Ogni titolo cerca di far leva su determinati particolari per consolidare la propria fama tra i fan. Nel caso di Dead or Alive il particolare in questione è, indovinate un po', le procaci forme delle sue protagoniste, mostrate senza ritegno ed evidenziate da un set infinito di indumenti da far impallidire una sfilata di moda. Altri titoli si sono adeguati stilisticamente per cercare una forma maggiormente realistica, ma la serie di Team Ninja è anche squisitamente anacronistica nel suo rimanere ancorata ai parametri degli anni novanta. Forse le proporzioni sono un minimo più moderate, ma si tratta di una concessione al mondo reale davvero minuscola in un universo di bambole inespressive e magnificamente rotondeggianti.
Eppure, anche se magari interesserà a pochi, Dead or Alive continua a essere nella sua base un picchiaduro molto divertente, accessibile e anche tecnico se affrontato a determinati livelli. Il creative director di Team Ninja, Tim Lee ha ribadito ai microfoni di GameZone che la serie non rinuncerà ai suoi tratti fondamentali e che il team è assolutamente consapevole che a qualcuno non possano piacere, ma che non cambierà la sua posizione. A detta sua, Dead or Alive è come un mondo parallelo che mostra una fantasia degli sviluppatori, nel quale il giocatore entra sapendo che non ci sono attinenze con la realtà, ma che non è irrispettoso verso l'universo femminile. Le donne sono invece ben potenti e agguerrite esattamente come gli uomini.
I fatti sembrano a ogni modo dar ragione a Lee, Dead or Alive 5: Last Round sta vendendo infatti molto bene, nonostante sia sostanzialmente la quarta iterazione (considerando anche quella per PlayStation Vita) del medesimo gioco.
Fonte: Crave Online