Nel bene e nel male Anthem è uno dei prodotti più chiacchierati del momento. Il progetto su cui BioWare ha scelto di andare "all in" appare molto diverso da quelli che hanno fatto la storia della software house canadese negli ultimi 25 anni, ma si pone come obiettivo di attrarre a sé quelle ampie fette di pubblico che nel recente passato si sono appassionate al modello dei giochi come servizi. Un'occasione ghiotta ma non esente da rischi, come è emerso dalle valutazioni più o meno tiepide che la critica specializzata internazionale ha assegnato al titolo.
Anthem nella sua formula iniziale non sembra essere stato in grado di solleticare la fantasia e le aspettative di chi lo ha dovuto giudicare, ma anche il pubblico sembra averlo accolto in modo un po' asettico, per lo meno prendendo come riferimento i primi dati di vendita relativi al mercato britannico. Se è vero che il gioco ha raggiunto la vetta della classifica nella settimana di lancio, è stato fatto notare anche che i numeri sono sostanzialmente dimezzati rispetto a quelli fatti registrare da Mass Effect: Andromeda, che di problemi ne aveva avuti fin troppi all'esordio. Rimaniamo in attesa di conoscere i risultati iniziali sul mercato americano, eppure al di là delle frasi di circostanza di Casey Hudson sembra evidente che BioWare si aspettasse qualcosa di più al debutto del prodotto sul mercato, anche alla luce delle previsioni di vendita del primo mese, di cui si era parlato qualche settimana fa.
Nella nostra recensione di Anthem, che potete trovare online da questo pomeriggio, Emanuele Gregori ha scritto: "Anthem arriva sul mercato portandosi in dote tutte le critiche, i pregiudizi e l'eredità recente poco positiva di BioWare. Mantenendo il sangue freddo è però necessario rendersi conto che ci troviamo a tutti gli effetti di fronte ad un loot shooter. Come tutti i giochi di questo genere, anche Anthem richiederà del tempo e la fiducia dei suoi utenti per uscire dal pantano di critiche gratuite e criticità reali. Ad oggi risulta un gioco con un buon impianto action e una serie di trovate interessanti in termini di design del mondo e di differenziazione delle classi.
Si tratta di un esperimento in continua evoluzione, che si plasmerà sulle volontà dei giocatori e sulla capacità del team di imboccare la giusta via nelle scelte di sviluppo future. Il consiglio è di prenderlo in considerazione lì dove siate dei grandi appassionati del genere o cerchiate un titolo divertente da giocare rigorosamente in compagnia. Al contrario potete tranquillamente attendere quella manciata di settimane utili a comprendere se i contenuti che arriveranno nel primo trimestre saranno sufficientemente appaganti per la vostra esperienza da videogiocatori."
Al netto dei gusti verso la formula dei GaaS - che per forza di cose trova resistenze da parte del pubblico ancora legato al single player - Anthem necessita di quelle migliorie indispensabili a rendere l'esperienza più godibile e in linea con i valori produttivi di un titolo tripla A. A partire dagli interventi sull'interfaccia utente, davvero troppo grezza e approssimativa, passando per l'eliminazione dei bug e di tutte le altre problematiche assortite alle quali la patch del day one ha messo una pezza solo in modo parziale. Insomma, c'è ancora tanto lavoro da fare, come sempre accade in questi frangenti. L'aspetto cruciale riguarderà però la cura dei contenuti aggiuntivi, su cui BioWare ha già promesso di non volersi assolutamente risparmiare.
Voi cosa ne pensate di Anthem? Trovate che il gioco abbia il potenziale per esprimersi al meglio nei mesi e negli anni a venire? O rischia davvero di essere la resa dei conti per BioWare? Parliamone.
