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Activision: Bobby Kotick nega le molestie reiterate e accusa i movimenti sindacali

Il CEO di Activision, Bobby Kotick, in una nuova intervista ha negato le molestie sistemiche nell'azienda e accusato i movimenti sindacali.

NOTIZIA di Giorgio Melani   —   31/05/2023
Activision: Bobby Kotick nega le molestie reiterate e accusa i movimenti sindacali

Bobby Kotick, CEO di Activision Blizzard, è stato recentemente intervistato da Variety ed è tornato a parlare della famosa questione delle molestie sessuali sollevata da diversi dipendenti della compagnia, negando che tali comportamenti fossero diffusi e quasi sistematici nell'azienda e accusando i movimenti sindacali di aver voluto sobillare i lavoratori e creare un clima teso.

"Abbiamo avuto ogni possibile forma di indagine e non è emerso alcun problema sistemico in termini di molestie, mai", ha riferito Kotick, che d'altra parte è sempre stato decisamente restio a fare un mea culpa generale sulle pesanti accuse ricevute dal management di Activision Blizzard per i casi di molestie e abusi, alcuni dei quali anche piuttosto ben documentati.

"Non c'è stato nulla di così negativo come è stato rappresentato dai media", ha ribadito Kotick, sostenendo invece che "Abbiamo piuttosto avuto un movimento dei lavoratori molto aggressivo, che si è sforzato di cercare di destabilizzare la compagnia".

In sostanza, Kotick sembra proprio dare la colpa ai danni d'immagine ricevuti da Activision Blizzard soprattutto a quelle che chiama "forze esterne", e in particolare all'attività sindacale che è venuta formandosi all'interno dell'azienda in questi anni, in effetti sempre osteggiata dal management interno.

Secondo Kotick, il lavoro dei sindacati ha influenzato le indagini da parte dello Stato e quelle federali per quanto riguarda le accuse di discriminazione sessuale e molestie, così come anche le manifestazioni di protesta che sono state organizzate da alcuni dipendenti periodicamente a partire dal 2021. Da notare che proprio i sindacati si sono dimostrati compatti nel sostenere l'acquisizione da parte di Microsoft, in quanto quest'ultima ha già dichiarato di voler sostenere le organizzazioni dei lavoratori come accade già nelle altre divisioni.