Se globalmente l'azienda funziona alla grande, con profitti pari a oltre 40 miliardi di dollari, la filiale italiana di Apple non se la passa bene e ha chiuso l'anno fiscale 2012 in rosso, versando di conseguenza al Fisco solo 3 milioni di euro in tasse. Questo, chiaramente, "sulla carta".
Le perdite, stando ai report, sono infatti riconducibili alla divisione retail dell'azienda, ovvero ai tredici Apple Store italiani, che hanno dovuto affrontare costi extra (per quasi 200 milioni di euro) derivanti dall'acquisto di prodotti originariamente destinati al mercato irlandese. Il punto è che l'operazione sembra sia stata fatta ad arte per ridurre al minimo le imposte, del resto era già accaduta una cosa simile proprio in Irlanda. Il risultato per l'Italia è quello di trovarsi sul territorio un'azienda che fa utili mostruosi ma che, per un motivo o per l'altro, non traduce queste entrate in un'adeguata quantità di tasse.
Fonte: Repubblica