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Analista attacca il giornalista Tom Warren per come ha parlato di insuccesso per PS5 Pro

L'analista Mat Piscatella di Circana ha attaccato frontalmente il giornalista Tom Warren sulla sua lettura dei dati di PS5 Pro.

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   30/09/2024
PlayStation 5 Pro

L'analista Mat Piscatella, che mensilmente si occupa di elaborare i dati del mercato dei videogiochi USA, raccogliendoli e analizzandoli per la compagnia Circana (parliamo di dati affidabili provenienti dagli editori stessi e dai negozi, compresi quelli digitali), ha attaccato il giornalista Tom Warren per la sua lettura dei dati di vendita di PlayStation 5 Pro emersi finora, che evidentemente considera molto superficiale.

Una lettura superficiale

Riassumendo, per Warren il fatto che PlayStation 5 Pro non sia andata subito esaurita all'apertura delle prenotazioni sarebbe segno di scarso successo, dovuto al prezzo elevato della console (700 dollari in USA, 800 euro in Italia).

Per Piscatella non è così, tanto che si è spinto a dirgli: "Limitati a pubblicizzare la roba IA che nessuno vuole invece di dire che è negativo che una console in edizione standard non sia andata esaurita durante i preordini".

Deleted last because it seemed like engagement bait. Just stick to hyping AI crap no one wants rather than say that it's somehow bad a not limited edition console hasn't sold out for preorders.

— Mat Piscatella (@matpiscatella.bsky.social) 29 settembre 2024 alle ore 20:49

Dovendo dare un'interpretazione delle parole di Piscatella, è evidente come l'analista consideri assurdo parlare di dati di vendita negativi per PlayStation 5 Pro tenendo in considerazione un solo fattore, ossia il già citato mancato esaurimento durante i preordini.

Molti, tra i quali Warren, hanno fatto un confronto improprio con PlayStation 5 per dare questa valutazione, senza tenere conto del fatto che stiamo parlando di una console di metà di generazione e che Sony, memore proprio del disastro successo nei primi mesi di commercializzazione di PlayStation 5, potrebbe aver lavorato per produrre più unità, proprio per non far finire il modello Pro nelle mani dei bagarini, come accaduto con la sorella minore, che per mesi è stata alla mercè di questi speculatori.