La questione della censura applicata ai videogiochi in Australia è alquanto spinosa da diversi anni a questa parte: mancando completamente il segmento di mercato dedicato ai videogiochi per il pubblico maturo, di fatto tutti i prodotti che negli altri paesi vengono catalogati "18+" non possono uscire nel continente oceanico.
Questa situazione ha portato al blocco e alla cancellazione di diversi titoli anche di spessore in questi ultimi anni, con evidenti disagi per gli appassionati. Un incontro organizzato per aprile coinvolgente l'Australian National Classification Scheme potrebbe porre fine a questo problema introducendo finalmente la categoria "R 18+", cosa che permetterebbe la classificazione più alta in termini di fasce di età per i videogiochi e dunque consentirebbe l'uscita anche dei titoli più controversi, purché venduti ovviamente ad un pubblico maggiorenne. Il problema è la presenza a questo incontro, con diritto di veto su qualsiasi decisione in proposito, di Michael Atkinson, South Australian Attorney General da sempre poco propenso nei confronti dei videogiochi e delle esigenze dei videogiocatori. Vedremo cosa ne verrà fuori.