38 Studios, la software house dell'ex giocatore di baseball Curt Schilling, cui dobbiamo Kingdoms of Amalur: Reckoning, pagherà infine parte del dovuto ai suoi dipendenti, dopo il fallimento improvviso del 2012 avvenuto per la pessima gestione della compagnia. Purtroppo darà solo tra il 14 e il 20% di quanto dovrebbe, ma almeno è qualcosa.
La storia di 38 Studios è particolarmente drammatica e viene raccontata in dettaglio in Press Reset, l'ultimo libro di Jason Schreier, con testimonianze dirette di chi l'ha vissuta. Ad esempio viene smentito il fatto che Kingdoms of Amalur: Reckoning fu un insuccesso, perché la verità è che andò molto bene a livello di vendite, superando il milione di copie. Semplicemente queste non riuscirono a coprire le spese folli di Schilling e i suoi nella gestione dell'MMORPG Kingdoms of Amalur, che fecero saltare l'intero studio, grazie anche allo zampino della politica, che ci costruì un caso intorno per via di un prestito fatto dallo stato del Rhode Island.
Ora i dipendenti stanno iniziando a ricevere gli ultimi assegni di 38 Studios, come sancito dalla corte del Delaware lo scorso giugno. Purtroppo alcuni li hanno ricevuti a indirizzi sbagliati, visto che hanno traslocato più volte in questi anni. Speriamo che siano riusciti a recuperarli in qualche modo.
Nel frattempo Kingdoms of Amalur: Reckoning è stato rimasterizzato diventando Kingdoms of Amalur: Re-Reckoning. Chissà se il franchise ha un futuro, a questo punto.