Lo studio ceco BadFly Interactive è conosciuto soprattutto per i due Dead Effect, il secondo dei quali è in lancio in questi giorni su PlayStation 4, dopo essere uscito su PC, Xbox One e sistemi mobile.
Per promuovere il gioco il cofondatore dello studio, nonché CEO e direttore creativo, Lubomír Dykast, ha spedito i codici per le recensioni alla stampa, accompagnati dalla classica lettera in cui si illustra a grandi linee il progetto.
Fin qui niente di strano. La lettera è inizialmente molto gentile e descrive Dead Effect 2 come una produzione indipendente sviluppata da un team di undici persone. Ci sono delle lamentele su alcuni voti ricevuti dalle altre versioni, dovuti a confronti, che Dykast considera impropri, con titoli tripla A, che pare abbiano danneggiato il lancio.
Che dire? Anche le rimostranze possono starci, dato che nessuno è infallibile... magari Dead Effect 2 è stato davvero trattato con sufficienza da qualcuno. L'importante è dire le cose nella giusta maniera.
Ciò che non dovrebbe esistere è la minaccia diretta di una ritorsione in caso di voto negativo: "Stiamo inoltre lavorando a diversi altri giochi decisamente interessanti e se la vostra recensione di Dead Effect 2 sarà molto negativa, non riceverete da noi altre chiavi in futuro." Va bene, lo sappiamo che è ciò che fanno regolarmente alcuni publisher, ma in modo più sibillino. È comunque sgradevole, ma in un certo senso fa parte del gioco.
Nel frattempo comunque Dykast, investito da un mare di palta, si è pentito di quel messaggio e ha scritto all'autore dell'articolo originale cercando di spiegare che il punto era solo sottolineare la dimensione del progetto e le sue ambizioni, non minacciare i recensori.
Certo, per questo "scherzo", BadFly ha quasi perso lo studio che gli curava le pubbliche relazioni, che non sapeva nulla di quel messaggio e non voleva esserci associato in alcun modo. Comunque l'emergenza pare essere rientrata.