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L'aumento di prezzo dei videogiochi di PS5, Xbox Series X|S e Switch è inevitabile?

Il mercato dei videogiochi è stagnante, i ricavi non aumentano e i costi invece stanno schizzando alle stelle. Un ulteriore rincaro dei prezzi dei giochi, dopo quello del 2020, è inevitabile?

NOTIZIA di Stefano Paglia   —   03/06/2024
Una foto con Nintendo Switch, Xbox Series X|S e PS5

Il mercato videoludico AAA è in crisi. Lo sviluppo dei giochi diventa sempre più lungo e di conseguenza costoso, mentre i ricavi non aumentano allo stesso ritmo, con publisher che possono capitolare anche con un singolo flop commerciale. L'inflazione ha fatto lievitare tutto e le previsioni di crescita potenziale durante la pandemia si sono rivelate del tutto sbagliate, portando a numerose chiusure e il licenziamento di oltre 20.000 addetti ai lavori solo negli ultimi due anni. Se seguite con una certa assiduità le nostre pagine o in generale il panorama videoludico, sono concetti che probabilmente conoscete bene, anzi forse trovate anche noioso il doverli ribadire. Ma allora perché ci si stupisce, ci si infervora quando si parla di un possibile aumento di prezzi dei videogiochi che pare sempre più inevitabile?

È ovvio, a nessuno piace pagare di più, specie considerando che l'ultimo rincaro è avvenuto solo nel 2020. Tuttavia mi risulta difficile essere ottimista al proposito. In questi ultimi quattro anni di acqua (e inflazione, basta pensare anche agli aumenti di PS5 e Xbox Series X|S) ne è passata sotto i ponti, le condizioni del mercato doppia e tripla A sono quelle che sono e in tutto ciò l'utente medio è stato abituato a un aumento costante dei valori produttivi, con giochi prima sempre più belli dal punto di vista tecnico e poi con mondi open world sempre più grandi, possibilmente farciti di attività secondarie fatte con lo stampino.

I videogiochi a 90 euro sono un male necessario?

Ovviamente la colpa è soprattutto di chi ha inculcato all'utente l'idea che "più grande è meglio è", creando un mercato dove è impossibile innovare con le produzioni ad alto budget e dove il giocatore medio è abituato a un aumento qualitativo e quantitativo che comporta a costi che crescono a ritmi più elevati degli incassi. E ora non si può di certo fare marcia indietro, difficile rallentare i ritmi in maniera drastica, è quasi impossibile rieducare il pubblico.

I due protagonisti di GTA 6
I due protagonisti di GTA 6

Di conseguenza, salvo svolte positive inattese, un ulteriore rincaro dei prezzi dei videogiochi sta diventando un'ipotesi sempre più probabile. Ne ha discusso recentemente anche il CEO di Embracer Group, Lars Wingefors, che ha parlato di come il "settore dei videogiochi sta affrontando lo stesso problema di tutte le altre industrie, con l'inflazione e l'aumento dei costi di sviluppo".

Lo so, avete storto il naso. Del resto Embracer Group è il colosso dai piedi di argilla protagonista del programma di tagli al personale e di team più feroce degli ultimi anni, nonché l'emblema delle miopi strategie di mercato di cui tutto il settore sta pagando lo scotto. Insomma, il diavolo in persona. Allora permettetemi di citare Capcom. Parliamo di una compagnia in uno stato di grazia negli ultimi anni, con un fatturato in positivo per 11 anni di fila e amatissima dai giocatori. Eppure, lo scorso anno il presidente Haruhiro Tsujimoto ha parlato di come una possibile soluzione per far fronte ai costi crescenti sia proprio quella di aumentare i prezzi dei giochi. O ancora, il noto analista di mercato Serkan Toto che dà per certo Nintendo Switch 2 400 dollari (100 dollari più del modello odierno) e il prezzo dei giochi aumentato a 70 dollari, in linea con quello attuale di PS5 e Xbox Series X|S.

GTA 6 a 90 euro rimarrebbe sullo scaffale a prendere polvere?

Di fronte a notizie e discussioni sul possibile aumento dei prezzi, c'è sempre chi afferma che non comprerà più giochi al lancio o ne comprerà di meno, aspettando un calo di prezzo nei mesi successivi. È un ragionamento giusto e condivisibile, ci mancherebbe, ma che evidentemente è limitato a una nicchia. Nel 2020 i videogiochi sono aumentati di prezzo e il pubblico di massa ha continuato ad acquistarli. PS5 è aumentata di prezzo nel 2022, ma ciò non gli ha impedito di eguagliare e superare le unità vendute di PS4, che nello stesso arco di tempo aveva già subito un primo taglio di prezzo.

Erling Haaland in EA Sports FC 24
Erling Haaland in EA Sports FC 24

E allora vi pongo una domanda. Se GTA 6 venisse venduto a più dei canonici 80 euro su PS5 e Xbox Series X|S, non andrebbe a ruba lo stesso? Nintendo Switch 2 a 400 euro rimarrebbe sugli scaffali dei negozi? E volendo possiamo estendere l'esempio ad altri titoli attesissimi, come EA Sports FC, il nuovo The Witcher, Monster Hunter Wilds, la prossima coppia di giochi Pokémon, Call of Duty e chi più ne ha più ne metta. Secondo voi i giocatori (inteso come pubblico di massa) sarebbero disposti a privarsi di questi titoli o aspettare mesi per un calo di prezzo? Parliamone.

Questo è un editoriale scritto da un membro della redazione e non è necessariamente rappresentativo della linea editoriale di Multiplayer.it.