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Kotaku torna a parlare di Death Cargo per chiudere la questione sul picchiaduro Necrostorm

La fine di una lunga storia

NOTIZIA di Dario Rossi   —   31/05/2014
Death Cargo
Death Cargo
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Probabilmente non tutti di voi sono a conoscenza di Death Cargo, picchiaduro horror sviluppato dalla italiana Necrostorm che prende ispirazione dagli anni novanta e la saga di Mortal Kombat. Il progetto ha catturato subito l'attenzione per l'utilizzo di attori in carne e ossa e l'utilizzo di effetti splatter estremamente sanguinolenti, in linea con le produzioni video di un team decisamente eclettico. La storia è lunga, quindi mettetevi comodi che facciamo un breve ripasso.

Ci siamo occupati già svariate volte di questo prodotto, a partire dal primo articolo di Kotaku, che aveva messo in dubbio l'esistenza effettiva del gioco a causa di un sistema di attivazione che richiedeva il passaggio di cinque giorni lavorativi. Successivamente la compagnia ha rilasciato un trailer in game per dimostrare che il suo gioco esiste.
Alla fine della lunga trafila però il codice di attivazione è arrivato, sono quindi emersi i primi commenti sul gioco da parte degli utenti, che però lamentavano vari glitch come la mancanza di file ed errori audio. Necrostorm ha dichiarato sulla sua pagina Facebook di essere al corrente della problematica, a detta loro causata da un affollamento eccessivo dei server in fase download, che avrebbe provocato la corruzione di alcuni file, assicurando nuovi link nei prossimi giorni. Al momento però nessuno sembra che li abbia ricevuti e molte persone sono ancora in attesa.

Nel frattempo Kotaku è tornata a parlare del gioco, raccontando cosa è successo dopo i cinque giorni richiesti per l'attivazione. Al giornalista che ha effettuato l'acquisto sembra sia andata ancora peggio, dal momento che a oggi non è ancora riuscito ad attivare il gioco. Dopo una serie di email con il servizio assistenza, evidentemente insoddisfacenti, ha infine optato per una richiesta di rimborso, poi arrivato. Il giornalista è entrato in contatto con Tiziana Machella di Necrostorm, che gli ha detto che la base di fan dell'azienda non è necessariamente composta da appassionati di tecnologia, essendo lo studio impegnato principalmente nelle produzioni video. Il giornalista di Kotaku ha discusso della faccenda anche con una persona - che ha richiesto di rimanere nell'anonimato - che ha esposto il suo punto di vista sulla faccenda. Nello specifico, ha definito Death Cargo non come un prodotto fasullo, ma semplicemente incompleto.

Da parte nostra ci asteniamo da qualsiasi considerazione in proposito, limitandoci a esporvi tutti i tasselli di una intricata questione. Rinnoviamo l'invito a Necrostorm ad inviarci il loro gioco, se vorranno, in modo da poter scrivere una recensione.

Fonte: Kotaku