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Andrzej Sapkowski, l'autore della saga The Witcher, non è contento del successo di The Witcher 3 e considera gli sceneggiatori di videogiochi solo dei mercenari

Un attacco a tutto campo il suo, che vede in pericolo la paternità dell'opera

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   06/10/2016
The Witcher 3: Wild Hunt
The Witcher 3: Wild Hunt
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Il successo della serie The Witcher è indiscutibile. In particolare il terzo capitolo ha venduto davvero bene ed è stato acclamato come uno dei migliori titoli di questa generazione, ricevendo premi su premi. Tutti felici? Non proprio.

Andrzej Sapkowski, il papà della saga cartacea, ha fatto delle dichiarazioni incredibilmente aspre nel corso di un'intervista con Tygodnik POLITYKA, affermando che il successo del terzo capitolo ha danneggiato la popolarità dei libri: "Trovando un'immagine del gioco sulla copertina dei miei libri, molti fan hanno iniziato a pensare che il videogioco sia venuto prima." Il tutto si traduce in una discreta frustrazione autoriale: "Devo continuamente spiegare ai fan che ho scritto i libri dodici anni prima che il gioco fosse creato e che il Sandworm è nel gioco, non nei libri." (Il riferimento è alla copertina americana dell'ultima edizione di The Time of Contempt).

Si tratta di qualcosa che lui non avrebbe mai introdotto, dovuto all'incapacità degli sceneggiatori di videogiochi che, secondo lui: "lo fanno solo per i soldi. Le loro sceneggiature sono sciatte e prive di sentimento."

Il problema per lui non è comunque il videogioco, ma il vedersi privato della paternità di un'opera a cui tiene moltissimo. "In fondo non è nemmeno colpa loro. La verità è che non provo alcuna invidia per il successo del gioco, figurarsi. Ma c'è un solo Witcher, il mio, e nessuno potrà portarmelo mai via."