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Ex-producer Blizzard accusa Sony di censura e "puritanesimo"

Mark Kern, veterano ex-Blizzard, ha deciso di dire la sua, attraverso Twitter, sulla questione della censura che sembra essere sempre più diffusa nei titoli per PS4 provenienti in particolare dal Giappone.

NOTIZIA di Giorgio Melani   —   28/01/2019

Si stanno moltiplicando, in questi mesi, le segnalazioni di censure effettuate da Sony su diversi titoli videoludici, in particolare provenienti dal Giappone.

Tra i titoli che hanno subito tale trattamento di recente si ricordano Senran Kagura Burst Re:Newal in versione PS4 e la visual novel Nora to Oujo to Noraneko Heart, ma le segnalazioni di iniziative del genere cominciano ad essere parecchie su titoli di questa tipologia, peraltro sempre relative alla versione PS4 visto che anche nei casi riportati le versioni Nintendo Switch arrivano senza rimaneggiamenti, cosa piuttosto sorprendente considerando anche la storia della casa di Kyoto su questi argomenti.

In una serie di accesi messaggi su Twitter, l'ex-producer di Blizzard, Mark Kern, che ha lavorato a titoli come World of Warcraft, Starcraft e Diablo II ha voluto mettere la questione sotto la lente di ingrandimento. "C'è una nuova ondata di puritanesimo che sta colpendo i videogiochi", ha scritto per iniziare, "Sony USA sta dettando a Sony Japan gli standard per la censura. Gli Stati Uniti hanno una lunga storia di allarmi morali (ricordate il proibizionismo?) e ora ci troviamo in messo a una di queste fasi. L'allarme rientrerà ma per il momento la situazione è ridicola".

Da notare che Kern si riferisce in particolare alla divisione americana di Sony, che secondo quanto riferito imporrebbe le linee guida sui contenuti alla divisione nipponica per la distribuzione occidentale dei giochi. Altri casi di censura sono emersi nei mesi scorsi anche su Steam, che ha avuto un andamento a ondate sull'argomento, ma Kern prende in esame soprattutto i giochi PS4, riferendo che la cosa è una "forma di isteria di massa" che di fatto non ha poi riscontri sull'andamento del mercato. Il fatto di applicare la censura, secondo Kern, non va ad ampliare la possibile platea di utenti che potrebbero godere di un gioco, mentre è vero il contrario, ovvero che "opporsi a qualsiasi forma di censura ha incrementato le vendite ogni volta che una compagnia ha intrapreso azioni del genere".

Mark Kern non è peraltro nuovo a prese di posizione piuttosto nette nei confronti degli esponenti dell'industria videoludica: all'epoca dell'annuncio di Diablo Immortal, ha apertamente accusato Blizzard di non capire più i giocatori.

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