Nelle scorse settimane abbiamo parlato delle vendite deludenti ottenute da alcuni prodotti tripla-A, tra i quali anche Titanfall 2. L'analista Michael Pachter ritiene che lo shooter di Respawn abbia pagato la presenza di Battlefield 1 e Call of Duty: Infinite Warfare, ma che in definitiva i tre titoli abbiano finito per cannibalizzarsi a vicenda.
"Quando annunciarono l'uscita ravvicinata di Battlefield 1 e Titanfall 2 pensai che fossero matti. Credo si sia andato oltre, specialmente in relazione all'uscita di Call of Duty, perchè il pubblico dei tre giochi è simile. Il pubblico gioca sia a Call of Duty che a Battlefield e normalmente si tratta di due sparatutto ambientati in uno scenario moderno", ha dichiarato Pachter durante un'intervista rilasciata su YouTube. "Quest'anno Battlefield ha proposto un contesto retro, una scelta intelligente. Call of Duty invece si è diretto nel futuro, una decisione piuttosto stupida, ma per lo meno si sono mantenuti lontani l'uno dall'altro. Aveva senso proporli in tempi ravvicinati, ma poi Titanfall 2 è andato a collocarsi nel mezzo".
"Non so perché Electronic Arts abbia deciso così, credo che avrebbe voluto raggiungere 10 milioni di unità o anche più da Titanfall, e se l'avessero lanciato in un altro periodo, ad esempio in Febbraio, sarebbe stato complicato raggiungere quei numeri, a sei settimane di distanza dalle vacanze natalizie. Penso che lanciandoli ad una sola settimana di distanza i due titoli si siano cannibalizzati a vicenda, e Call of Duty finirà per cannibalizzarli a sua volta entrambi. Solo pochi giocatori decideranno di comprarli tutti e tre".