Nessun editore giapponese ha voluto produrre Armed Fantasia: To the End of the Wilderness, il seguito spirituale della serie Wild Arms, primo fra tutti Sony, cui il team di sviluppo ha fatto visita più volte prima di arrendersi. A raccontarlo è stato il designer del gioco, nonché nome storico nel mondo dei giochi di ruolo giapponesi, Akifumi Kaneko, in un'intervista con la testata Gematsu.
L'intervistatore ha chiesto a Kaneko come mai nel video della campagna Kickstarter del gioco lui e Machida, che sta lavorando a Penny Blood, abbiano fatto intendere che quello dei giochi di ruolo giapponesi non è più un genere molto popolare. L'autore si quindi sbottonato, raccontando le vicissitudini che lo hanno portato a scegliere un'altra forma di finanziamento, da cui emerge lo scarso interesse degli editori giapponesi verso le nuove opere.
Kaneko: "Naturalmente ci sono ancora dei JRPG molto popolari come Persona 5, ma Persona 5 è un quinto capitolo. Se è parte di una serie che ha già almeno il primo gioco, va bene, ma quando si tratta di fare un nuovo gioco di ruolo giapponese, gli editori giapponesi non vogliono prendere rischi. Nel mio caso, sono stato da Sony più e più volte, ma non ne ho cavato nulla. Non è che i JRPG non siano popolari, sono gli editori a non farceli fare."
Al che l'intervistatore ha chiesto a Kaneko cosa potrebbe convincere gli editori a produrre JRPG. La risposta non è stata troppo sorprendente: i soldi. Sostanzialmente, gli editori cercano di puntare sul sicuro producendo giochi di serie già affermate: "i seguiti di serie già esistenti fanno molti soldi, quindi per loro è difficile dare soldi a un nuovo gioco, perché probabilmente non farà altrettanto."
Per il resto vi ricordiamo che la campagna Kickstarter di Armed Fantasia: To the End of the Wilderness è ancora attiva. La potete trovare qui.