A quanto pare, la genesi di The Last Remnant, l'RPG (forse) esclusivo a Xbox 360, è stata alquanto complicata.
Alla base dei problemi di sviluppo pare esserci stato un "utilizzo errato" dell'Unreal Engine 3, una delle prime applicazioni del motore Epic da parte di Square Enix. Questo è quanto ha rivelato il chief technology officier responsabile del gioco, Julien Merceron, al sito Gamasutra: "una delle trappole con i middleware è che alcuni team credono che, avendoli a disposizione, magari hanno bisogno di meno personale al lavoro, o che non ci sia bisogno di un necessario livello di esperienza", si legge.
"Alcune persone usano il middleware perché non riescono a trovare i giusti talenti, e penso che sostituire il talento con un middleware sia il primo errore che i team di sviluppo possano fare perché, quando poi è troppo tardi - quando realizzi che il middleware non è in grado di fornire quelle caratteristiche di cui hai bisogno - allora ti ritrovi a non avere nessuno in grado di risolvere i problemi in corso". In particolare, i problemi riconosciuti da Square Enix sono evidenti cali di framerate e evidentemente un livello generale del comparto grafico non all'altezza delle aspettative che il publisher si era posto. L'RPG in questione è uscito nel 2008 su Xbox 360 e successivamente su PC, con una versione PlayStation 3 ancora in attesa e che in diversi considerano ormai definitivamente cancellata.