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Il Pakistan si schiera contro Medal of Honor: Warfighter e Call of Duty: Black Ops II

Non vendete quei giochi

NOTIZIA di Giorgio Melani   —   21/01/2013
Call of Duty: Black Ops II
Call of Duty: Black Ops II
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Si riaffaccia un argomento particolarmente caldo per i videogiochi bellici odierni: i rapporti con quei paesi che in videogiochi chiaramente filo-occidentali (filo-americani nello specifico) vengono dipinti in maniera tutt'altro che lusinghiera.

In questo caso si tratta del Pakistan, o meglio di Saleem Memon, presidente di All Pakistan CD, DVD, Audio Casette Traders and Manufacturers Association, il quale ha richiesto di non vendere sul territorio pakistano copie di Medal of Honor: Warfighter e Call of Duty: Black Ops II, in quanto "mettono il paese in cattiva luce", con "rappresentazioni non veritiere di quanto accade nelle città" e "critiche all'esercito locale". Nella fattispecie, si parla della missione di Medal of Honor ambientata a Karachi, da dove parte una trama che coinvolge anche i servizi segreti pakistani, che evidentemente non si muovono proprio in maniera positiva nel gioco e della missione pakistana di Call of Duty: Black Ops II dove si collega il paese ad un narco-traffico del Nicaragua.

Nonostante le richieste di Memon, tuttavia, non sembra che i rivenditori abbiano intenzione di seguire in blocco le direttive, visto che, secondo quanto riportato da un intervistato dal Telegraph, si tratta di "alcuni dei giochi più popolari" anche per gli utenti pakistani.

Fonte: The Telegraph