specifico elemento come in Genshin, ma, diversamente da quel gioco, in Zenless gli elementi e le loro combinazioni sembrano nettamente meno centrali e l'enfasi è tutta sulla velocità degli attacchi, la gestione del movimento e le abilità difensive dei personaggi.
Le meccaniche, poi, sono chiaramente pensate per sposarsi bene anche ai touch screen e la semplicità dei comandi è incredibile: ogni personaggio ha una schivata, un attacco rapido, un attacco speciale e una super mossa (senza contare il tasto per passare dall'uno all'altro nel mezzo dello scontro). Fine, la complessità delle manovre risiede tutta nella variabilità delle combinazioni ed è completamente legata alle tempistiche con cui vengono sferrati i colpi o si utilizzano le manovre difensive. In pratica i personaggi più complessi richiedono per lo più di tener premuti i colpi per ottenere effetti variabili, hanno speciali barre dedicate che attivano "forme" temporaneamente potenziate, o mosse speciali che fungono anche da parata, ma non sembra esserci altro. Chiunque può approcciarsi alle battaglie di Zenless Zone Zero e tritare nemici a velocità luce (anche perché la difficoltà, prevedibilmente, è molto bassa durante la campagna principale).
Hoyoverse è diventata maestra nel creare sistemi semplici con quel tanto di profondità necessaria a non divenire stantii, quindi anche qui le cose si complicano quando si inizia ad andare più a fondo. Il tempismo, ad esempio, viene premiato non solo se si schiva alla perfezione con un rallentamento del tempo, ma anche se si sostituisce un personaggio con un altro al momento del colpo nemico. Gli avversari poi hanno una barra dello stordimento, e se portata al limite può venir sfruttata per passare senza rischi a uno dei compagni, per sferrare attacchi extra devastanti. Non bastasse, le animazioni dei colpi continuano durante il cambio del personaggio usato, e questa cosa è sfruttabile per sferrare attacchi doppi e massimizzare il danno. Infine, gli sviluppatori hanno voluto ancora una volta applicare il classico sistema dei vecchi giochi Mihoyo di sviluppo dei combattenti, dunque per massimizzare l'efficacia di ognuno dei vostri agenti non solo dovrete trovare dei doppioni (che sbloccano capacità passive molto potenti), ma anche equipaggiare una pletora di nuclei, dischi con effetti passivi casuali e usare una massa di materiali per far salire di livello statistiche e abilità; tutte attività che possono tranquillamente occuparvi per mesi anche solo nel tentativo di potenziare una sola squadra. Ci sono persino dei pucciosi pupazzi chiamati Bangboo, che hanno una progressione a parte e richiedono a loro volta materiali specifici per migliorare.
Sì, in parole povere, anche se a livello di complessità e ambizione siamo chiaramente sotto a Genshin Impact, anche qui è possibile creare dei mostri inarrestabili dedicando al tutto il giusto tempo, e la rodata macchina Hoyoverse continua a sfruttare senza remore le basi che hanno funzionato per i giochi passati. Dal canto nostro? L'immediatezza del combattimento è apprezzabile, ma gli scontri hanno iniziato a farsi ripetitivi dopo non molto, nonostante alcune battaglie più impegnative ci abbiano mostrato un discreto potenziale legato all'eventuale endgame; abbiamo invece apprezzato i momenti esplorativi, che, seppur avvengano in mappe bidimensionali dove ci si muove in percorsi predefiniti sotto forma di "schermo", contengono una discreta varietà di puzzle e situazioni curiose che riescono a spezzare un po' il ritmo e non impegnano mai oltre il tempo necessario. Non siamo fiduciosissimi per quanto riguarda il bilanciamento generale - il fatto che sia stato già eliminato dal gioco l'elemento "vento" dimostra che ancora una volta i designer della casa non hanno chiarissimo come far interagire certi sistemi, speravamo che dall'esperienza di Genshin avessero imparato più lezioni in tal campo, ma non dubitiamo che andando avanti le cose miglioreranno, con eroi sempre più elaborati e trovate originali.
Chachacha Gachacha
Meno bene, invece, il fulcro del sistema gacha, dato che al solito Hoyoverse non è tra le case più "oneste e indulgenti" quando si tratta di trovare i personaggi desiderati. Anche qui i fondamentali sono i soliti: avete una probabilità minuscola di trovare personaggi di rarità S e bassa quelli di rarità A, ma ogni tot tiri si ha la garanzia di trovarne almeno uno, e il gioco offre parecchie possibilità all'inizio, per poi costringere a un farming costante per riuscire ad ottenere quanto desiderato senza spendere (o spendendo poco). Nella beta ovviamente questa cosa non si nota, dati i costanti regali pensati per far provare più guerrieri possibile ai tester, ma nel gioco finito la progressione sarà molto più lenta e limitante, e Zenless sembra a volte inutilmente ottuso proprio per spingere il più possibile sulla monetizzazione. Cosa prevedibile, per carità, eppure vista la generale intuitività del sistema - e il fatto che la differenza tra personaggi rari e meno rari non sembra stavolta così secca - forse si poteva regolare l'asticella della spesa un po' più in basso.
Poco da segnalare invece sui contenuti. Alle missioni principali della storia si uniscono un quantitativo smodato di secondarie, a cui è difficile star dietro se si considera la classica necessità di ricaricare energia per intraprendere i vari compiti (anche se la quantità ottenibile è abbastanza decente stavolta). Le mappe composte da schermi esplorabili di cui parlavamo prima si adattano però alla perfezione a una struttura a missioni, e rappresentano anche un curioso esperimento per l'endgame, visto che quelle più difficili sono organizzate come una sorta di modalità roguelite, con potenziamenti e malus ottenibili avanzando, e nemici di difficoltà crescente mentre si esplora. Se il team volesse osare mettendo in campo dei boss davvero impegnativi, ci sarebbe parecchio da masticare per gli amanti della sfida; il sistema di combattimento di sicuro supporta scontri più brutali, data la velocità generale e l'immediatezza delle meccaniche.
Detto questo, al solito tutto pare qualitativamente notevole, ricco di contenuti, tecnicamente validissimo, ottimizzato da dio, e capace di diventare una droga a una velocità preoccupante. Difficile pensare che non prenderà piede, ma continuiamo comunque a sperare sotto sotto che un giorno i talenti degli sviluppatori di Hoyoverse vengano utilizzati anche per fare... altro.
Non avrà la complessità di fondo di Genshin, e l'intuitività dei sistemi lo fa sembrare molto più pensato per il mobile che per le altre piattaforme, ma Zenless Zone Zero, al solito, è un gacha di qualità notevole, che dimostra la costante crescita degli sviluppatori di Hoyoverse. Avremmo preferito una monetizzazione meno pressante e un abbandono almeno parziale delle classiche strutture utilizzate dalla casa, ma non dubitiamo che anche questo titolo abbia il potenziale per prendere piede. Peccato, comunque, non vedere un team di tale talento al lavoro anche su qualcosa di alternativo, parallelamente a questi giochi sempre almeno in parte limitati dalla monetizzazione.
CERTEZZE
- Animazioni eccezionali, con molta personalità
- Sistema semplice e intuitivo
- Gran massa di contenuti
DUBBI
- La monetizzazione è la solita
- La semplicità meccanica rende le battaglie più facili ripetitive
- Al momento è difficile valutare il bilanciamento