Oltre 1.300 dipendenti di Activision Blizzard hanno firmato una petizione per chiedere le dimissioni del CEO Bobby Kotick alla luce delle recenti accuse di molestie sessuali.
Breve riassunto per chi si fosse perso le ultime novità riguardo al caso Activision Blizzard: pochi giorni fa il Wall Street Journal ha pubblicato un report in cui afferma che il CEO della compagnia non solo era a conoscenza dei casi di molestie sessuali sul luogo di lavoro, ma che lui stesso in passato si è reso protagonista di episodi di molestie, insabbiano poi il tutto con discrezione. Alla luce delle informazioni riportate nell'articolo i dipendenti della compagnia stanno chiedendo a gran voce le dimissioni di Bobby Kotick, mentre dall'altra parte della barricata il consiglio di amministrazione ha deciso di schierarsi con il CEO.
La petizione è stata lanciata ieri da ABK Worker Alliance, un gruppo di lavoratori di Activision Blizzard, che, come accennato in precedenza, chiede le dimissioni di Kotick. La petizione al momento conta oltre 1.300 firme dei dipendenti dei vari studi della compagnia, inclusi Blizzard Entertainment, Activision Publishing, High Moon Studios, Raven Software, King, Toys for Bob, Demonware, Infinity Ward, Sledgehammer Games, Treyarch e molti altri. Parliamo di oltre il 10% totale della forza lavoro di Activision Blizzard, che ha firmato con nome e cognome la petizione, potenzialmente mettendo a rischio la propria carriera.
"Noi che sottoscriviamo la petizione non abbiamo più fiducia nella leadership di Bobby Kotick come CEO di Activision Blizzard", recita la petizione. "Le informazioni che sono emerse sui suoi comportamenti e le sue pratiche nella gestione delle nostre aziende sono contrarie all'integrità che richiediamo nella nostra leadership e sono in conflitto con le iniziative avviate dai nostri colleghi. Chiediamo che Bobby Kotick abbandoni la carica di CEO di Activision Blizzard e che gli azionisti possano scegliere il nuovo CEO senza il contributo di Kotick, che possiede una parte sostanziale dei diritti di voto degli azionisti."
Di recente, stando alcune email interne di Sony e Microsoft arrivate all'attenzione di Bloomberg, sia Jim Ryan di SIE che Phil Spencer di Xbox sono contrariati dalle azioni di Activision e di Kotick. Ryan afferma di essere sconfortato e sbalordito che Activision "non ha voluto fare abbastanza per correggere una cultura consolidata di discriminazione e abusi". Spencer invece ammette di essere "profondamente turbato" e che rivaluterà i rapporti di Xbox con Activision Blizzard.