L'entrata in vigore del Digital Markets Act (DMA) nell'Unione Europea ha scatenato notevoli moti di adeguamento, soprattutto tra le grandi aziende tecnologiche, alle quali è stata imposta maggiore trasparenza ed equità.
Apple, ad esempio, ha risposto apportando i necessari cambiamenti, aprendo di recente agli store di terze parti nell'UE e consentendo la distribuzione di app di altri sviluppatori oltre alle proprie.
Tuttavia, la nuova struttura delle commissioni di Cupertino è stata oggetto di critiche da parte di vari attori del campo politico.
La Commissaria Europea Margrethe Vestager ha espresso perplessità riguardo la "tassa d'uso della tecnologia", sostenendo che questa ostacoli gli stessi benefici del DMA.
Il DMA designa sei giganti delle piattaforme come "gatekeeper" e impone loro di agire in modo equo nei confronti della concorrenza.
Tuttavia, la commissaria europea afferma che l'approccio tariffario di Apple non sembra favorire questo principio, e ha aggiunto che l'antitrust dell'UE ne è consapevole.
Colpo basso
Nel gennaio 2024, Apple ha adottato nuove disposizioni per consentire la distribuzione di app e pagamenti al di fuori dell'App Store, in linea con il DMA.
Secondo le tariffe introdotte, è stata istituita una tassa chiamata "Core Technology Fee".
Questa implica che gli sviluppatori versino ad Apple una quota di 0,50 euro per ogni prima installazione di un'app gratuita che superi il milione di download, indipendentemente dal canale di distribuzione.
Vestager, in un'intervista a Reuters, ha sollevato dubbi sul potenziale impatto della politica tariffaria, ribadendo la sua opposizione all'introduzione della "Core Technology Fee".
Le sue parole sembrano suggerire la possibilità che la nuova politica commerciale di Apple sia progettata per scoraggiare gli sviluppatori.
Ha avvertito inoltre sia Apple che le altre aziende tecnologiche di non scoraggiare gli utenti dal passare ad altre piattaforme, sottolineando che un tale comportamento potrebbe innescare un'indagine.
Vestager ha infine enfatizzato l'importanza dei feedback degli sviluppatori nel determinare l'avvio delle indagini, riconoscendo di aver ricevuto "numerose" osservazioni da terzi.
Botta e risposta
Apple afferma di star lavorando a una soluzione per evitare che la loro tassa possa mettere in difficoltà gli sviluppatori se la loro app gratuita dovesse diventare improvvisamente virale.
I cambiamenti nell'ecosistema delle app di Apple nell'Unione Europea sono entrati in vigore con la pubblicazione di iOS 17.4 il 6 marzo.
Con ciò, gli store di terze parti possono ora offrire direttamente app dal proprio catalogo e presto gli sviluppatori potranno distribuire app direttamente dai loro siti web, a condizione che soddisfino i requisiti di Apple.
All'inizio di marzo, Apple ha espresso preoccupazioni riguardo a possibili rischi per la sicurezza degli utenti legati alle modifiche introdotte dal DMA, menzionando anche la possibilità di scaricare app da fonti esterne.
In risposta, Vestager ha commentato: "Non credo sia prudente affermare che i servizi non sono sicuri, poiché ciò non ha nulla a che fare con il DMA. Il DMA mira ad aprire il mercato per consentire ad altri fornitori di servizi di raggiungere gli utenti, mentre la sicurezza rimane responsabilità del fornitore del sistema operativo. Se sospettiamo che ciò sia un tentativo di screditare altri, potremmo intervenire per esaminare la questione".
Vestager ha anche mostrato interesse per le nuove tariffe di Meta per l'uso di Facebook e Instagram senza pubblicità, ridotte da 9,99 euro a 5,99 euro in una proposta presentata durante un incontro il 19 marzo tra Meta e i regolatori europei sul DMA.