In un'intervista pubblicata da Edge, il game director di Bethesda Matt Frior ha spiegato il funzionamento dei dungeon pubblici all'interno di The Elder Scrolls Online.
Riallacciandosi alle tradizioni della "vecchia scuola" di MMORPG, come EverQuest, tali dungeon consentono fondamentalmente ai giocatori di mettersi in comunicazione, stabilire rapporto e conoscersi tra loro. Tutto questo per pura necessità ludica, a quanto pare: trattandosi di zone giocabili anche in solitaria ma estremamente pericolose, è facile che ci si trovi in svantaggio e in situazioni di rischio per le quali sia richiesto l'intervento di altri giocatori.
L'aiuto a quel punto scatta in maniera spontanea, indipendente, non programmata a priori. In questi frangenti è dunque possibile entrare in contatto con altri giocatori prima sconosciuti, ci si ritrova costretti dalle situazioni ad interagire con altri. E' un sistema derivato dai vecchi MMORPG che, sebbene venga riproposto probabilmente in maniera meno aggressiva di quanto accadeva in passato, sarà una caratteristica importante del nuovo The Elder Scrolls Online.
Fonte: Edge