In un articolo di approfondimento sullo sviluppo di Bayonetta 3, in cui cerca anche di fare luce sui motivi dell'allungamento dei tempi di sviluppo, il giornalista Imran Khan ha riferito che il gioco di PlatinumGames era inizialmente previsto come un "semi-open world" prima di essere rielaborato pesantemente.
Nel suo report, Imran Khan ha riportato anche altre possibili spiegazioni per l'incremento nei tempi di sviluppo rispetto ai piani iniziali per Bayonetta 3: prima di tutto il fatto che sia stato annunciato molto presto e poi ovviamente il fatto che la pandemia da covid sia giunta proprio nelle fasi cruciali dei lavori sul gioco.
Sono passati oltre 5 anni dall'annuncio all'effettiva uscita di Bayonetta 3, un periodo considerato generalmente un po' lungo, soprattutto per un terzo capitolo che sembra non puntare più di tanto a innovare i sistemi di gioco.
Tuttavia, uno degli elementi che potrebbero aver allungato notevolmente i tempi potrebbe proprio essere il fatto che fosse previsto invece con una forma nettamente differente.
Secondo quanto riferito dal giornalista, PlatinumGames ha sperimentato a lungo con l'idea di costruire Bayonetta 3 su una struttura aperta e ampia in stile open world, che avesse quasi un feeling in stile Super Mario 64, secondo quanto riferito. Ovviamente, la questione si presentava piuttosto ardua, vista la struttura tipica del gioco.
Oltre alle complicazioni date dall'implementazione di una struttura ludica profondamente diversa, c'erano anche i problemi tecnici dati dalle limitazioni incontrate con l'hardware di Nintendo Switch, a quanto pare. Alla fine, il team è tornato sulla struttura tradizionale e i lavori hanno ripreso al giusto ritmo, portando peraltro agli ottimi risultati raggiunti da Bayonetta 3, come potete vedere anche nella nostra recensione.
