L'uso dell'intelligenza suggerirebbe di tenere lontani i malviventi di qualsiasi estrazione se si ha l'intenzione di migliorare il mondo e il proprio vicinato.
Ma puntare alla divisione per il colore della pelle è senza dubbio più facile, garantisce automaticamente un senso di appartenenza e soprattutto evita quella faticosa pratica di dover valutare negativamente anche sé stessi, i propri parenti e i propri amici. Ma se la questione dell'integrazione tocca personalmente, e spiega alcune reazioni eccessive, nulla può giustificare il razzismo patriottico, ovvero quello per cui, almeno secondo un'immagine, da verificare, comparsa sulla rete, un internet cafè Sud Coreano avrebbe vietato l'entrata ai giapponesi.
L'azione, vista da alcuni coreani come ingiustificabile ma da altri come un giusto moto patriottico, sarebbe collegata alla disputa territoriale che vede Giappone e Sud Corea impegnate in una diatriba per l'isola conosciuta da una parte come "Dokdo" e dall'altra come "Takeshima". La questione è molto meno grave delle auto giapponesi rovesciate dagli attivisti cinesi per l'altra disputa territoriale legata all'argipelago Senkaku. Ma colpisce comunque che sia propugnata da Internet Cafè, luogo di gioco e legato alla comunicazione globale. Tra l'altro al divieto si aggiunge una beffa che pur volendo puntare all'attivismo sfocia nel tentativo di umiliare chi con isole perse nel Pacifico centra poco o nulla. I clienti giapponesi possono infatti entrare nell'internet cafè se pronunciano per tre volte "Dokdo è territorio coreano".
Link: Japan Probe