Ottobre si avvicina a grandi passi, così come il cinque di quel mese, giorno deputato per il rilascio sul mercato dell'atteso NBA 2K13, il nuovo capitolo della popolare serie sportiva di Visual Concepts prodotta da 2K Sports, assurta negli ultimi anni al ruolo di migliore simulazione elettronica della pallacanestro americana. Dopo il nostro incontro dal vivo nel corso dello scorso E3 di Los Angeles, purtroppo solo come spettatori, di cui abbiamo abbondantemente parlato in una apposita anteprima, siamo riusciti finalmente a giocare direttamente il titolo grazie alla demo presente alla GamesCom di Colonia.
Pad alla mano e senza troppi fronzoli con opzioni e quant'altro, ci siamo cimentati in una sfida fra i Miami Heat di LeBron James e gli Oklahoma City Thunder (gli ex Seattle SuperSonics) di Serge Ibaka. Da subito abbiamo ritrovato il feeling coi controlli di NBA 2K12, ma con in più la percezione che comunque qualcosa era cambiato, ovviamente in positivo. Il gioco, infatti, per quanto non ci sia parso rivoluzionasse globalmente nessun aspetto in particolare, ci è sembrato comunque davvero migliore nella giocabilità rispetto al suo predecessore, del quale tuttavia pare voler riproporre alcuni aspetti ampliandoli in modo da aumentare ulteriormente il valore di un'offerta che vuole essere in grado di soddisfare anche i palati più esigenti di questo sport.
Più tattico, fisico e giocabile
Abbiamo notato migliorie al sistema che gestisce i passaggi, così come a quello dell'intelligenza artificiale degli allenatori e degli atleti, che agiscono in maniera più logica e variegata con movimenti più intelligenti e funzionali all'azione in corso, aiutati in questo senso da un nuovo set di animazioni che rende il tutto visivamente più armonioso, e che priva i giocatori virtuali di quei momenti di stasi che ogni tanto sembravano colpire gli stessi nell'edizione passata, magari al termine di un dribbling stoppato dal difensore avversario, giusto per fare un esempio concreto.
A proposito di fisica, ottima l'impressione che ha suscitato in noi il nuovo sistema che gestisce le collisioni nel gioco, apparsa anch'essa riveduta e corretta, quindi in grado di donare un maggiore realismo e di conseguenza un maggiore tatticismo al prodotto assieme alla già citata migliorata intelligenza della CPU. Insomma, l'abilità nei blocchi e nelle stoppate che hanno reso celebri giocatori come Ibaka fino al punto da fargli meritare in tal senso il soprannome di Air Congo, o le capacità di liberarsi per il tiro o nello sfondamento delle difese sfruttando la propria forza fino magari a una travolgente schiacciata di King James, adesso risultano più naturali e vere, e sembrano quindi davvero eseguite da loro. Ovviamente grande importanza avranno in questo senso pure le specifiche tecniche dei singoli atleti, moltissimi dei quali saranno caratterizzati da abilità univoche che permetteranno loro di distinguersi gli uni dagli altri e magari di incidere di più sul match. E in proposito come non citare l'inedito sistema che gestisce i dribbling e i crossover tramite la levetta analogica destra, che dopo un inizio un po' spiazzante durante il primo quarto di gioco, ci ha permesso, una volta appresone i meccanismi, di compiere un paio di giocate davvero niente male. Certo ci vorranno alcune partite in futuro agli utenti per padroneggiare al meglio il controllo, tuttavia riteniamo che la cosa funzioni abbastanza bene.
La squadra dei sogni
Per il resto, sempre rimanendo in tema di gameplay, ci è parso evidente che il team di sviluppo abbia giustamente voluto mantenere, come detto in apertura, tutto quanto di positivo c'era nell'impianto strutturale del 2012, come il già ottimo sistema di controllo che da un lato continua a rimanere accessibile a tutti, specie intervenendo sulle varie opzioni di settaggio relative ai diversi aspetti della gara, dall'altro consente un maggiore controllo sui movimenti di gambe e braccia degli atleti, una più credibile gestione della palla come elemento distaccato dal giocatore stesso e in generale dà la sensazione che quanto avviene sul parquet sia assolutamente determinato dall'utente.
Chiusa la parentesi relativa alla partita giocata, abbiamo quindi avuto modo di scambiare quattro chiacchiere con alcuni dei rappresentanti del publisher che, oltre a rivelarci una partnership col famoso cantante Jay-z al lavoro come produttore esecutivo del progetto e realizzatore della colonna sonora, ci mostravano un tempo giocato da uno di loro fra il Dream Team statunitense di Barcellona 1992 con i vari Larry Bird, Michael Jordan, Magic Johnson e Charles Barkley, e la selezione nazionale Olimpica americana di Londra 2012. Non sappiamo però se in proposito ci sarà una qualche modalità ad hoc per queste squadre o meno.
Schiacciate a go-go
Durante la nostra chiacchierata abbiamo avuto modo inoltre di apprendere che per quanto concerne la versione Xbox 360 il gioco potrà contare sul pieno supporto a Kinect, periferica attraverso la quale gli utenti potranno impartire dei comandi vocali alla propria squadra, come per esempio richiamare delle sostituzioni, dei falli tattici, dei cambi di schema e molto altro. E ai nostri lettori farà senz'altro piacere sapere che anche la nostra lingua sarà supportata in questa feature.
Ci è stata confermata nuovamente infine l'inedita modalità che verrà introdotta in questa edizione di cui abbiamo parlato in un precedente articolo, cioè la Sprite Slam-Dunk Contest. Essa consisterà in una serie di sfide a base di schiacciate, e ricorderà in alcuni aspetti i rhythm game tipo Rock Band. Una volta selezionata la prova da eseguire e lanciato il giocatore verso il canestro, l'immagine in video rallenterà come in una sorta di slow motion fino a quando in video verrà visualizzato un "indicatore" che, come nel titolo di Harmonix Music Systems, mostrerà una sequenza di tasti. Questi appariranno cadendo dall'alto e al videogiocatore verrà dunque chiesto di premere per tempo e in maniera corretta i relativi comandi sul pad, influenzando in questo modo la qualità e la correttezza dell'esecuzione dell'azione. Se tutto andrà bene, al termine della sequenza l'atleta completerà la sfida positivamente ottenendo un punteggio più o meno elevato. In caso contrario andrà invece incontro a una figura barbina. Al termine della prova le nostre impressioni non possono che essere positive, tra aggiunte e rifiniture soprattutto nel comparto della fisica della sfera e dei contrasti, e in quello dei movimenti relativi agli atleti. Insomma NBA 2K13 ci è parso come un naturale, ottimo passo in avanti di una formula consolidata. Proprio per queste ragioni siamo molto fiduciosi del fatto che anche in questa edizione 2013 la saga cestistica di Visual Concepts e 2K Sports non deluderà i milioni di videogiocatori appassionati di basket statunitense.
CERTEZZE
- Migliorati il sistema di controllo degli atleti e la fisica
- Supporto a Kinect per i comandi vocali, anche in italiano
- Intelligenza artificiale più evoluta e realistica nelle decisioni
- Lo Slam-Dunk Contest ha delle buone potenzialità
DUBBI
- I vari miglioramenti apportati andranno sperimentati più attentamente
- All-Star Weekend solo via DLC