All'interno della Legge di Stabilità attualmente in discussione alla Camera è presente un emendamento presentato da alcuni esponenti della SIAE che punta ad aumentare la quota relativa all'equo compenso per copia privata su smartphone, tablet e computer.
Si tratta di quella particolare tassa inserita nel prezzo d'acquisto di un prodotto tecnologico con caratteristiche multimediali che ha lo scopo di fornire una sorta di copertura preventiva per eventuali utilizzi illeciti che gli utenti potrebbero fare di tali mezzi, scaricando o fruendo illegalmente contenuti coperti da copyright. L'incremento sarebbe sostanzioso, arrivando a circa il 500% del costo attuale della tassa: ad esempio, sull'acquisto di un iPhone si passerebbe da 90 centesimi a quasi 5,20 euro e 6 euro per i computer.
L'aumento rifletterebbe un adeguamento della tassa agli standard vigenti in altri paesi, con una media calcolata però tenendo conto solo di quei paesi dove la tassa è presente ed escludendo quelli in cui invece non esiste, come Spagna e Regno Unito. La SIAE in questo modo vorrebbe anche difendere l'importanza e il peso che l'industria creativa (musica, cinema, editoria etc.) ha nella fruizione e nella stessa scelta di questi strumenti da parte del pubblico, che normalmente sceglie di acquistare smartphone e tablet anche a cifre molto alte proprio grazie alla possibilità di fruire di questi contenuti multimediali, senza i quali telefoni e tablet perderebbero molto del loro traino, tornando alle loro fondamentali funzioni strumentali.
D'altra parte, come sostiene Cristiano Radaelli, presidente di Anitec, l'Associazione Nazionale Industrie Informatica, bisogna anche prendere atto di come la logica alla base di questa tassa vada a colpire e penalizzare di conseguenza l'industria tecnologica, aumentando il costo dei dispositivi sul pubblico per favorire l'industria culturale. Piuttosto comico, peraltro, notare come magnanimamente la SIAE abbia deciso di tagliare l'equo compenso su dispositivi come videoregistratori, cellulari senza funzionalità multimediali e registratori a nastro, tutti prodotti assolutamente al passo coi tempi.
Fonte: Repubblica.it, Corriere.it