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Esclusive da subito nel servizio Xbox Game Pass: un altro passo di Microsoft verso il superamento del concetto di console?

L'obiettivo a lungo termine di Microsoft sembra essere ormai chiaro

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   23/01/2018
Sea of Thieves
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Oggi Microsoft ha fatto un altro passo verso quello che sembra essere il suo obiettivo a lungo termine: tramutare Xbox da singola piattaforma da gioco a servizio accessibile da più apparecchi possibili. Lo ha fatto annunciando l'inclusione sin dal lancio nell'abbonamento Xbox Game Pass, di quelli che attualmente sono i titoli esclusivi più attesi per Xbox One: Sea of Thieves, Crackdown 3 e State of Decay 2. È solo l'inizio perché, come già riportato:

"L'iniziativa a quanto pare sarà allargata a tutti i titoli interni, visto che il comunicato di Microsoft menziona anche l'intenzione di allargarla ai nuovi capitoli di Halo, Forza e Gears of War, che verranno anche loro inseriti in Xbox Game Pass già dal giorno di lancio. Inoltre, Microsoft ha annunciato anche la distribuzione di carte prepagate per il servizio che potranno essere acquistate anche in negozio, al costo di 59,99 dollari per sei mesi di abbonamento a Xbox Game Pass."

Se questa mossa presa da sola si presta a più letture, a circostanziarla meglio ci pensano un paio di notizie dei giorni scorsi passate un po' in sordina: la nomina di Matt Booty, ex-responsabile di Minecraft, a nuovo corporate vice president di Microsoft Studios (si occuperà di supervisionare lo sviluppo e la pubblicazione dei giochi su Xbox One, sia first che third party) e le vendite di Minecraft stesso, che hanno raggiunto quota 144 milioni di unità (ricordiamo che Minecraft è disponibile su innumerevoli piattaforme).

L'ipotesi è che Microsoft voglia applicare all'intero universo Xbox il modello Minecraft, affiancando alla vendita di hardware da gioco quella dei suoi servizi e aumentando progressivamente il focus su questi ultimi. Se riuscisse a farcela potrebbe di fatto iniziare a considerare le console stesse come apparecchi premium per accedere ai suoi servizi, senza però dover necessariamente recuperare utenti a ogni cambio di generazione. Le produzioni first party rimarrebbero e, anzi, aumenterebbero, perché diventerebbero la punta di diamante della sua offerta. Immaginate una Xbox di nuova generazione venduta con un anno di abbonamento a Xbox Game Pass incluso: gli acquirenti avrebbero accesso sin da subito a un catalogo di centinaia di titoli, compresi quelli di lancio della console. Non vi farebbe gola?

Insomma, Xbox potrebbe davvero diventare una specie di Netflix dei videogiochi, accessibile da ogni piattaforma compatibile, comprese quelle della concorrenza. Addirittura, considerando i passi da gigante fatti dai servizi di cloud gaming, sfruttandoli per bene una console come Xbox One potrebbe sopravvivere a se stessa e far girare anche titoli progettati per console della prossima generazione al massimo del dettaglio.

Insomma, la piattaforma Xbox andrebbe ben oltre il suo stesso hardware. Il vantaggio di un simile scenario per Microsoft dovrebbe essere chiaro a tutti: avere una stabile base di utenti paganti sul lungo periodo. Di svantaggi ne vediamo pochi, a parte qualche difficoltà nel far accettare il nuovo modello a giocatori più tradizionalisti, modello che rappresenterebbe una vera e propria rivoluzione concettuale per l'intero mercato console.