Alcune recenti rilevazioni statistiche relative ai videogiocatori nordamericani, stanno facendo particolarmente discutere. Ricapitoliamo: stando ai dati raccolti dall'Entertainment Software Association (ESA), ottenuti da un campione di oltre quattromila individui, i videogiocatori sembrano mettere la grafica davanti a tutto quando si tratta di scelte videoludiche. Insomma, il mito del fruitore attento a trama e gameplay sarebbe, appunto, solo un mito: ben il 67% degli intervistati ha dichiarato di considerare in primo luogo il lato tecnico di un gioco, quindi tutti gli altri. Non stupisce, visto che in fondo stiamo parlando di cibo davvero nutriente per quel narcisismo patologico che ci caratterizza come società. La grafica è ciò che si mostra a noi e che, di convesso, possiamo mostrare agli altri. È prodotta da un apparecchio che possediamo, quindi la consideriamo una parte di noi da esporre, quasi come fosse un trofeo o, meglio, come se fosse un surrogato della nostra potenza sessuale.
L'ESA cita dei titoli recenti che in America del Nord non avrebbero venduto bene proprio a causa della grafica non al top. Nello specifico si parla del platform Yooka-Laylee e del gioco di ruolo Pillars of Eternity, che vengono messi a confronto con titoli come Dark Souls III e Final Fantasy XV, che avrebbero convinto e venduto perché tecnicamente di alto livello. A questo punto però è giusto porsi una serie di domande per ampliare un po' la discussione. La prima è relativa allo studio stesso: la situazione non era già abbastanza chiara? In fondo l'intero discorso fatto finora ben si rispecchia in come vengono discussi i videogiochi sui social, sui forum, o anche nei commenti dei nostri articoli. La maggior parte delle persone si pone immediatamente il problema della grafica e intorno a quella incentra il suo intero (pre)giudizio, dimenticandosi del resto.
Per farvi un caso concreto, nella recensione di quel capolavoro che è Planescape: Torment Enanched Edition non è mancato chi ha criticato il voto assegnato (9.3) perché la grafica non è più al passo con i tempi. Non si tratta di un caso unico, ma è particolarmente rilevante perché stiamo parlando di quello che viene considerato un classico del genere dei giochi di ruolo, riconosciuto da tutti come uno dei titoli narrativamente migliori che siano mai stati scritti. Eppure per alcuni, immaginiamo per moltissimi, visto che non è certo un campione di vendite, tutte le qualità che si porta dietro non contano poi molto. Da qui deriva una seconda domanda: meglio un titolo mediocre ma dalla bella grafica che uno eccezionale in tutti gli altri campi ma graficamente arretrato?
Altro esempio: quanti hanno messo una pietra tombale sopra a Mass Effect: Andromeda per i problemi delle animazioni? Tanti, troppi, al punto che a ridosso dell'uscita del gioco non si parlava d'altro. Molti, partendo da quelli, hanno addirittura sorvolato sugli altri difetti del gioco: paradossalmente i problemi di trama e di gameplay sono stati considerati secondari proprio dai più critici verso l'ultimo lavoro di BioWare.
Di esempi fattibili ce ne sarebbero molti altri, come ad esempio le infinite discussioni che si creano intorno ad aspetti tecnici come risoluzione e frame rate, contro l'interesse quasi nullo dimostrato dai più di fronte a questioni relative al game design o ai temi trattati da un videogioco. Non per niente è difficile trovare qualcuno che usi con un minimo di senno la parola gameplay, mentre tutti sanno più o meno cos'è la risoluzione.
Ci piacerebbe però chiudere con una nota ancora più disperante (non sia mai che usciate da questa news allegri e giocondi) ponendoci un'ultima domanda: non è sempre stato così? Non è vero che i giochi graficamente più belli sono sempre stati favoriti rispetto agli altri, al punto da aver fatto chiudere gli occhi ai più sui difetti che si portavano dietro?