Assassin's Creed: Valhalla è molto simile a God of War? A quanto pare, per Cory Barlog, il creative director dell'ultimo capitolo della storia di Kratos presso Sony Santa Monica, no. Nella mitologia norrena, infatti, c'è e ci sarà sempre spazio per tutti.
Nelle ultime ore si stanno sentendo le reazioni più disparate sul nuovo Assassin's Creed: Valhalla. Una delle più ricorrenti è sul fatto che il gioco, nelle tematiche e nell'estetica, sia un po' derivativo. Per quanto sia innegabile che alcuni elementi possano sembrare essere presi di peso da serie TV come Vikings o The Last Kingdom o da giochi come l'ultimo God of War, le similitudini sono solo superficiali.
A dirlo è nientemeno che Cory Barlog, il director dell'ultima avventura di Kratos su PS4: "Nessuno dovrebbe essere preoccupato. I miti nordici sono in giro da tantissimo tempo e continueranno ad esserlo in futuro, fornendo a innumerevoli creativi un pozzo molto profondo dal quale attingere - a patto che sacrifichino un occhio per la conoscenza [con riferimento al mito di Odino e Mimir, NdR]. Sono MOLTO emozionato all'idea di giocare ad Assassin's Creed: Valhalla quando uscirà", ha detto su Twitter.
Da parte sua anche il narrative director di Ubisoft Darby McDevitt non sembra molto preoccupato, anche perché in God of War "quello che uno si aspetta è di poter prendere a pugni in faccia Baldur," una cosa decisamente lontana da quello che si farà e ci si attende dal prossimo Assassin's Creed.
Assassin's Creed: Valhalla uscirà a fine anno anche su nexgen e sarà mostrato nuovamente a maggio durante l'Inside Xbox dedicato a Xbox Series X.