Far Cry Mobile? Era molto probabilmente questa l'intenzione di Ubisoft quando ha dato inizio al progetto di un nuovo battle royale free-to-play per i dispositivi mobile iOS e Android, ma poi l'idea per qualche motivo è stata scartata e si è deciso di procedere senza un nome altisonante alle spalle del gioco.
Resta la formula ideata dagli sviluppatori per caratterizzare questa esperienza, che utilizza meccaniche tipiche dei MOBA per consegnarci un gameplay diverso dal solito e non la solita battaglia con visuale in prima o terza persona in cui vince chi rimane vivo. Be', in realtà l'obiettivo rimane comunque quello!
L'interessante esperimento della casa francese si è dunque rivelato positivo? Ve lo raccontiamo nella recensione di Wild Arena Survivors.
Gameplay: battle royale o MOBA?
Come accennato in apertura, è il gameplay l'elemento più peculiare e caratterizzante di Wild Arena Survivors, che non si limita a proporci l'ennesimo battle royale sulla falsariga di PUBG: Battlegrounds, Fortnite o Apex Legends, bensì si inventa un approccio in stile multiplayer online battle arena, MOBA per gli amici, per quanto concerne il sistema di movimento e di combattimento dei personaggi.
Questi ultimi vengono rappresentati alla stregua dei protagonisti di un hero shooter: dodici sopravvissuti, ognuno dotato di abilità ed equipaggiamento differenti, che vengono spediti da un cattivo terribilmente simile a Vaas, discorso filosofico incluso, su di un'isola tropicale deserta ma piena di fauna inferocita. All'interno di questa mappa, che si restringe progressivamente, quaranta combattenti devono cercare di eliminarsi a vicenda, raccogliere quanto più loot possibile e magari rimanere gli unici in vita al termine del match.
I controlli sono piuttosto immediati, a maggior ragione se avete dimestichezza con i già citati MOBA: uno stick analogico virtuale nella parte sinistra dello schermo consente di spostare il personaggio, mentre una serie di pulsanti nella parte destra fanno partire l'attacco, cambiano l'arma, attivano eventuali mosse speciali o il consumo di oggetti che possono momentaneamente migliorare forza, velocità, resistenza o salute del nostro alter ego.
Il sistema di puntamento è fondamentalmente quello dei twin stick shooter, anche se è possibile affidarsi alla mira automatica per effettuare un singolo tocco e vedere il nostro personaggio sparare non appena alziamo il dito dallo schermo. Il fuoco viene emesso al rilascio: una scelta interessante, non c'è dubbio, ma che in presenza anche di un minimo di latenza si traduce in una imprecisione sistematica che rende l'esperienza ingiocabile.
Struttura: questi sono i 40
La struttura di Wild Arena Survivors riprende chiaramente la tradizione dei live service, con un impianto destinato ad arricchirsi con il passare del tempo e delle stagioni (siamo ancora alla prima, per inciso), ma che al momento include un'unica mappa e due modalità: solo e duo. Sia chiaro: le stipulazioni bastano per farsi un'idea dell'esperienza e comprenderne l'indubbio potenziale, ma anche la possibilità di risvolti pay-to-win.
Se infatti sbloccare tutti i sopravvissuti è teoricamente possibile anche solo giocando e raccogliendo monete e cristalli, senza dunque dover acquistare pacchetti o Season Pass dallo shop in-game, il sistema di potenziamento alla Clash Royale mette fin da subito in chiaro che chi è disposto a pagare potrà accelerare la propria progressione e magari capitare in un match contro utenti che invece non hanno speso nulla e dispongono di personaggi meno competitivi.
È il matchmaking che dovrebbe fare le distinzioni del caso, ma durante i nostri test ci è capitato di affrontare avversari molto diversi, e il pensiero è andato inevitabilmente a questo specifico aspetto di Wild Arena Survivors. Certo, ci è capitato anche di sperimentare pesanti episodi di latenza, specie nei match di coppia, e come detto si tratta di un'eventualità davvero infausta per un gioco del genere.
L'approccio migliore è dunque quello di considerare il titolo Ubisoft come un cantiere aperto, del resto i contenuti sono ancora pochi e c'è tempo per migliorare ciò che gli autori non sono riusciti a mettere a punto nel corso del soft launch. Naturalmente esiste anche il concreto rischio che il grosso degli utenti non abbia la pazienza di attendere e abbandoni i server, decretando in quel caso l'inevitabile fine di questo pur interessante esperimento.
Realizzazione tecnica: grafica selvaggia
La chiusura di Wild Arena Survivors sarebbe ovviamente un peccato, anche considerando la qualità della realizzazione tecnica, che fa uso di una pregevole grafica in cel shading per tratteggiare personaggi, animali selvaggi, elementi dello scenario interattivi e non, nonché gli edifici che spuntano nel nulla di una mappa generalmente desolata.
Con le impostazioni grafiche al massimo il gioco ha portato rapidamente in ebollizione l'iPhone 12 Pro utilizzato per la recensione, ma per fortuna dalle opzioni è possibile dimezzare il frame rate (del resto i 60 fps non sono essenziali con questo sistema di combattimento alla MOBA) ed eventualmente abbassare i dettagli per alleggerire il carico sulla GPU. Poco da dire sul sonoro, che abbiamo trovato abbastanza anonimo.
Conclusioni
Wild Arena Survivors propone un'interpretazione interessante e alternativa del filone dei battle royale, paracadutandoci su di un'isola tropicale insieme ad altri trentanove giocatori con l'obiettivo di eliminarci a vicenda, ma anche di raccogliere loot, completare missioni e, in generale, esplorare lo scenario alla ricerca di qualche segreto... magari richiamando il cavallo a nostra disposizione per gli spostamenti rapidi. Quando funziona, l'impianto risulta accattivante e dà vita a scontri coinvolgenti, ma basta un po' di latenza nella connessione per mandare tutto all'aria e al momento i contenuti sono limitati: dategli un'occhiata, nella speranza che Ubisoft abbia il tempo di arricchire il pacchetto come meriterebbe.
PRO
- Interessante approccio al genere dei battle royale
- Personaggi ben caratterizzati
- Sistema di combattimento in stile MOBA accattivante
CONTRO
- Pochi contenuti per il momento, il gioco deve crescere
- Qualche problema di latenza che rovina un po' tutto
- Inevitabili risvolti pay-to-win