Considerato l'argomento trattato è impossibile evitare spoiler, la lettura della notizia è quindi consigliata solo per coloro che hanno terminato The Witcher 3: Wild Hunt.
In una affascinante retrospettiva, CD Projekt RED ha ammesso le difficoltà incontrate durante lo sviluppo della battaglia di Kaer Morhen, una delle parti più spettacolari e affascinanti del gioco. Il motivo è semplice, lo scontro è stato sviluppato per ricompensare gli sforzi del giocatore nel corso dell'intera avventura, gestendo diverse variabili nella forma del numero dei personaggi di supporto presenti, che cambiano in base alle decisione prese nel gioco (possono arrivare a un totale di 16). Il quest designer Pawel Sasko ha ammesso di non essersi mai ritrovato ad affrontare una sfida simile in 11 anni di carriera.
Sasko aggiunge che ogni personaggio offre un particolare contributo allo scontro, con combinazioni multiple, il tutto si è tradotto in una gigantesca mole di lavoro, ma considerati i risultati, possiamo dire che ne è valsa decisamente la pena.
Un altro particolare stuzzicante coinvolge l'intricata quest del barone sanguinario, considerata dagli sviluppatori la più complessa da scrivere; non è un caso se si ritaglia uno spazio di grande rilievo nel corso dell'avventura, anche qualitativo.